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Autore: Natsuki Nagoya    31/12/2011    5 recensioni
Sentii una leggera scossa oltrepassarmi il corpo e Pikachu alzò le orecchie allegramente.
"Oh... è il tuo modo per salutarmi?"
[Al mio Red]
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lyra / Kotone, Red
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Era un freddo mattino come tanti e il sole splendeva alto a Violapoli. Ma "come tanti" questa volta non era adatto come esempio, visto che.. il mio cappello bianco era sparito. Non era una novità ultimamente, e già immaginavo che fine potesse avere fatto... questa volta quel dannato Pokémon non l'avrebbe passata liscia. 



Aprii forte la porta del Pokémon Center della città e mi precipitai nella sala dove riposavano gli ospiti. Lo vidi subito: un piccolo Pokémon giallo camminava tra i tanti allenatori, totalmente avvolto dal mio cappello, fin troppo grande per lui. 
"Maledetto Pikachu!" urlai, attirando l'attenzione di tutti. 
Arrossii e abbassai la testa, continuando a fissare quel piccolissimo Pokémon che si stava sicuramente prendendo gioco di me. Mi incamminai velocemente verso di lui, che prontamente stava già correndo dalla parte opposta della stanza.
"Se ti prendo sei morto!" 
"Chi sarebbe morto?"
Ed ecco anche lui, la sua insopportabile voce alle mie spalle. 
Mi voltai.
"Ma guarda chi si vede. Cosa ti porta in un Pokémon Center di prima mattina, Kotone? Il tuo Chikorita è stato sconfitto un'altra volta?"
Odioso. Come sempre, del resto.
"Il tuo Pikachu continua a rubare il mio cappello!" Gli puntai il dito davanti agli occhi, mentre quel dannato Pokémon gli saliva sulla spalla destra con un paio di salti. "Ecco che cosa mi porta qui."
"E io che pensavo eri venuta per me..."
L'allenatore si tolse il cappello e si sedette su una sedia libera, sorridendo beffardo.
"Ma figurati... sbruffone!"
Mi avvicinai per acciuffare Pikachu, ma quest'ultimo scese dalle spalle del ragazzo per allontanarsi di nuovo.
"E' inutile che ci provi, sai che non si fa prendere dagli estranei." 
"Vorrei ricordarti che da circa due settimane il tuo Pokémon entra nella capanna di questa estranea durante la notte e le ruba il cappello, mio caro Red."
"..." 
Sospirai. Ecco che iniziava di nuovo con il suo silenzio.
Incrociai le braccia in attesa di una parola, ma a quanto pare non voleva saperne.
"Mpf."
Irritante. Sapevo che quando si zittiva in quel modo difficilmente avrebbe ripreso a parlare, quindi lo ignorai e mi sedetti vicino a lui, chiudendo gli occhi. In un certo senso avrei dovuto essere grata a quel Pikachu ladruncolo: mi dava una scusa accettabile per poter incontrare il suo allenatore. Ormai erano già trascorse due settimane da quando ero giunta a Violapoli e avevo rivisto Red, il tempo continuava a trascorrere velocemente e il giorno della sua partenza probabilmente era molto vicino, forse tra pochi giorni. Io invece viaggiavo di città in città senza una meta precisa, gli unici motivi che mi spingevano a farlo erano il mio amore per il viaggiare, vedere posti diversi e incontrare ogni volta gente nuova, per questo potevo permettermi di fermarmi quanto volevo... ma Red non era così, lui aveva un sogno nella vita, sognava di essere un Campione, e i Campioni non si fermano, in nessuna cosa, per nessun motivo, mai. Eppure... tutti quegli anni trascorsi lontana da lui, senza poterlo sentire, soltanto ascoltando la sua voce tramite uno stupido Pokégear ci avevano allontanati. Quanto avrei voluto poter viaggiare con lui, anche per un breve periodo, ma avrei soltanto rallentato i suoi piani. Per questo avrei dovuto ringraziare Pikachu che mi permetteva di vederlo ogni giorno.
Riaprii gli occhi, e sorrisi: Red si era addormentato. Lo guardai per un po', mentre il mio cuore sobbalzava; erano anni che non lo vedevo dormire così. Mi si strinse il cuore e allungai una mano verso di lui, cercando di spostargli i capelli che gli scendevano sul viso.
All'improvviso aprì gli occhi e visibilmente arrabbiato mi fermò il braccio.
"Che stai facendo?" 
"Stavo solo..." 
"Non toccarmi quando ho gli occhi chiusi, lo sai che non lo sopporto." Mi lasciò il braccio e si alzò, sistemandosi il cappello. 
"Scusami..." dissi piano. Lo vidi guardarmi un attimo, poi chiamò Pikachu. "Non volevo infastidirti."
"Lo so. Riprenditi il tuo cappello, ce ne stiamo andando."
Con un gesto rapido mi lanciò il cappello tra le mani e si avviò verso l'uscita.
Fuori faceva molto freddo e probabilmente stava per piovere.
"Dove stai andando?" 
"Via, in un'altra città." 
A queste parole, mi si fermò il cuore. 
"Non mi hai detto nulla..." sussurrai, le parole bloccate in gola. Speravo di poter continuare a trascorrere altre giornate insieme ma evidentemente per lui non era lo stesso.
"L'ho deciso un'istante fa." La sua voce era impassibile e non trasmetteva nessun tipo di emozione.
Evidentemente non ero cosi importante, come lo era lui per me.
"Ma dai, hai tutte le medaglie della regione! Rimani un altro po' a farmi compagnia!"
Cercai di trattenere le lacrime ma abbassai un po' il cappello per evitare che mi vedesse troppo il viso. Volevo almeno un po' di tempo per potergli finalmente dire ciò che provavo per lui da tanto, troppo tempo.
"Kotone, so che sentirai la mia mancanza quindi ti faccio un regalo." Tolse la sciarpa rossa che indossava e me la mise al collo. 
"Tienila con te per tutto l'inverno, eh."
Sorrisi, cercando di non guardarlo negli occhi e lo ringraziai, imbarazzata. Non ero abituati a simili gesti da parte sua.
"Guarda che se la prossima volta che ci vediamo non ce l'hai al collo mi arrabbio!"
Mi tolse il cappello e Pikachu salì goffamente sulla mia testa.
"Ehi!" esclamai ad alta voce. "Ridammelo! E tu scendi immediatamente da lì!" Lo presi con le mani e lo fissai. "Oh... è la prima volta che ti fai prendere da me."
Sentii una leggera scossa oltrepassarmi il corpo e Pikachu alzò le orecchie allegramente.
"E' il tuo modo per salutarmi?" dissi scoppiando a piangere, e lo strinsi a me.
"Ti chiamerò ogni giorno. Non credere di esserti liberato così facilmente di me, Red!"
"Puoi anche cancellare il mio numero dal Pokégear." 
Prese le due estremità della sciarpa e mi avvicinò a lui. Poi, in un attimo, mi baciò.
Cercai di allontanarmi da lui, da quegli occhi profondi e da quel viso così bello da farmi desiderare di averlo, ma con un braccio mi strinse a se e mi arresi. E risposi al bacio. Sembrava che il tempo si stesse fermando, i suoni della città erano scomparsi, sentivo soltanto il vento lottare contro di noi, così forte che sembrava volerci separare.
Poi ci guardammo negli occhi.
"Sei una stupida" disse arrossendo.
"Ti amo, Red..."
"..."
  
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