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Autore: Peroniana    30/12/2011    1 recensioni
Questa è una favola scritta durante gli anni di liceo...era un compito per le vacanze! ^^ dovevamo ispirarci ad una favola letta in classe in cui i sentimenti giocavano a nascondino. Qui, invece, li ho fatti giocare a "un due tre..stella!" provando ad immaginare gli effetti che (il)Tempo, sovranno del regno, potesse avere su di loro e chi potesse riuscire a vincerlo.
buona lettura! ^_^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OLTRE I CONFINI DEL TEMPO.

In un era molto lontana, Tempo governava il mondo. La figlia del re, Verità era innamorata di Amore; il sentimento era ricambiato dal giovane anche se i due dovevano amarsi in segreto. Un giorno il re decise di giocare a “Un, due, tre stella” col suo popolo. “Le regole sono semplici” disse “io sarò alla fine di questo corridoio, mi volterò e conterò fino a tre e voi, in questo frangente dovrete cercare di raggiungermi. Ma quando dirò ‘stella’ voi dovrete rimanere fermi come statue; chi si muoverà perderà.”.  “Sembra divertente!” esultò Curiosità. ”Io non ci sto!”esclamò Follia. “Come osi disubbidire al tuo re?”urlò Tempo. Il clima si stava arroventando, quindi intervenne Diplomazia “Forse con un premio in palio anche Follia si unirà a noi senza protestare.” “Allora ascoltatemi tutti!” fece sua maestà spazientito “Il vincitore avrà in sposa mia figlia, Verità. Inoltre avrà la possibilità di varcare i confini del mio regno, sottraendosi al mio dominio per sempre. Vi piace l’idea?”  In quel momento un urlo di gioia esplose nel castello “Sìììì!!!! Giochiamo subito!!!” disse Speranza piena d’entusiasmo.

Il gioco ebbe inizio. I concorrenti erano schierati alla fine di un lungo corridoio: Follia, Diplomazia, Speranza, Amore, Curiosità e Dolore. Il re cominciò a contare “Uno, due, tre…..stella!”, ad uno ad uno, i concorrenti persero tutti. Follia si spazientì, Diplomazia non riusciva a fermarsi all’ordine di Tempo, Curiosità dopo un po’ si annoiò di questo gioco, Amore si stancò a causa del corridoio molto lungo, Speranza si scoraggiò nel vedere che gli altri avevano perso e Dolore non si sarebbe mai sottratto al dominio di Tempo (era l’unico che sapeva come alleviare le sue sofferenze). Il re si divertì talmente da annunciare che anche il giorno seguente ci sarebbe stata un’altra partita.  

Sconfitti e rattristati, i concorrenti si recarono nella foresta per riposarsi. Solo Amore rimase nel castello per incontrare la sua amata. “Speravo tanto che fossi tu il vincitore!” sussurrò Verità. “Avrei tanto voluto!” confessò lui, rammaricato “Ma da solo non ce l’ ho fatta.”.  A queste parole gli occhi di Verità si illuminarono “Io e te possiamo farcela! Solo se ci uniremo vinceremo contro mio padre!” E così Amore formulò un incantesimo e i due si trasformarono in un’unica persona.

Il giorno dopo, quindi, i partecipanti al gioco erano: Follia, Diplomazia, Speranza, Curiosità, Dolore e Veroamore.     La partita, questa volta, si concluse con un vincitore: Veroamore!  Come promesso si celebrarono le nozze tra Amore e Verità; insieme poi varcarono i confini del regno di Tempo e, liberi dal suo dominio, vissero per sempre felici e contenti.

  
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