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Autore: Moriar tea    30/12/2011    5 recensioni
E' sottile davvero, il confine tra realtà e finzione.
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' sottile davvero, il confine tra realtà e finzione. Ma quando fantastichi per troppo tempo su qualcosa, o su qualcuno, le tue illusioni tendono a trasformarsi in sogni. E i sogni in convinzione.

Prima che tu te ne renda conto, è già troppo tardi per fermare l'audace circolo vizioso. Perchè la notte lo pensi e ti tocchi, e ti mordi le labbra nel tentativo di non pronunciare il suo nome, e soffochi gli ansimi tra le pieghe del cuscino nel terrore che lui ti senta; e mentre dormi la mente divaga in un mondo dove tutto è possibile, e dove lui ti bacia, e ti dice che ti ha sempre amato. E quando poi ti svegli, oh; non puoi fare a meno di pensare a quanto fosse reale quel sogno, come tutti i sogni precedenti...
Se poi lui qualche ora dopo ti ferma in corridoio e ti sorride, buttandoti le braccia al collo e urlando il quotidiano 'Buongiorno, Yu!', allora diventa difficile cacciarlo alla solita maniera, e non indugiare nemmeno per un secondo sul dolce pensiero che il suo tono di voce quella mattina sia particolarmente gentile. Con in mente la flebile rievocazione di quella fantasia proibita, ti è impossibile evitare di guardarlo per tutto il giorno, e mantenere costante e lento il ritmo cardiaco ogni qual volta lui ti rivolge un'occhiata, o una parola, o un mezzo sorriso.
La sua risata è cristallina, ed è così piacevole pensare che questa sia rivolta unicamente a te, genuina e melodiosa.
Quando la sera, mentre siete a mensa, lui ti passa accanto e ti sfiora casualmente la mano, tu non puoi proprio credere che quel lieve tocco sia davvero casuale. Lo guardi e cerchi di capire le sue intenzioni, ma anche quando vedi che lui non ricambia il tuo sguardo, ti dici semplicemente che non vuole far trapelare ciò che prova.
E a quel punto, solo a quel punto, desidereresti così tanto fermarlo e baciarlo, dirgli che anche tu senti qualcosa, che è così inutile perpetuare una simile situazione di stallo...
Ma non puoi. Tutti vi fissano, tutti
lo fissano. Che direbbe la gente, di una cosa del genere?
Decidi quindi di andartene, di non salutare nessuno, di non rivolgere la parola ad anima viva. Senti perfettamente la sua voce allegra che ti da la buonanotte, ma tu la ignori, seppur a fatica, sapendo che quello non è l'ultimo saluto della giornata che vi aspetta. Il cuore ti batte forte mentre ti allontani da lui per tornare a chiuderti in camera tua, quando desidereresti solo fare dietro-front e stringerlo tra le braccia: ma non appena ti chiudi la porta alle spalle, il ricordo di quelle sue continue gentilezze non può davvero frenare la nascita di un lieve sorriso appena abbozzato sulle labbra sottili.
E' mentre ti sciogli i capelli e ti sfili la divisa, per indossare i soliti pantaloni larghi e la solita canottiera nera, che ti dici pronto. E' così palese, dopotutto, come lui ricambi i tuoi sentimenti, che nemmeno temi un rifiuto.
Vuoi semplicemente appoggiare le labbra alle sue, vuoi sentire il suo battito del cuore, vuoi che lui ripeta ciò che ha più volte detto nei tuoi sogni. Che senso ha, per quel coniglio, nascondersi ancora?
E' tardi e la luna è alta quando lasci nuovamente la sua stanza, in silenzio. Non puoi certo farti trovare in giro per la sede a quell'ora, qualcuno potrebbe farsi delle domande, e di certo non vuoi che vi scoprano. Dovrete fare piano, è essenziale, e ti rammenti di ricordarglielo non appena lo vedi.
La strada per la sua camera la conosci a memoria, l'hai percorsa centinaia di volte, in mille notti diverse: e nonostante il battito cardiaco accelerato, come quello di uno spettatore prima di un gran colpo di scena, non sei neppure intimorito mentre posi le dita pallide e affusolate sulla maniglia della porta della sua stanza. D'altronde, non è certo la prima volta che lo fai. Pregusti già le sue labbra soffici, mentre socchiudi gli occhi e ti appresti ad entrare.
Il suo odore ti riempie le narici ancora prima di varcare la soglia. E' quell'odore di buono che ha la sua pelle, il profumo del suo balsamo, il mentolo pungente del suo dentifricio. E il suo sapore: il suo sapore è triste e dolce quanto i suoi sorrisi più sinceri. I suoi baci, invece, sanno di zucchero.
Ti accoglie con un abbraccio, anche quella notte. Anche quella notte ti spoglia con gentilezza, ti adagia sul suo letto con calma, guardando il materasso adattarsi alle forme del tuo corpo nudo. Sa sempre come toccarti, lui, sa sempre in che modo prenderti: non ti dice nulla mentre sale sopra di te, ma con uno sguardo ti chiede sempre il tuo tacito consenso, prima di farti suo.
Mentre fate l'amore, dimentichi quanto un tempo detestassi quella voce: i tuoi gemiti si alternano alle sue parole, ed è melodia, è musica pura, è il suono del suo cuore che batte contro il tuo petto e la morbidezza della sua bocca che sfiora la tua pelle, che ti fa amare un po' di più la vita e odiare un po' di più la morte.

Il mattino dopo, lui ti ferma in corridoio. Ti butta le braccia al collo come al solito, come al solito urla il suo prevedibile 'Buongiorno, Yu!', e tu come al solito lo allontani in malo modo.
Mentre vi dirigete a far colazione, la sua domanda ti coglie di sorpresa.
- Come hai passato la notte, Yu?' -
Ma tu, dopo un primo attimo di esitazione, chiudi gli occhi e scrolli le spalle.
-
Betsu ni. -
Anche quella notte hai fatto quel sogno, e segretamente pensi che il suo tono di voce sia incredibilmente dolce,
troppo per non nascondere qualcosa.
Sì. E' sottile davvero, il confine tra realtà e finzione.

  
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