Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: virgily    28/12/2011    1 recensioni
-Com’e’?- domando’ sgretolando quel malinconico silenzio che cominciava a straziare il suo cuoricino gia’ mal ridotto di suo
-Chi signorina?- rispose a sua volta con una domanda la cameriera mentre immergeva le mani all’interno di un porta gioie a forma di cuore, alla ricerca di qualcosa da metterle al collo, o forse una spilla
-Lord Trancy. E’ molto vecchio?- essendo solita a frequentare uomini molto piu’ grandi per Sindonie era normale pensare che anche il suo “salvatore” non fosse altro che un’altra di quelle persone assetate dai loro stessi istinti piu’ infimi e immeritevoli. Hanna si fermo’ appena per osservare lo sguardo della bambina: serio, rassegnato. Cosa celavano quei due grandi occhioni chiari?
-Credo che lo scoprirete presto signor...-
-Sindonie, chiamami Sindonie-
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alois Trancy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Fuggitiva



Nel caldo crepuscolo ocra il sole periva al di la' dell’orizzonte, lasciando spazio al buio umido della notte. Il fitto intreccio di alberi e arbusti soffocavano, nella loro interessante trama verdeggiante, il battito irregolare e agitato di un cuore troppo giovane per fermarsi. I gravosi respiri che fuoriuscivano da quelle labbra fine e piccole andavano all’unisono con il soffiare pacato del vento estivo, lo stesso che annodava i fili d’erba ai suoi capelli scuri. Dalle fessure socchiuse dei suoi occhi intravedeva il cespuglio di more che la raccoglieva in un confortevole nascondiglio povvisorio. Sapeva che gli italiani sarebbero arrivati presto, per questo non avrebbe sprecato neanche una singola boccata d’aria fresca prima di ricominciare a correre. Non sapeva dove andare, ma di certo preferiva morire di sonno e fame piuttosto che tornare indietro, nelle mani degli uomini che tanto se l’erano litigata nel corso di tre anni. Fece scivolare le dita bianche e affusolate sul corpetto che le fasciava l’addome e con violenza ne strappo’ i lacci luridi e degradati; non riusciva a respirare con quella trappola. Un formicolio brucio’ lungo il polpaccio destro, lacerato da una ferita che si era fatta poco prima, per sfuggire ai cani. Il sangue si era fermato e aveva creato tanti piccoli cristalli porpora lungo il taglio. Un nitrito stridulo immediatamente le fece intendere che non erano poi cosi’ lontani. Con cautela si sollevo’ dal rudimentale giaciglio e scalzo’ i piedi, avrebbe percorso qualche metro in piu’ senza gli stivaletti. Riprese la sua corsa, con la stessa grazia con cui una gazzella fuggiva dal suo famelico predatore, con la leggerezza di una ninfa che danzava in nome di madre Terra. Quei pochi brandelli di stoffa che erano rimasti a farle da gonna fluttuavano leggiadri e soffici ad ogni suo passo, l’anello che portava legato al collo, come fosse un ciondolo,  seguiva il suo dinamico corso. La pietra che stava incastonata nel mezzo di quel rivestimento in argento brillava di una spelndida luce viola, proprio come la prima tinta della sera. Un sentiero stretto la conduceva presso una strada ampia e spianata, circondata di alti pini e cespugli gonfi di foglie scure. Proprio davanti i suoi occhi una grande residenza aveva fatto magicamente capolino in quel bosco che si preannunciava come la sua tomba. Dalla facciata prorompente la maestosa villa sembava essere molto antica, crepe e minuscoli difetti stavano a indicarne la preziosa anzianita’. Probabilmente ci viveva qualcuno d’importante, qualcuno che sicuramente avrebbe avuto il cuore di aiutare una povera fanciulla in difficolta’.
-Eccola! La vedo!-
-Prendetela!- Voci confuse e roche spronavano i loro cavalli al galoppo e oramai non mancava tanto per raggiungere l’entrata. Sfrozandosi di non cedere proprio in quel momento, aumento’ la frequenza del suo passo sperando che lo stallone dal manto bruno che si avvicinava sempre piu’ era soltanto una fioca visione. Pochi passi, mancavano soltanto pochi passi alla salvezza, ma quello splendido esemplare certamente era piu’ addestrato di lei nella corsa, e sorpassandola l’uomo sulla sua groppa fece impennare l’animale proprio dinnanzi a lei, in quella breve distanza che la separava dalla residenza. Arrestandosi di colpo nel tentativo di evitare gli zoccoli del cavallo la ragazza si ritrovo’ a terra, accerchiata in pochi secondi. Occhi malevoli e maliziosi la scrutavano mentre assumeva un’espressione terrorizzata per cio’ che le aspettava. La sera si era fatta tetra e lentamente quelle figure scesero da cavallo, pronte e riprendere cio’ che gli era scappato via. Non li vedeva con chiarezza ma le loro mani callose e grandi le conosceva bene.
-ci hai fatto prendere un bello spavento bambolina... Sai, fosse per me ti prenderei a bastonate. Non fai neanche la puttana, percio’ non c’e’ motivo di lasciarti in vita. Eppure il capo si ostina a volerti viva... – affermo’ con nonchalanche l’uomo che l’afferro’ per la chioma costringendola brutalmente a sollevare il viso pallido macchiato di terra. La giovane non ne riconobbe i lineamenti del viso, ma le basto’ guardare  suoi occhi neri e cupi per farle tornare i conati di vomito per il disgusto
-certo che hai un bel faccino, bambolina...- rise mentre spudoratamente le afferrava il mento bagnandosi le labbra con la punta della lingua
-Scott smettila di bighellonare! Lo sai che il capo la rivuole intera...- lo ammoni’ uno dei suoi compagni mentre quest’ultimo aveva prontamente afferrato per i fianchi la giovane donna che si dimenava tra quelle mani moleste
- Come sei noioso! E va bene, cerchero’ di non sciuparla...- rispose stringendole forte i polsi nelle sue grandi dita massicce. Sebbene fosse proprio lei la protagonista della scena sembrava che la ragazza non avesse voce in capitolo. Tutto quello che si limitava nel fare era agiarsi, tentare a suo malgrado di salvarsi, anche se sapeva benissimo che oramai solo un miracolo poteva renderle la liberta’.
 ***
Eppure brillavano nell’ombra quelle iridi dorate. Osservavano da lontano, mascherate da un paio di occhiali. Erano totalmente impassibili davanti a quello spettacolo. Al contrario lo sguardo vispo ed esaltato del giovane al suo fianco sembrava semplicemente affascinanto da una simile scena. Le mani pallide e affusolate del ragazzo si poggiarono sulla superficie liscia della finestra, e con la punta del naso ne constato’ la fredda consistenza mentre le sue iridi chiare studiavano sempre piu’ minuziosamente quella succulenta situazione: ben quattro uomini per una ragazzina, come una feroce leonessa finita tra le reti dei cacciatori. Corvini e ondulati i suoi capelli vorticavano in aria; snelle e pallide le sue gambe scalciavano timorose di essere violate; sembrava il canto provocatorio e ammaliante di una sirena il grido terrorizzato e acuto che proveniva dalle sue labbra rossastre
-C-Claude...- sussurro’ il nome del suo maggiordomo come se il suo fiato si fosse mozzato di colpo, come se gustare le sue urla gli avessero consumato le energie, appaggandolo nel corpo e nell’animo
-Si, Danna-sama?-
-Io la voglio. Prendila e portala da me. Claude...- i suoi denti erano arrivati a mordere frementi il suo labbro inferiore mentre un ennessimo stridulo accenno di quella voce penetrava ardentemente il suo udito. Il giovane conte ebbe un brivido, era quasi incredulo dell’effetto che quella ragazza aveva si di lui...  come se quel bel faccino spaventato e bagnato dalle lacrime fosse semplicemente eccitante
-E’ un ordine- aggiunse passandosi la lingua sulle labbra, facendo brillare appena il suo contratto maledetto. In quel medesimo istante quelle iridi che sembravano puramente innoque nel loro chiarore dorato, brillarono di una luce diabolicamente oscura, e accennando un inchino l’uomo alle sue spalle si limito’ a rispondere –Yes, your Highness- prima di svanire nell’ombra dello studio, lasciando il piccolo conte solo, finalmente solo e pronto per assaporare uno spettacolo ancora piu’ prelibato e succulento. 

*Angolino di Virgy*
Hmm era tempo che avevo cominciato questa fiction ma soltanto adesso mi decido a pubblicarla!
É la prima fic incentrata sul personaggio di Alois, spero che vi piaccia!
Un bacio
-V-
  
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