Ave atque vale

Non era nella natura degli angeli interessarsi alle questioni umane.
Raziel aveva compreso da centinaia d'anni che il mondo celeste e quello terreno dovevano rimanere due entità ben distinte.
Fidarsi degli uomini era impensabile allo stesso modo che credere alle parole di un demone.
Il suo sguardo di fuoco di posò sul corpo senza vita di Valentine, poi si voltò ed indugiò sul volto giovanile della figlia.
Questa è la giustizia del cielo. Confido che tu non sia sgomenta.
Gli occhi di Clary lo scrutarono in silenzio, timorosi. Raziel riusciva ad avvertire il suo disagio e la sua curiosità. Ma coglieva anche qualcos'altro.
Forse era a causa del legame che Clary aveva con Ithuriel o forse della sua estraneità dal mondo dei Nephilim, in ogni caso il suo animo era piuttosto affine a quello degli angeli.
Allo stesso tempo, per ironia del destino, quella ragazza portava su di sé il nome della Stella del Mattino. Raziel non riusciva ad interpretare con chiarezza quelle strane coincidenze, eppure doveva esserci un motivo se gli strumenti mortali l'avevano scelta come testimone del loro risveglio.
Spiegò le sue ali in tutta la loro ampiezza e mentre i suoi pensieri cercavano di dare un ordine alle idee che gli affollavano la mente, si rivolse nuovamente a Clary.
Tu puoi obbligarmi a compiere un'azione, Clarissa Morgenstern. Che cosa vuoi da me?
La osservò mentre tentava di parlare e si ricordò della runa che Valentine le aveva imposto precedentemente.
Ah, sì.
Raziel non ricordava quanto tempo era trascorso dall'ultima volta che aveva provato della sincera comprensione per le sofferenze umane. Eppure, per quella ragazza aveva fatto un'eccezione.
Chiuse gli occhi per un breve istante e quando gli riaprì lasciò che il potere che albergava nella sua stessa essenza sfiorasse con delicatezza il corpo inerme di Clary.
La ragazza continuava a fissarlo, rapita da sensazioni che i mondani erano soliti provare
solo nei confronti dei Figli de la Luce, come a volte venivano chiamati gli angeli. Era lo stesso, intenso, sguardo che Jonathan Shadowhunter gli aveva rivolto più di mille anni prima su quelle stesse rive del lago Lyn.
Scegli con saggezza il tuo desiderio.
La guardò esitare, preda del dubbio e dell'incertezza. Non avrebbe potuto esaudire qualsiasi tipo desiderio, dopotutto lui non era Dio e non aveva il diritto di sconvolgere l'ordine del Creato. Lui era un Osservatore, nulla di più e nulla di meno. Anche la creazione dei Nephilim non era stata una sua libera scelta. Era stato Dio a permettere che il suo sangue venisse mischiato con quello degli uomini. La sua voce era sempre nei suoi pensieri e guidava ogni sua decisione.
"Jace" lo interruppe Clary.
Raziel rimase immobile, mentre considerava che quella decisione non l'aveva sorpreso poi tanto. L'espressione sul suo viso non mutò. Non era compito suo giudicare se quel desiderio fosse giusto o sbagliato. D'altra parte lui aveva dato il consenso affinché potesse realizzare quel compito e quella era l'unica cosa che contasse realmente.
Il ragazzo poteva vivere. Jace Lightwood aveva ancora una missione da portare a termine. Il sangue angelico che scorreva nelle sue vene gli avrebbe solo facilitato ulteriormente il successo di quell'incarico.
Chiudi gli occhi, Clarissa Morgenstern.
Raziel la osservò mentre eseguiva l'ordine che gli aveva impartito. Come era avvenuto in precedenza sentì il potere scivolare via dalla sue ali, dalla sua essenza più intima, e riversarsi nel corpo senza vita del Cacciatore.
L'anima di Jace era stata salvata. Il prezzo per aver realizzato quel desiderio sarebbe venuto dopo.
Gli tornarono alla mente le parole di Valentine. Forse era stata davvero sua intenzione venir essere evocato. Dopotutto era stato interessante poter osservare le due persone che avevano ereditato il sangue e lo spirito di suo fratello Ithuriel.
Si concesse solo un altro breve attimo per studiare le espressioni di Jace e Clary.
Sembravano sereni e tanto gli bastava.
Ci incontreremo nuovamente, Clarissa Morgenstern.
Le sue parole tuonarono come fulmini nella mente dei due amanti, ma così com'erano state pronunciate allo stesso modo svanirono senza lasciare traccia.
Non avrebbero ricordato quell'avvertimento. Lui non lo voleva e anche Raziel sapeva che era meglio che le cose rimassero tali.
Le ali fremettero, mentre balzava in alto, verso quel cielo buio che non gli apparteneva.
Sì, si sarebbero rivisti un giorno.
Il sangue celeste vuole sangue celeste.

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Scritta per la pazza sfida tra me e _BlackRose_ *_* Tutta tua Ale! Se senti effetti collaterali, prendi pure un'aspirina! XD Non mi offendo u.u Non vedo l'ora di leggere la tua, ma fai pure con calma! Non c'è fretta e non intendo mettertene! u_u
Ed anche io inauguro questa sezione con un personaggio del tutto particolare: Raziel! Come avrete capito ripercorro dal suo punto di vista l'ultima parte del libro “Città di Vetro”, le frasi in corsivo sono della Clare, tranne le ultime due u.u
Figli de la Luna e Osservatore sono termini miei che mi sono detta potessero stare bene! XD Il Lui a cui si riferisce, talvolta, Raziel è Dio.
Fatemi sapere cosa ne dite di questa mia prima ff nel fandom! :)
By Cleo^^


Storie in corso:
Romatico

•Pirates-L'ombra del tradimento
•Opera National-Ricatto d'amore

Angeli&Demoni

•Contratto di Sangue-La Guerra Celeste

Storie concluse:
Vampiri

•Contratto di sangue-L'ombra del principio

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• La rivincita delle acque