Aprì prima un occhio, poi un’altro...era giorno. Ginji si stiracchio un poco e si voltò verso Ban. Non c’era!**Ban-chan!Ban-chan!**esclamò
senza ricevere alcuna risposta. Aprì la portiera e senza curarsi del freddo
chiamò l’amico più volte, poi percepì qualcosa di caldo sulle spalle. Si voltò
e si trovò a pochi centimetri dal volto di Ban. **Ban-chan...mi
stavo preoccupando...dov’eri?**domandò con non poco imbarazzo. Lui sorrise e
gli sistemò al meglio il cappotto sulle spalle **Così capisci
come sono stato io ieri mattina...**esclamò mentre chiudeva la portiera. Ginji
si allacciò il suo cappotto e sospirò**Scusami Ban-chan...**.Il
moro sorrise e prendendolo per un braccio lo trascinò **Andiamo a fare
colazione dai...**.Il biondino annuì e si strinse attorno al braccio
dell’amico, faceva davvero freddo. Poi però rammentò che non conveniva andare all’Honky
Tonk così che fermò Ban **Ti voglio portare in un posto...**e lo prese per mano trascinandolo a tutt’altra parte. Ban lo
seguì curioso e dubbioso. Entrarono in un bar comune e Ginji ordinò
due cioccolate. **Ginji...che stai
combinando?**domandò allibito. L’amico lo spinse verso un tavolino e gli ordinò
di attendere un momento. Il moro sospirò, come diavolo facevano
a pagare le due cioccolate?Ginji poi gli mise sotto il naso una bella
cioccolata calda e un piattino di biscotti. **Buon
compleanno Ban-chan!**esclamò gioioso. Ban non ci credeva, se l’era ricordato. Per la prima volta nella sua vita era stato preso alla sprovvista, ed ora non sapeva proprio
cosa dire. Ginji gli si sistemò di fronte con anche lui una bella cioccolata
con panna. **Non ti piace Ban-chan? Preferivi un
caffè?**domandò avvilito. Ban si riprese dal suo “coma” ed esclamò **No, no...mi
piace molto la cioccolata e...beh grazie Ginji. **Il biondino gli sorrise nel modo più dolce che sapeva. **A dir la verità avrei preferito regalarti qualcosa di più
bello di una cioccolata...**esclamò mentre assaggiava con un cucchiaino la
panna. Ban gli sollevò il mento ed esclamò **Cosa c’è di più
buono e dolce della cioccolata?Grazie mille Ginji...**era indeciso sul da farsi,
era così vicino che l’avrebbe baciato volentieri, ma non poteva permettersi di
rovinare tutto per un suo passionale desiderio. Così
che si limitò a sorridere e a spettinargli i capelli, come sempre faceva.
Ginji era felice, la cioccolata piaceva davvero a Ban stando
alla velocità con la quale la finì, ma nonostante le dolci parole dell’amico e
i suoi ringraziamenti, aveva nel cuore un senso di vuoto, un senso di nullità
forse...forse perchè era stata davvero una cosa stupida quella...ma a Ban era
piaciuta. D’improvviso Ban gli rubò il cucchiaino carico di panna e se
lo mise in bocca **Ma Ban-chan!Era la mia panna!**piagnucolò per nulla
dispiaciuto. Il moro prese un poco di panna dalla tazza e gli mise il
cucchiaino vicino alle labbra. Ginji capì subito e accettò quella dolce crema lambendo
il cucchiaino con le labbra. Era come se avesse baciato Ban...La cosa poi non
si fermò lì, Ban insistette nell’imboccare Ginji sino alla fine, ignorando gli
sguardi dei pochi presenti. Alla fine prese il tovagliolo e glielo passò sulle
labbra. Il volto si Ginji era rosso come non mai, Ban era così...così dolce.
Dopo aver pagato uscirono e
ormai Shinjuku era un concentrato di persone.
**Ban-chan dove vogliamo andare ora?E’ il tuo
compleanno...**L’amico si accese una sigaretta ed esclamò **Mi va benissimo
camminare un poco...**Ginji annuì e lo seguì subito.
Ban era piuttosto pensieroso,
forse perchè ancora non credeva a ciò che stava per fare e che aveva fatto al
bar, voleva baciare Ginji, era un desiderio irrefrenabile...e per trattenersi
aveva ripiegato su quel giochino con il cucchiaio. Ma ora gli era al fianco e più volte il suo braccio sfiorava
il suo. Il moro sospirò, certo non avrebbe mai immaginato di passare così il
suo compleanno, magari poi quella sera con i soldi della missione avrebbe comprato qualcosa da bere, giusto per festeggiare da
solo con Ginji in auto. Infondo ora come ora cosa gli importava d’essere
squattrinato e senza certezze?L’unica certezza che voleva avere era che Ginji gli sarebbe rimasto al fianco. Questo bastava.
**Ban-chan, a cosa pensi?**domandò Ginji mettendosi le
mani in tasca per il freddo. Ban emerse dai suoi pensieri **Nulla, nulla...** e
si sedette su una panchina del parchetto in cui erano entrati. Ginji si stiracchiò le braccia **E’ bello gironzolare così senza meta...ogni
tanto si può fare...tanto di tempo libero n’abbiamo sempre tanto...**esclamò
sorridendo. Ban aspirò di nuovo dalla sua sigaretta e annuì, il
biondino si sfregò le mani, con i prossimi soldi si sarebbe acquistato un paio
di guanti, non poteva farci nulla se era freddoloso, Ban invece non dava alcun
segno di raffreddamento, anzi il suo cappotto era allacciato solo per metà, nonostante
il tempo rigido. **Ban-chan come fai a non
avere freddo?**domandò mentre si soffiava sulle mani. **Mah...termoregolazione
differente...vieni qua...**e lo prese per un braccio. Lo fece sedere di fianco
a lui e gli prese le mani infreddolite. Le sue erano
così calde. **Va meglio?**domandò stringendo le sue
mani con quelle di Ginji. L’amico era talmente arrossito che ora provava un
gran caldo, solo le sue mani erano rimaste fredde. **Si...si...grazie
Ban-chan...**esclamò tremante.
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Come uscita non era stata per
nulla male, piacevole a dirla tutta. Un Ban così dolce lo si
vedeva così poco spesso. Forse davvero non se l’aspettava che Ginji si
ricordasse del suo compleanno così che per non rimane spiazzato aveva puntato
su quelle attenzioni, a lui quasi del tutto estranee. Ginji
era riuscito a tenerlo lontano dal bar per tutta la mattina e ora che era
pomeriggio se ne stava seduto sul cofano della subaru. Sapere che quel
pomeriggio c’era la festa per Ban e lui sarebbe dovuto andare senza alcun che...Questa cosa gli pesava in maniera enorme, non
poteva sopportare che gli altri che conoscevano nemmeno un quarto di Ban gli
facessero regali che magari lui desiderava e lui...lui si era presentato con
una cioccolata. **Ban-chan...vado a fare un giro...ci
vediamo poi all’Honky Tonk, va bene?**esclamò mentre già si allontanava. **Ginji!**. Si fermò. **Sei sicuro
che vada tutto bene?**domandò serio. Il biondino rimase in silenzio, ma poi
sfoderò uno dei suoi meravigliosi e convincenti sorrisi **Certamente
Ban-chan...non ti preoccupare!**e detto questo corse
via. Ban sospirò, Ginji non gliela raccontava giusta. C’era
qualcosa...qualcosa che lo logorava sempre, un piccolo tarlo che l’aveva
tampinato per tutta la mattinata, nonostante lo mascherasse bene lui l’aveva
capito.
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Un’ora, due ore...il tempo
passava rapido, erano le 16.30 e fra tre ore iniziava la festa; Hevn aveva deciso
di spostarla sul tardi, sarebbe stato più bello. Il
ragazzo si sedette su l’ennesima panchina e fissava con sguardo perso le
vetrine. Era inutile...avrebbe passeggiato ancora un poco,
giusto per pensare a che regalo avrebbe fatto a Natale.