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Autore: Peroniana    30/12/2011    0 recensioni
Ho provato ad immaginare cosa fosse accaduto il giorno in cui Zoro perse l'occhio sinistro. Quindi, la storia è ambientata nel castello di Mihawk durante i due anni di permanenza forzata di Zoro ed è dedicata alla mia coppia preferita: ZoroxPerona , appunto! XD
E' la mia prima fanfic in assoluto, spero sia almeno leggibile!
Vi auguro buona lettura.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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DAY 685

…questa volta…

 

 

Era davvero tardi quella sera. Lo spadaccino tornava al castello barcollando e grondante di sangue, aprii la porta della solita camera e vi trovò la ragazzina intenta a cucirsi un abito nero. Questa si immobilizzò non appena il ragazzo entrò dalla porta: Zoro non era affatto solito lamentarsi per le ferite riportate dopo gli allenamenti, quella volta, invece, camminava coprendosi la faccia con entrambe le mani ringhiando di dolore.

Perona balzò in piedi e soccorse subito l’amico “ma che diamine hai combinato?” fece lei.

Zoro non rispose e, continuando a sospirare pesantemente, scostò una sola mano dal volto lasciando intravedere un impressionante rivolo di sangue che scendeva dal suo occhio sinistro.

D’istinto, la ragazzina si tirò indietro inorridita “vieni…siediti qui! Presto!” e gli indicò il lettino dove era solito trascorrere la convalescenza.

Sicuramente Zoro avrebbe voluto dirle di andarsene ma non lo fece, rimase invece seduto su quel lettino d’ospedale ad attendere dolorante.

Dopo aver respirato profondamente, Perona si chinò verso il ragazzo “avanti, fammi vedere.”

Zoro la scostò con la mano libera ma lei, decisa a prendersi cura di quella ferita così allarmante, afferrò il polso della mano destra dello spadaccino e la scostò via dall’occhio.

L’urlo di dolore che lanciò lui e lo spettacolo raccapricciante, la fecero sobbalzare.

“AAAARGH!! STUPIDA RAGAZZINA!!”

Ma Perona sembrava non averlo ascoltato e si finse calma e decisa “non è grave. Ci penso io!”

Di nuovo lo spadaccino tentò di allontanarla… “Negative Horrow!”

“Da…dannata!”

 

Il mattino seguente, Zoro si svegliò frastornato. Si mise a sedere e si guardò intorno. Perona non c’era e la cosa non lo lasciò indifferente: ogni volta che lo ricopriva alla meglio con le bende cercando di curarlo, al suo risveglio la ritrovava sempre seduta sullo sgabellino affianco al letto accovacciata sul suo petto che dormiva profondamente… Puntualmente lui si svegliava e se la scrollava di dosso in malo modo, lei diceva che era un cafone ingrato, lui la rispondeva per le rime e si finiva sempre col negative horrow di Perona che rendeva ubbidiente il ragazzo. Questi flash back lo intenerirono soprattutto quando scoprì di avere mezza faccia fasciata.

Ma non appena vide la brocca dell’acqua a terra in frantumi, si allarmò “ma che diavolo…” . Dov’era finita Perona? Le era forse successo qualcosa?

Scese dal lettino, uscii dalla stanza e si incamminò lungo uno dei tanti corridoi del castello (tanto per lui uno valeva l’altro) alla ricerca della stanza di Perona.

Incrociò Mihawk “che ci fai in questa parte del castello?”

“hai visto Perona?”

“dorme in camera sua, credo. E la sua camera è accanto alla tua.” -.-

Zoro si imbarazzò.

“ieri notte”continuò Mihawk, forse si era reso conto della preoccupazione del ragazzo “ho sentito uno strano rumore provenire dalla stanza dove stavi dormendo. Sono entrato e vi ho trovato la ragazzina svenuta a terra e la brocca rotta.” E se ne andò.

I conti tornano, la fantasmina si sarà impressionata per la ferita e sarà svenuta, dopotutto non era un medico e, di tutti i tagli che riportava Zoro dopo gli allenamenti, questo all’occhio doveva essere stato il più….orripilante. Era quasi divertito dalla scena di Perona che sveniva! Il punto era che nonostante ciò era riuscita a medicarlo.

Il ragazzo era intenzionato ad andare alla camera di Perona e vedere come stava…ma finì in giardino! “Dannazione!!” imprecò.

In quel momento gli arrivò un’ombrellata in testa “che ci fai qui?? Stupido zoticone!!”.

Zoro fu segretamente felice di vederla in buona salute “rompi le scatole anche di prima mattina, ora??”

Perona aveva già i capelli sciolti e boccolosi, indossava un corpetto nero, una minigonna a pieghe magenta e i suoi immancabili leggins a strisce bianche e nere con anfibi annessi. Zoro, inutile dirlo, era più bendato che vestito.

“non sei affatto carino così!”

“nemmeno tu se è per questo…”

“devi tornare in camera tua, intesi???”

“e tu chi sei per darmi ordini?? Brutta…”

“Negative horrow!!”

“mi perdoni se sono stato così scortese nei suoi confronti, principessa… (ringhio di rabbia)”

“horohorohorohorohoro…”

Ecco, era tornato tutto alla normalità!

“e ora, torna in camera!” ed entrò nel castello.

Dopo un po’ anche Zoro rientrò, ed appena imboccò un corridoio sentì la voce di Perona alla sue spalle “non è da quella parte”.

Era appoggiata all’arco in pietra “non impari mai” sorrise.

Zoro, seccato, si avvicinò alla ragazzina e si fermò in attesa che lei cominciasse a camminare guidandolo nella direzione giusta…come sempre!

Questa volta però, Perona non cominciò a camminare “spero che i tuoi compagni ti riconoscano, nonostante quella brutta cicatrice in faccia.”

“tsk! Che cazzata! Certo che mi riconosceranno…”

Il pensiero che il giorno della partenza si stava avvicinando balenò nella testa di entrambi.

‘mi mancherai’ avrebbe voluto dire la ragazza, ma continuava a stringere l’asta dell’ombrellino.

Zoro sembrava aver sentito i suoi pensieri: si imbarazzò e non disse nulla.

“bene! Andiamo!” esordì lei rompendo il ghiaccio e mettendosi in cammino.

 

“dovrò cambiarti le bende, ieri sanguinavi tantissimo, saranno sicuramente sporche.”

“nah! Non è necessario.”

“chiudi quella fogna!” e lo spintonò brutalmente sul lettino facendolo sedere.

Zoro era sempre infastidito dal modo in cui Perona avvicinava il proprio viso al suo…ma questa volta era più gentile: la ragazza, dopo aver sbendato il tutto, pose una mano sul viso di lui per fermarglielo e tamponare la ferita. Le piccole fitte di dolore lasciarono spazio ad un imbarazzo mai provato prima, ma non per intensità... era semplicemente diverso… fu impossibile per il ragazzo trattenere il rossore.

Lei, invece, sembrava più attenta alla ferita o meglio a non svenire di nuovo…preoccupazione inutile! Appena ebbe terminato di ripulire il sangue, la ragazza svenne tra le braccia di Zoro.

 

Il pirata la fece stendere sul lettino “ma guarda un po’ che mi tocca fare!  Stupida ragazzina…mai una volta che si facesse gli affaracci suoi!”.

Questa volta era lui a rimanere seduto sullo gabellino a fare da guardia alla paziente “se non ti decidi a svegliarti ti lascio qui così, chiaro?! Non credere che salti gli allenamenti per colpa tua!” parlava ad alta voce, seccato come se lei potesse sentirlo. Ma la cosa che lo infastidiva di più in quel momento era di essere stato la causa del “malessere” di Perona.

 Lei continuava a dormire beata, raggomitolata di lato… sembrava tenerissima. Se avesse saputo disegnare, le avrebbe fatto un ritratto: sarebbe andato via tra qualche giorno e, probabilmente, non l’avrebbe più rivista.

Senza rendersene conto, Zoro si era ritrovato chino davanti a lei e, come se volesse davvero tracciare le linee del volto della ragazza, l’accarezzò dolcemente per poi tenere il suo viso con entrambe le mani.  Lui stesso non sapeva il perché e il percome di quello che stava facendo, di quello che aveva inspiegabilmente voglia di fare.

La baciò dolcemente…fu un lungo e tenero bacio. E ce ne sarebbero stati altri se lui non si fosse sentito in colpa per averlo fatto “senza il consenso di lei”!

“anche tu mi mancherai” le sussurrò.

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