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Autore: Vals Fanwriter    29/12/2011    7 recensioni
Come vorrei che questa notte potesse cambiarci…
[Kota/Dore]
Il mio regalo di fine/inizio anno a tutti quelli che mi sostengono sempre.
Grazie.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Take care of me ~

 

 

Siamo come cassetti dove puoi curiosare. 
Dimmi cosa ti aspetti. 
C’è una
chiave, se vuoi: 
prova a farne buon uso, è il mio lascia passare.

Nel mio cuore deluso solo tu ci puoi entrare.

 

 

Ci pensi che è passato un altro anno?

Un anno di gioie, di entusiasmo, di ansietà… e di delusioni.

Ci pensi che più provo a starti vicino e più, invece, ti allontano?

Non lo faccio apposta, non dipende da me. È come un istinto.

Forse ho paura… paura di affezionarmi troppo, paura di sperare troppo in un futuro per noi.

Noi… insieme.

Non come abbiamo fatto finora, a prenderci in giro a vicenda e a nasconderci i sentimenti, a ridere di cose futili… a perdere il nostro tempo con stupidaggini di questo tipo.

Noi due abbracciati, a baciarci in una piazzetta illuminata dai fuochi d’artificio per il nuovo anno.

Ma è solo un sogno. L’ennesimo sogno irrealizzabile.

Quante volte ho immaginato di poter avere un ragazzo con cui condividere tutto? Quante volte Cupido ha cambiato bersaglio?

Eppure stavolta non sembra il solito capriccio. Non ho mai trascorso l’ultimo dell’anno con un morale così a terra, e nemmeno in altri casi mi sono abbattuta per un amore assolutamente utopistico.

Però Tetsuya è diverso.

 


Considera il fatto che sono
impaurita 
dall’ultima storia, per come è appassita. 
Mi sento confusa, ti chiamo domani, 
è che sono un
disastro nei rapporti sociali.

 

 

Siamo praticamente cresciuti insieme, ma nonostante ciò continuiamo a comportarci da bambini.

Sono sicura che lui mi voglia bene. È l’unico ragazzo esistente che si è sempre preoccupato per me, nel bene e nel male, cercando sempre di non dare nell’occhio, di non sembrare troppo invadente, anche per non essere preso in giro dai suoi compagni.

Però…

È colpa mia. Non sono capace di essere sincera.

Quando vengo incalzata dalle mie amiche, con battutine riguardarti Tetsuya, tiro su il mento e faccio la superiore.

‹‹Quel bamboccio lì?›› dico sempre, ‹‹Piacermi?›› o cose di questo tipo.

E quando c’è lui le cose non vanno meglio. Il mio orgoglio si ingigantisce di più e finiamo per litigare per cose futili.

Come vorrei che questa notte potesse cambiarci…

 


Prenditi cura di me, l’amore vuole attenzione, 
mi basta un piccolo gesto d’affetto inatteso 
ed io mi sciolgo nel mare.

Prenditi cura di me, è questa la sensazione: 
ho un disperato bisogno di crederci ancora 
e di lasciarmi andare,
che siamo a un passo dal cielo, 
e mi basta un tuo soffio per ritornare a volare, 
e se non sai come fare, prenditi cura di me. 

 

 

Ti vorrei qui, in questo momento, per chiederti scusa.

Sono solo una sciocca, mi comporto sempre da sciocca.

Mi piacerebbe poter sbattere la testa da qualche parte, almeno le lacrime sarebbero dovute a qualcosa di valido.

Sì, perché invece di piangere, dovrei raccattare quel po’ di coraggio che mi è stato concesso, con così tanta avidità, da madre natura, e dovrei andare da lui, urlargli un paio di insulti, giusto per non andare fuori tema, e poi dirgli, una volta per tutte, ti voglio bene.

Allora forse lui potrebbe baciarmi o, nel peggiore dei casi, potrebbe rispondermi, col suo solito ed immancabile sarcasmo: ‹‹Tu stai male, Dojimi!››.

Ma anche in quel caso, avrei un motivo valido per piangere, invece di stare qui, da sola, tra la folla che, di tanto in tanto, mi squadra stranita.

Potrei almeno dire di averci provato…

E invece la paura mi attanaglia…



Siamo come dei fiori, ogni giorno a sbocciare: 
ricominci da capo ma non perdi mai niente. 
Considera il fatto che sono stupita, 
da come il passato, volando, è
passato. 
Non cerco una scusa, parliamo domani, 
è che sono incostante nei rapporti sociali.

 

 

Mentre continuo a versare manciate di lacrime, la gente inizia a contare.

… 10 …

All’improvviso, è come se dentro di me qualcosa mi dicesse di voltarmi e di non sprecare più tempo.

… 9 …

Ed è così che faccio. Seguo il consiglio del mio cuore e, proprio di fronte a me, trovo lui: Tetsuya.

… 8 …

Respira affannosamente, come se avesse appena finito di correre.

Non ha un’espressione particolare sul viso, forse è semplicemente stupito dall’avermi vista piangere.

… 7 …

Si avvicina…

‹‹Finalmente ti ho trovata, zuccona›› mi dice, mentre sul suo viso si apre un ghigno, che però non somiglia a quello che ha di solito. È più dolce…

… 6 …

Mi affretto ad asciugare le mie lacrime e assumo un’aria imbronciata.

‹‹Non mi servono i tuoi insulti anche l’ultimo dell’anno››.

… 5 …

‹‹Ed io che ti ho cercato tutto il giorno per darti il mio regalo di inizio anno›› fa lui e finge di fare dietro front, offeso.

‹‹A-aspetta! Un regalo?›› domando io, rossa in viso.

Questo non è da lui.

… 4 …

Tetsuya si gira verso di me, sorridente.

‹‹Proprio così›› esclama lui felice, ‹‹E, in un modo o nell’altro, anche tu farai un regalo a me stanotte››.

… 3 …

Inizialmente non riesco a capire cosa voglia intendere. Poi, quando inizia ad avvicinarsi pericolosamente a me, tutto sembra più chiaro.

… 2 …

Il blu dei suoi occhi mi incanta e, per una volta, decido di fasciare la bocca del mio orgoglio, di lasciarlo marcire da qualche parte in solitudine e di afferrare qualche grammo di coraggio.

… 1 …

I nostri respiri si fondono e, in un attimo, sento le sue labbra morbide sulle mie.

Lo stringo più forte, avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo.

… 0 …





E al momento, i fuochi d’artificio non sono di nostro interesse. Non ci importa di quanta gente ci sia attorno a noi, o del fatto che ci possa essere qualche nostro conoscente in piazza.

Ci baciamo e basta, perché abbiamo aspettato già troppo e, chissà come, è avvenuto il miracolo.

‹‹Non potevi farmi un regalo migliore›› gli rispondo, a mezzo centimetro dalla sua bocca, mentre lui mi sorride.

‹‹Concordo››.

 


Prenditi cura di me, l’amore vuole attenzione, 
mi basta un piccolo gesto d’affetto inatteso 
ed io mi sciolgo nel mare. 
Prenditi cura di me, è questa la sensazione: 
ho un disperato bisogno di crederci ancora 
e di lasciarmi andare,
che siamo ad un passo dal cielo, 
e mi basta un tuo soffio 
per ritornare a volare.

 

 

Cupido ci aveva finalmente dato una mano a deporre le armi, quella notte…

Anzi, un gruppo di quattro Cupidi.

 

Anche le tue amiche, ad un certo punto, si stufano di ascoltare le tue lamentele e prendono l’iniziativa, ed allora l’unica cosa che puoi fare è…

Dire ‹‹Grazie››.

 

The end.

 

~

 

Carissimi lettori,

mi scuso per l’improbabile ed illusorio episodio descritto in questa fanfic.

Insomma, quale ragazzo riuscirebbe ad essere protagonista di una scena tanto stucchevole?

Eppure avevo bisogno di un po’ di KotaDore, soprattutto dopo aver visto “Capodanno a New York”.

Ergo, sopportatemi.

E buon anno nuovo a tutti!

 

Vale
P.S. La canzone che ho usato è una delle nuove di Alessandra Amoroso,
"Prenditi cura di me", da cui questa one-shot prende anche il titolo.

   
 
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