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Autore: hibou    31/12/2011    2 recensioni
La donna sbatté le palpebre, sollevò una mano e la lasciò cadere sul cuscino. Invisibili granelli di polvere volarono nell’aria, ovunque.
Ne rimase affascinata, così batté più forte, con più energia, di continuo. La polvere volava ovunque, non si eliminava; semplicemente si spostava e persisteva a rimanere, fluttuando di qua e di là o poggiandosi sul pavimento, prendendosi gioco di lei.
Ghignò guardando fuori dalla finestra, sentendosi incredibilmente sporca. Quella notte aveva nevicato e ne poteva vedere i segni sul davanzale e i tetti delle case vicine.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come neve e polvere.





Si rannicchiò tra le coperte, il vento invernale batteva contro la finestra, ululante.
Sentiva ancora il rombo dell'astronave farsi eco nella sua testa e cercò di distrarsi per non pensare all'uomo che tanto amava e che l'aveva appena lasciata come un sacco dell'immondizia.
Chiuse gli occhi, annusando il cuscino e percependo l’odore muschiato del suo profumo e del pulviscolo.
In effetti, Vegeta era un po’ come la polvere.
Piccolo e trasparente, lo notavi controluce. Silenzioso volava, cadeva. Ricopriva gli oggetti piano, creando  con il tempo una piccola patina grigiastra di cui nemmeno ti accorgevi.
E cadeva, cadeva, cadeva… sempre più, finché alla fine, tutto diventava così compatto, così intenso da vederlo ovunque.
Lo strato di polvere cresceva, trasformava gli oggetti, li immobilizzava e toglieva colore.
Attirava acari e allergie. Tutto, improvvisamente, diventava sporco e insalubre.
La donna sbatté le palpebre, sollevò una mano e la lasciò cadere sul cuscino. Invisibili granelli di polvere volarono nell’aria, ovunque.
Ne rimase affascinata, così batté più forte, con più energia, di continuo. La polvere volava ovunque, non si eliminava; semplicemente si spostava e persisteva a rimanere, fluttuando di qua e di là o poggiandosi sul pavimento, prendendosi gioco di lei.
Ghignò guardando fuori dalla finestra, sentendosi incredibilmente sporca. Quella notte aveva nevicato e ne poteva vedere i segni sul davanzale e i tetti delle case vicine.
I fiocchi di neve…
Leggeri, puri; volavano, danzavano e cadevano.
Toccavano il cuore di chiunque, affascinavano.
Ma solo per un vano istante; di li a poco avrebbe piovuto, i grigi nuvoloni si stavano avvicinando e avrebbero sciolto tutto.
Non ci sarebbe stato nessun ricordo della neve.
Sospirò passandosi una mano nel volto; niente pianti, niente lacrime.
Solo tanta infelicità, per quella polvere che non riusciva a togliersi di dosso e per la neve che, presto, sarebbe scomparsa dal cuore di ognuno.



***


Vorrei scrivere tante cose, ma ho paura di rendermi ridicola perché sono le due di notte e ho la mente annebbiata. Perciò buonanotte, grazie mille di aver letto la mia storia. Se potessi vedervi di persona, probabilmente vi abbraccerei.
 
Notte e sogni d’oro efp,
gloom.

  
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