~ Take care of me ~
Siamo come cassetti dove puoi curiosare.
Dimmi cosa ti aspetti.
C’è una chiave,
se vuoi:
prova a farne buon uso, è il mio lascia passare.
Nel mio cuore deluso solo tu ci puoi entrare.
Ci pensi che è
passato un altro anno?
Un anno di gioie, di
entusiasmo, di ansietà… e di delusioni.
Ci pensi che più
provo a starti vicino e più, invece, ti allontano?
Non lo faccio
apposta, non dipende da me. È come un istinto.
Forse ho paura…
paura di affezionarmi troppo, paura di sperare troppo in un futuro per noi.
Noi… insieme.
Non come abbiamo
fatto finora, a prenderci in giro a vicenda e a nasconderci i sentimenti, a
ridere di cose futili… a perdere il nostro tempo con stupidaggini di questo
tipo.
Noi due
abbracciati, a baciarci in una piazzetta illuminata dai fuochi d’artificio per
il nuovo anno.
Ma è solo un
sogno. L’ennesimo sogno irrealizzabile.
Quante volte ho
immaginato di poter avere un ragazzo con cui condividere tutto? Quante volte
Cupido ha cambiato bersaglio?
Eppure stavolta
non sembra il solito capriccio. Non ho mai trascorso l’ultimo dell’anno con un
morale così a terra, e nemmeno in altri casi mi sono abbattuta per un amore assolutamente
utopistico.
Però Tetsuya è diverso.
Considera il fatto che sono impaurita
dall’ultima storia, per come è appassita.
Mi sento confusa, ti chiamo domani,
è che sono un disastro nei rapporti
sociali.
Siamo praticamente
cresciuti insieme, ma nonostante ciò continuiamo a comportarci da bambini.
Sono sicura che
lui mi voglia bene. È l’unico ragazzo esistente che si è sempre preoccupato per
me, nel bene e nel male, cercando sempre di non dare nell’occhio, di non
sembrare troppo invadente, anche per non essere preso in giro dai suoi
compagni.
Però…
È colpa mia. Non
sono capace di essere sincera.
Quando vengo
incalzata dalle mie amiche, con battutine riguardarti Tetsuya,
tiro su il mento e faccio la superiore.
‹‹Quel bamboccio
lì?›› dico sempre, ‹‹Piacermi?›› o cose di questo tipo.
E quando c’è lui
le cose non vanno meglio. Il mio orgoglio si ingigantisce di più e finiamo per
litigare per cose futili.
Come vorrei che
questa notte potesse cambiarci…
Prenditi cura di me, l’amore vuole
attenzione,
mi basta un piccolo gesto d’affetto inatteso
ed io mi sciolgo nel mare.
Prenditi cura di me, è questa la sensazione:
ho un disperato bisogno di crederci ancora
e di lasciarmi andare,
che siamo a un passo dal cielo,
e mi basta un tuo soffio per ritornare a volare,
e se non sai come fare, prenditi cura di me.
Ti vorrei qui, in
questo momento, per chiederti scusa.
Sono solo una
sciocca, mi comporto sempre da sciocca.
Mi piacerebbe
poter sbattere la testa da qualche parte, almeno le lacrime sarebbero dovute a
qualcosa di valido.
Sì, perché invece
di piangere, dovrei raccattare quel po’ di coraggio che mi è stato concesso,
con così tanta avidità, da madre natura, e dovrei andare da lui, urlargli un
paio di insulti, giusto per non andare fuori tema, e poi dirgli, una volta per
tutte, ti voglio bene.
Allora forse lui
potrebbe baciarmi o, nel peggiore dei casi, potrebbe rispondermi, col suo
solito ed immancabile sarcasmo: ‹‹Tu stai male, Dojimi!››.
Ma anche in quel
caso, avrei un motivo valido per piangere, invece di stare qui, da sola, tra la
folla che, di tanto in tanto, mi squadra stranita.
Potrei almeno dire
di averci provato…
E invece la paura
mi attanaglia…
Siamo come dei fiori, ogni giorno a sbocciare:
ricominci da capo ma non perdi mai niente.
Considera il fatto che sono stupita,
da come il passato, volando, è passato.
Non cerco una scusa, parliamo domani,
è che sono incostante nei rapporti sociali.
Mentre continuo a
versare manciate di lacrime, la gente inizia a contare.
… 10 …
All’improvviso, è
come se dentro di me qualcosa mi dicesse di voltarmi e di non sprecare più
tempo.
… 9 …
Ed è così che
faccio. Seguo il consiglio del mio cuore e, proprio di fronte a me, trovo lui: Tetsuya.
… 8 …
Respira
affannosamente, come se avesse appena finito di correre.
Non ha
un’espressione particolare sul viso, forse è semplicemente stupito dall’avermi
vista piangere.
… 7 …
Si avvicina…
‹‹Finalmente ti ho
trovata, zuccona›› mi dice, mentre sul suo viso si apre un ghigno, che però non
somiglia a quello che ha di solito. È più dolce…
… 6 …
Mi affretto ad
asciugare le mie lacrime e assumo un’aria imbronciata.
‹‹Non mi servono i
tuoi insulti anche l’ultimo dell’anno››.
… 5 …
‹‹Ed io che ti ho
cercato tutto il giorno per darti il mio regalo di inizio anno›› fa lui e finge
di fare dietro front, offeso.
‹‹A-aspetta! Un
regalo?›› domando io, rossa in viso.
Questo non è da
lui.
… 4 …
Tetsuya si gira verso di me, sorridente.
‹‹Proprio così››
esclama lui felice, ‹‹E, in un modo o nell’altro, anche tu farai un regalo a me
stanotte››.
… 3 …
Inizialmente non
riesco a capire cosa voglia intendere. Poi, quando inizia ad avvicinarsi pericolosamente
a me, tutto sembra più chiaro.
… 2 …
Il blu dei suoi
occhi mi incanta e, per una volta, decido di fasciare la bocca del mio
orgoglio, di lasciarlo marcire da qualche parte in solitudine e di afferrare
qualche grammo di coraggio.
… 1 …
I nostri respiri
si fondono e, in un attimo, sento le sue labbra morbide sulle mie.
Lo stringo più
forte, avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo.
… 0 …
E al momento, i
fuochi d’artificio non sono di nostro interesse. Non ci importa di quanta gente
ci sia attorno a noi, o del fatto che ci possa essere qualche nostro conoscente
in piazza.
Ci baciamo e
basta, perché abbiamo aspettato già troppo e, chissà come, è avvenuto il
miracolo.
‹‹Non potevi farmi
un regalo migliore›› gli rispondo, a mezzo centimetro dalla sua bocca, mentre
lui mi sorride.
‹‹Concordo››.
Prenditi cura di me, l’amore vuole
attenzione,
mi basta un piccolo gesto d’affetto inatteso
ed io mi sciolgo nel mare.
Prenditi cura di me, è questa la sensazione:
ho un disperato bisogno di crederci ancora
e di lasciarmi andare,
che siamo ad un passo dal cielo,
e mi basta un tuo soffio
per ritornare a volare.
Cupido ci aveva finalmente dato una
mano a deporre le armi, quella notte…
Anzi, un gruppo di quattro Cupidi.
Anche le tue amiche, ad un certo
punto, si stufano di ascoltare le tue lamentele e prendono l’iniziativa, ed
allora l’unica cosa che puoi fare è…
Dire ‹‹Grazie››.
The end.
~
Carissimi lettori,
mi scuso per l’improbabile ed illusorio episodio descritto in
questa fanfic.
Insomma, quale ragazzo riuscirebbe ad essere protagonista di una
scena tanto stucchevole?
Eppure avevo bisogno di un po’ di KotaDore,
soprattutto dopo aver visto “Capodanno a New York”.
Ergo, sopportatemi.
E buon anno nuovo a tutti!
Vale
P.S. La canzone che ho usato è una delle nuove di Alessandra Amoroso,
"Prenditi cura di me", da cui questa one-shot prende anche il titolo.