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Autore: HellenaMaezono    29/12/2011    3 recensioni
Per lei quel giorno indicava quella data senza la quale la sua vita non avrebbe avuto alcun senso o risvolto positivo.
Quello era il giorno in cui era nato l'uomo che l'aveva tirata fuori da quel vortice di paure ed insicurezze che avevano caratterizzato la sua vita fino al momento in cui aveva incrociato il suo sguardo.
Senza quel giorno non si sarebbe mai sentita al posto giusto, non si sarebbe mai svegliata col sorriso.
Senza quel giorno non sarebbe mai esistito il suo adorato Ivan.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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* Titolo: С днем рождения - Buon compleanno

* Fandom: Axis Powers Hetalia

* Personaggi: Russia/Ivan Braginski; OC

* Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life

* Rating: Verde

* Note:

1.
Questa fanfic è stata creata a seguito di vari eventi avvenuti durante alcune delle mie roleplay su Facebook. La ragazza di cui si parla nella storia è dunque il personaggio che ruolo io.
2. Essendo ancora nuova nel mondo delle fanfictions, chiedo cortesemente a voi tutti lettori di lasciare una recensione per farmi sapere cosa ne pensate, se ci sono errori da correggere o se c'è qualcosa che vi ha particolarmente colpito. Tutto è ben accetto, purché siano critiche costruttive.
3. Questa fanfic, come quelle che ho già scritto e quelle che verranno, è basata sul corso delle mie roleplay. Al momento, questo capitolo funzionerà solo da introduzione. Appena la roleplay sarà finita, aggiornerò il resto.

Con quest'ultimo punto, penso di aver finito. Buona lettura.

~ С днем рождения ♥ ~

Ecco, finalmente, quel giorno tanto atteso era arrivato.
Era solo questione di poche ore, ed allo scoccare della mezzanotte il calendario avrebbe segnato il 30 Dicembre.

Per lei quel giorno indicava quella data senza la quale la sua vita non avrebbe avuto alcun senso o risvolto positivo.
Quello era il giorno in cui era nato l'uomo che l'aveva tirata fuori da quel vortice di paure ed insicurezze che avevano caratterizzato la sua vita fino al momento in cui aveva incrociato il suo sguardo.

Senza quel giorno non si sarebbe mai sentita al posto giusto, non si sarebbe mai svegliata col sorriso.

Senza quel giorno non sarebbe mai esistito il suo adorato Ivan.

Fin dal momento in cui aveva bene impresso quella data nella memoria si era ripromessa di organizzare qualcosa per fargli una sorpresa.
E quando si era sentita raccontare come generalmente Ivan usasse passare il giorno del suo compleanno, aveva provato un'incredibile stretta al cuore.

Le avevano raccontato che a poca distanza dal suo compleanno cominciava a deprimersi sempre di più, finché non scoccava la mezzanotte del 29, quando si ritrovava solo come un cane in una stanza, in compagnia solo della sua adorata vodka, l'unica cosa che riusciva a tranquillizzarlo e farlo entrare in un mondo tutto suo, così da dimenticare cosa stesse accadendo attorno a lui o per quale motivo si trovasse in quello stato.
Infine, era il suo stesso corpo a tirarlo fuori da quell'incubo per lui decisamente più accogliente della sua stessa realtà, grazie agli stessi meccanismi che il corpo umano usa attivare in caso di avvelenamento: finiva per sentirsi male durante tutto il giorno successivo, per poi ricominciare daccapo fino all'anno dopo.

La ragazza aveva pensato sempre ad un'infinità di cose da poter fare per tirarlo su di morale e farlo sentire amato, ma il destino aveva deciso di giocargli un brutto tiro per complicare le cose, facendolo finire in coma per intere settimane... così da impedire alla povera ragazza di organizzare qualcosa di accettabile.

La situazione, comunque, sembrava stabilizzarsi.
Erano passati pochissimi giorni da quando Ivan aveva ripreso a camminare, ed erano state delle giornate intensissime per tutti in casa, dato che all'inizio aveva bisogno di aiuto per tenersi sulle proprie gambe.
Ma ora che sembrava riprendersi era tardi per pensare a cosa fare per il suo compleanno; aveva poco meno di sei ore per trovare qualcosa che lo colpisse nel profondo, che fosse in grado di farlo sorridere.
E che, soprattutto, lo distogliesse dall'idea di mettersi a bere.

Sarebbe volentieri uscita di casa per comprargli qualcosa da regalargli, ma solo allora si accorse di quanto forte stesse nevicando e di quanti oggetti già possedesse il giovane.
Si ritrovò dunque senza alcune idee in proposito, con una marea di domande che le passavano veloci per la mente senza darle tempo di trovare alcuna risposta, a causa anche dell'orologio che continuava a segnare i secondi che passavano inesorabili, facendoglielo notare con quel fastidioso ticchettio che la disturbava alquanto e la distraeva in continuazione dalle proprie idee.

Fu in quel momento che ebbe un'illuminazione.
Gli avrebbe scritto una lettera.
Si, a quel modo avrebbe avuto tutto il tempo e lo spazio per esporre i propri pensieri ed organizzarli più facilmente.

Non perse tempo.
Fiera della propria trovata, corse immediatamente nello studio del sovietico per procurarsi carta e penna, mettendosi subito all'opera.

---

"Привет любимый1.
Ho deciso di scriverti una lettera poiché mi è sembrata una buona idea per esporti tutto ciò che voglio dirti; avrei sempre tante cose da raccontarti, ma ogni volta che sono tra le tue braccia ho come l'impressione che le parole non abbiano più alcuna importanza o significato particolare, trovandomi semplicemente a sorridere con una serenità che solo tu riesci a far nascere tanto spontaneamente grazie alla tua dolcezza che, a quanto pare, solo io sono in grado di scorgere attraverso i tuoi occhi.
E questo per me è tremendamente importante, mi fa sentire speciale.

Ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta?
Eravamo entrambi soli, entrambi in cerca di un qualsiasi affetto a cui aggrapparci, nonostante avessimo storie di vita totalmente differenti.
Ma per quanto diverse fossero le nostre storie, entrambe sono state segnate da un unico fattore comune quale la sofferenza: io che ho passato tutta la mia infanzia ed adolescenza in ospedale con cure sperimentali che spesso peggioravano solo la situazione, e tu che hai passato praticamente tutta la tua vita tra gli orrori di guerre, omicidi e massacri al punto di farti quasi impazzire ed indurti a nascondere il tuo lato buono dietro alla violenza ed all'alcool, quasi a voler proteggere l'unico tesoro che ti è rimasto.
Perché lo so, ne sono sicura, tu sei una persona stupenda, hai un cuore buono ed una gran voglia di ricevere e donare affetto. Si legge nei tuoi occhi quando parli con le tue sorelle o quando puoi vederle di persona senza pressioni esterne che rovinino il momento. Si vede dai tuoi gesti quando sei tranquillo e non c'è alcun pensiero negativo che riesca a farti preoccupare. Si vede dal tuo viso sereno quando dormi.

Domani è il 30 Dicembre, amore mio.
Il giorno in cui sei nato tu, giorno senza il quale la mia vita sarebbe triste e vuota, senza il quale non avrei mai potuto guardare al mio passato e pensare che quella orribile parentesi della mia vita non avrebbe modo ripresentarsi mai più.
Perché senza questo giorno, non avrei mai incontrato nessuno in grado di essere più speciale di te.

Sai, cinque giorni fa, per la mia gente è stato il giorno di Natale.
In Italia abbiamo molte tradizioni riguardo il Natale, come voi in Russia, del resto. Si usa stare in famiglia la sera del 24 Dicembre, mangiando insieme e scambiandosi doni e segni d'affetto.
Ma sai, a dire la verità non ho mai assistito ad una vera festa di Natale, in ospedale vedevo al massimo i parenti dei miei compagni di stanza portare loro qualche regalo, mandando loro benedizioni ed auguri per una buona guarigione.

Però, a differenza di chi ha passato il Natale come da tradizione italiana, devo dire che quello che ho passato qui con te è stato sicuramente il Natale più bello che abbia mai vissuto, anche senza cibo o tradizioni particolari, perché la mia famiglia ora è qui, con te.
Sono soddisfatta di ciò che ora mi appartiene, penso sia proprio questo il regalo più significativo che una persona possa ricevere.
Sono contenta di vivere accanto a te, sono contenta del mio Natale passato mano nella mano con te, a guardare nei tuoi meravigliosi occhi, che non mi bastano mai.
E sono contenta del dono più grande che io abbia mai ricevuto: il nostro miracolo, il nostro cucciolo.

Purtroppo, però, mi sento terribilmente in colpa per non essere in grado di ricambiare in alcun modo se non con questa breve lettera.
Hai già tutto ciò di cui hai bisogno, due sorelle splendide, una casa meravigliosa ed un'enorme quantità di oggetti di qualsiasi genere.

Di materiale temo di non essere in grado di regalarti niente, ho paura che non possa esistere nulla al mondo che valga più di te e del tuo sorriso.
Però ti prometto che mi impegnerò con tutte le mie forze per renderti l'uomo più felice del mondo e farti continuare a sorridere, perché amo il modo in cui lo fai, riuscendo a contagiarmi ed a rendere speciale anche la peggiore delle giornate.

Ora, però, voglio chiederti una cosa: quando stanotte dormirò accanto a te, controlla il mio anulare sinistro.
Ricordi?
Quello è l'anello che mi hai regalato quando mi hai chiesto la mano.
Non l'ho mai tolto, se non per evitare di perderlo o rovinarlo quando svolgevo le faccende di casa.
Ed anche se ancora non siamo legalmente uniti, io già mi sento parte di te, proprio perché da quando me l'hai infilato al dito hai cominciato ad appellarmi come 'tua moglie'.

In quanto tua futura sposa, però, ora voglio farti una richiesta non poco rilevante.
Ho bisogno che tu mi faccia una solenne promessa, e so che in quanto Nazione sei perfettamente in grado di mantenerla.

Una volta che questo anello verrà sostituito dalle nostre fedi, desidero che tu smetta di trattare i Baltici come schiavi senza alcuna dignità.
È vero, sono tuoi servi, ma in quanto padrone non verrai mai pienamente rispettato è se non vieni prima amato.
Picchiandoli e torturandoli non riuscirai mai a garantirti il loro totale rispetto. So che tu non ami le falsità, e la situazione tra te ed i Baltici si regge su uno pseudo-rispetto che tende a rendere la vita difficile a tutti, a me, a te, a loro stessi ed al nostro bambino.

Fallo per la tua famiglia, Vanya.

Non ti chiedo di lasciarli liberi: solo, rispettali, e tratta me come tuo giocattolo.
Sono pronta a ricevere qualsiasi sevizia pur di non vederli tremare quando li chiami e pur di assicurare ai nostri figli un clima più sereno.

Spero che tu possa esaudire questo mio desiderio. Mi fido di te, amore mio.

Con questo, ti auguro di vedere sempre un raggio di sole anche attraverso le nubi più dense. Ti auguro di trovare sempre la voglia di amare il prossimo anche nei periodi più cupi. Ti auguro di ottenere dalla vita ciò che hai sempre desiderato e che tutti i tuoi sogni si avverino presto.

Ti auguro uno splendido compleanno pieno di amore, sorrisi e felicità. С днем рождения2.

Твой подсолнечник3, Ленушка4.

Москва5, 29/12/2011"

---

Una volta scritta la lettera, la lesse e rilesse più di una volta, per correggere e sistemare le ultime cose prima di riscriverla in bella copia. Avrebbe potuto scriverla al computer, ma scritta a mano aveva un suo fascino, le piaceva di più come idea.

Nel riscrivere, ogni tanto si fermava per sospirare, col sorriso sulle labbra.
Era soddisfatta.
Non solo era riuscita a descrivergli le sue sensazioni ed i suoi pensieri, non solo era riuscita a fargli i suoi più sinceri auguri.
Era anche riuscita a parlargli dei Baltici e di quanto davvero desiderasse un clima più calmo in casa.

Era felice, perché era riuscita a mantenere la sua promessa.
Tutto stava a trovare un modo per fargliela leggere, sperando che avesse su di lui l'effetto giusto.

Probabilmente il modo migliore per fargliela trovare era quello di lasciargli la busta tra i due pezzi del pigiama pulito.

E così fece.
Al momento giusto, prima di coricarsi, tirò fuori uno dei suoi pigiami, ripiegandolo con cura sul cuscino e nascondendo la lettera tra i due pezzi, per poi raggiungerlo in salone dove trovò il sovietico intento a guardare fuori dalla finestra, evidentemente giù di morale.

«Ванечка... любимый...6»

Gli disse, avvicinandoglisi da dietro ed abbracciandolo forte, facendo attenzione a stringergli una mano come solitamente faceva per fargli sentire la sua vicinanza.

«Io vado a letto... vieni anche tu? Ti ho preparato il pigiama pulito...»

Con quelle parole, gli schioccò un bacio sulla spalla, il punto più in alto dove riusciva ad arrivare senza che lui si abbassasse, per poi dirigersi in camera da letto e mettersi sotto le morbide e calde coperte.
Era stanca, perciò si addormentò quasi subito.
E lo fece serenamente perché, ne era convinta, quel giorno Ivan avrebbe passato un compleanno decisamente diverso.

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1- Ciao, amore.
2- Buon compleanno.
3- Il tuo girasole.
4- Lenushka.
5- Mosca.
6- Vanechka... amore...

   
 
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