Tra i cieli ed i venti di questa città,
sulle lacrime del tuo debole angelo,
dorate e ingiallite dal tempo dei ricordi,
ricreati su quei miti di dolori invadenti.
Oltre i tuoi venti immane rimane
Sul tocco del cielo di un paradiso
Che perde ogni istante del piacere,
perde il colore del tuo unico cuore.
Sulle ali rimpiange il suo eterno passato
Nel non averti conosciuto ed amato,
rimpiange l’inverno d’inferno lasciato,
rimpiange il voler stringere il creato.
Illude il suo cuore di mille piaceri
sopra quei veli che non puoi toccare,
sono le distanze che manterrà unite
per guardare il suo amore che muore.
Ma su questo ardore incompreso si accascia
Chiede perdono al dolore che lo muove,
Al potere che lontano a te lo copre
E cade si ciò che ha perduto.
Son graffi distanti tra loro, ma vani,
grida ogni sentimento mai sofferto
ed urla con più ardore, calore, sapore!
Con ogni fibra del suo essere vola
Sopra i volti di un poema riscritto,
sulle immagini notturne d’estate,
sulle autunnali foglie ingiallite.
Osserva i tuoi soffici gesti,
accarezza il tuo viso che ha scorto,
respira i tuoi attimi lasciati vuoti,
ritrova il piacere dell’eterno mortale.
Se solo percepissi il dolore che ora prova,
quando il suo tocco non sfiora il tuo cuore,
quando il suo sguardo non sente il tuo odore
ed il ricordo ha ciò che di lui muore.
Si innalza oltre i mari e le stelle,
sovrasta le nubi ed i cieli,
tra i tempi passati ed eterni,
tra i colori di mille altri ricordi.
Un calore lo acceca ed accende,
brucia per te di un amore cocente,
brucia, arde e dentro ora risplende.
Di alte piume cristalli di cuore,
di vestiti una luce suadente,
del suo viso una stella vivente.
Brucia sulle innominate parole represse,
sui destini incrociati di note concesse,
sullo scontro del sogno nel reale,
sulla follia di una passione senza eguale.
Sulla notte di un’infinita eternità,
brilla su di te anche ciò che verrà,
brilla su te che non potrà toccare,
brilla su ciò che può ancora amare.