«Barry…»
«Non mi chiamo Barry.»
Lo sai benissimo come si chiama. E quando guardi in quegli occhioni blu, enormi, fissi su di te, un brivido ti percorre la schiena. Ti mordi dolcemente il labbro, abbassando i tuoi. Tutto ciò che mostri è una fintissima e teatrale espressione di vergogna, inutile, a dire il vero, perché non ne provi. Sai il suo nome alla perfezione. Lo hai urlato, nella tua mente, quando lui ha teso la mano verso di te per salvarti. Ma hai pensato che 'Barry' sarebbe andato meglio. Gli avrebbe ricordato di te per sempre, perché chiamarlo semplicemente 'Simon', per te, era troppo banale. Troppo scontato. Ci voleva impegno, per attirare la sua attenzione in ogni singolo istante. Cadendo, avevi pensato che i suoi occhi terrorizzati, dilatati dalla paura, sarebbero stata l’ultima cosa che avresti visto. …ed infondo ti andava bene così.
«Come ti pare. Smettila di fissarmi come se volessi denudarmi e pisciarmi sulle tette, segaiolo.»
Sorridesti soddisfatto, il suo sguardo cristallino ti ghiacciò, timido, stanco. I suoi occhi si erano accorti di come li fissavi, si erano accorti che le tue labbra insultavano sempre il loro proprietario. Ma non avevano il coraggio di fare quella domanda, perché in fondo, forse, era meglio che la risposta rimanesse un segreto ben nascosto dal groviglio di ricci di Nathan.
E ci voleva giusto un tatuaggio fatto da un finocchio represso, per riuscire ad ammetterlo a te stesso.
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Can you find me space?
Nulla, erano le due di notte e mi è venuta l’ispirazione per scrivere questa... cosa. Mh. Spero vi piaccia.
Ci ho messo tutto l’impegno del mondo per mettere tre puntini di sospensione invece di due, perché ho scoperto che viene considerato errore (giuro, non lo sapevo lol). Tutto l’impegno del mondo perché… boh, tre puntini mi irritano! …dopo questo sclero, mi dileguo. Aspetto i vostri pareri, alla prossima :3
Un bacio,
Mero.