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Autore: JeffMG    01/01/2012    0 recensioni
Nel silenzio di un capodanno passato in amicizia col vino,
ho scritto questa poesia, figlia delle note di Brahms.
Spero piaccia e trasmetta sentimento.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dalla notte tremante ti parlo
urlo il mio ozioso pensiero
nato tra vesti e sospiri
tra paure e assordanti passi nel sonno 
 
Nei rilievi bassi delle cupe tenebre la cerco 
mentre la sua mano scivola su di me, come fosse piuma
Rivedo il suo volto, la carnagione chiara, le labbra piene
 
Vi è realtà o vi è sogno?
In me si destano dubbi
Come calda primavera e gelido inverno
cresce in me violenta per poi morire in un soffio di scirocco sul viso 
 
Muore, la mia piccola scintilla
così soave
Tra scongiuri l'amo nei suoi tiepidi diamanti e le risa notturne
Bramo e tra la pioggia la intravvedo
come una presenza delatrice di anni ricchi di gloria
Forte ed audace come Achille, la morte l'afferra tremante
stretta tra le dita è sua primogenita
la donna dalla sapienza di Ulisse
Nelle onde scompare rubandola
 
Oh morte dannata
l'hai portata via da quello che eravamo
Il cuore si stringe, si uccide 
facendomi bramare nell'inganno una vita finita tra le braccia sue 
cullato da ogni sguardo e respiro che ancora le alza il petto 
il sangue scorre tra le vene donandole un rosso scarlatto sul viso
 
Mia nella vita, solo mia
L'ho guardata nella seducente femminilità 
mentre il vestito calava sulle caviglie ed il fuoco ardeva
riflettendosi in occhi scuri
aprendomi le porte di un puro inferno di peccato
 
Mi viziava con le gambe
seduceva in una danza priva di movimenti
le giravo attorno, sfiorandole la pelle
inducendola a confessarsi 
a mettersi in ginocchio, sussurrami ogni singolo peccato
Poggio le labbra sul dorso della sua mano
è di quanto più puro esista in un mondo infetto dal crimine
Lei è la mia casta vergine
 
Mia vita senza veli
nella morte tu mi parli
Tra dannazione dell'inferno e le sue fiamme
o in paradiso tra creature alate e un Dio infame? 
Perché ti hanno portata via da me
chiunque essi siano
io li disprezzo

 
Rimangono solo polvere e cumuli di ossa in terra
La mia voce risuona in eco 
poggiandosi tra i rinfreschi di una chiesa
Prego affinché nella morte 
tu possa essere ancora mia.


 
  
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