"Devi smetterla" dice semplicemente, come aria imperiosa.
"Di fare cosa?" chiedo, innocentemente.
"Di amarmi come una pazza. Santo cielo, cosa ti sei fatta?" chiede sorpreso, guardando il mio tatuaggio.
Mi prende il braccio, mettendolo accanto al suo: impallidisce, quando nota che sono identici in tutto e per tutto.
Quasi come se fosse stato avvertito dall'istinto mi tira su, girando delicatamente la mia testa da un lato e notando la mia triade sul collo.
"Non ci posso credere" balbetta perplesso, con voce tremante.
Non lo guardo nemmeno perché non saprei spiegargli il motivo del mio amore, della mia fissazione nei suoi confronti: esiste e basta, e col tempo ho imparato a conviverci.