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Autore: Shadow_Smile    01/01/2012    1 recensioni
Questa storia è ambientata nel periodo dove ancora esistevano re e regine che governavano insieme al proprio figlio sul paese. Dove c’erano grandi galà, vestiti di pizzo, scoperte geografiche e matrimoni combinati.
Ci troviamo in Germania, in una piccola città vicino a Berlino. Dove una ragazza dai lunghi capelli castani era sul davanzale, di una delle tante stanze del suo palazzo, che si stava fumando una sigaretta perdendosi a guardare l’immenso paesaggio davanti ai suoi occhi. Era figlia di una potente casata di quell’epoca. Suo padre era il duca Freund, sempre fuori per i suoi affari, ma se i suoi figli hanno bisogno di qualsiasi cosa lui era disposto ad abbandonare tutto per correre da loro, anche se fossero stati dall’altra parte del mondo. Si proprio dai suoi figli, un maschio e una femmina. Il maschio con i capelli biondi e alto, che rispondeva al nome di Gustav. Era più grande della sorella di un solo anno, infatti i due erano molto legati. La ragazza invece rispondeva al nome di…
-Lilly!-
-ei Gustav! Fratellone, finalmente siete tornato. Ho atteso tanto il vostro ritorno- disse la ragazza salutando il fratello con un piccolo gesto della mano
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'altra epoca

 
 
 
Questa storia è ambientata nel periodo dove ancora esistevano re e regine che governavano insieme al proprio figlio sul paese. Dove c’erano grandi galà, vestiti di pizzo, scoperte geografiche e matrimoni combinati.
Ci troviamo in Germania, in una piccola città vicino a Berlino. Dove una ragazza dai lunghi capelli castani era sul davanzale, di una delle tante stanze del suo palazzo, che si stava fumando una sigaretta perdendosi a guardare l’immenso paesaggio davanti ai suoi occhi. Era figlia di una potente casata di quell’epoca. Suo padre era il duca Freund, sempre fuori per i suoi affari, ma se i suoi figli hanno bisogno di qualsiasi cosa lui era disposto ad abbandonare tutto per correre da loro, anche se fossero stati dall’altra parte del mondo. Si proprio dai suoi figli, un maschio e una femmina. Il maschio con i capelli biondi e alto, che rispondeva al nome di Gustav. Era più grande della sorella di un solo anno, infatti i due erano molto legati. La ragazza invece rispondeva al nome di…
-Lilly!-
-ei Gustav! Fratellone, finalmente siete tornato. Ho atteso tanto il vostro ritorno- disse la ragazza salutando il fratello con un piccolo gesto della mano. Gustav gli si avvicinò e l’abbracciò delicatamente.
-continui a fumare..eh?- gli disse il fratello facendo un piccolo sorriso.
-eh già- disse lei sorridendo –vuoi fare un tiro anche tu?- aggiunse porgendogli la mano che conteneva la sigaretta. Il fratello scosse lievemente la testa e lasciò che la sorella si godesse da sola la sua sigaretta.
Lilly non era come tutte le altre ragazze della sua età, amava viaggiare per i posti, allenarsi con la spada, andare a cavallo, lavorare aveva molte volte aiutato il padre o il fratello con i loro affari, è una ragazza davvero molto intelligente e bella, ma la cosa che voleva più in assoluto era vestirsi come voleva lei, infatti indossava sempre pantaloni, camicie bianche, capelli sciolti e stivali da cavallerizza neri.
-allora Gustav come è andato il tuo  viaggio in America?-
-è stato davvero emozionante sorellina, avrei voluto tanto poterti portare con me-
-mi sarebbe piaciuto anche a me, ma ormai sono in età da marito, non posso allontanarmi da qui-
-già ormai hai sedici anni, spero che troverai qualcuno che non ti faccia soffrire, altrimenti..-
-altrimenti che fai? Lo ucciderai?- disse lei scherzosamente –ti voglio bene e lo sai. L’ultima cosa che vorrei è farti soffrire. So anche che sei molto geloso, ma credimi so prendere le mie scelte fino ad ora non ho mai sbagliato-
-c’è sempre una prima volta per sbagliare- disse accarezzando una guancia alla sorella.
-si lo so, ma anche se dovessi sbagliare potrei sempre andarmene e venire in America da te fratellone non credi?- disse lei tranquillizzando il fratello.
-si avete perfettamente ragione…di nuovo- rispose scherzosamente.
I due si abbracciarono. Lilly buttò via la sigaretta finita e con il fratello rientrò e si andarono a sedere nella sala degli arazzi, mentre aspettavano il padre decisero di chiacchierare ancora un po’.
-te invece sorellina cosa hai fatto?-
-nostro padre mi ha fatto conoscere uomini in età di marito…-
-davvero?-
-si ma non mi interessa nessuno tra questi-
-chi ti ha fatto conoscere nostro padre?-
-il duca von ober, il duca von essen e il duca jost-
-ma hanno tutti trent’anni se non di più-
-si avete ragione, sono tutti noiosi, ho passato ore con loro a parlare solo di politica e amministrazione-
-a te piacciono queste cose no?-
-si ma non voglio parlare con il mio futuro marito solo di queste cose, io lo voglio conoscere a fondo…mi capisci?-
-si avete ragione…quindi nessuno di questi vi piace?-
-no nessuno, ma chissà al galà che ci aspetta stasera al castello del principe trumper, troverò qualcuno che mi possa interessare-
-c’è un galà? E quando avreste avuto intenzione di dirmelo?-
-quando mi sarebbe tornato in mente-
-e quando vi vorreste preparare?-
-io vengo così-
-Lilly sorellina mia adorata, se potessi vi sposerei io, perché siete una ragazza bella, intelligente e avete un animo d’oro- disse Gustav prendendo le mani della sorella seduta lì accanto –ma non posso, dovete trovare marito ed essere felice, quindi alzatevi e andatevi a cambiare-
Entrambi si alzarono e si avviarono al piano superiore, dove c’erano le loro stanze.
-a tra poco sorellina-
-a tra poco fratellone-
Entrambi salirono e dopo un’oretta Gustav uscì dalla stanza e si avviò verso il portone, dove trovò il padre.
-padre è una vera felicità per me rivedervi dopo così tanto-
-anche per me figlio mio- disse il duca abbracciando forte il figlio –state bene vestito così- aggiunse.
Gustav indossava un completo nero, con sotto una camicia bianca e i capelli pettinati bene.
-grazie padre-
I due continuarono a parlare di molte cose, mentre aspettavono la ragazza che scendesse.
 
Nel frattempo Lilly era in camera sua con la sua badante che l’aiutava a cambiarsi.
-aura fai piano, così mi stritoli-
-lo so Lilly, ma il corpetto va stretto per bene, altrimenti non va bene, quindi stringi i denti e resisti-
-ma sono già magra non mi serve questo oggetto infernale-
-abbiamo finito- disse la balia finendo di chiudere il corpetto. Andò all’armadio e  un paio di scarpe con il tacco blu come la notte.
-cosa vuoi fare con quelle scarpe infernali Aura?-
-te le voglio far infilare piccola mia-
-stai scherzando vero?- chiese impaurita la ragazza –non mi basta il corpetto?-
-no cara- disse la badante mettendogli le scarpe ai piedi –bene ora manca il vestito e poi possiamo passare al trucco e i capelli-
Lilly sbiancò appena vide il vestito che doveva indossare. Era blu come le scarpe senza spalline, era a fascia e la gonna era lunga fino a sfiorare il terreno, pieno di pizzi. La ragazza se lo fece infilare e si alzò in piedi per vedersi allo specchio. Il vestito luccicava, Lilly rimase ferma a fissarsi sembrava una principessa, non aveva mai visto un abito più bello di quello. Aura gli arrivò alle spalle e le sorrise.
-dovete sapere che quel vestito apparteneva a vostra madre, era il suo preferito, sarebbe felicissima di vedervi in questo momento-
-si è bellissimo, allora Aura i capelli e il trucco? e poi questa tortura sarà finita?-
La donna annuì e prese una due piccole ciocche hai lati del viso della ragazza e li legò dietro la nuca con un fiocco blu. Prese un po’ di matita nera e contornò gli occhi della ragazza e poi aggiunse un po’ di brillantini sulle sue guance, e poi si congedò lasciando la ragazza da sola in camera. Lilly prese le sue sigarette e il suo accendino e con maestria se le legò alla scarpa.
Fece un respiro profondo e uscì dalla sua stanza scendendo le scale. Davanti alla porta vide suo padre e suo fratello parlare, ma appena i due si accorsero della presenza della ragazza smisero di parlare e la fissarono. Essa salutò entrambi con un bacio sulla guancia.
-figlia mia siete incantevole, assomigliate a vostra madre ogni giorno di più-
-così mi lusingate troppo padre- rispose lei
-mi rincresce ma è meglio andare, non vorremo far aspettare il principe proprio il giorno in cui deve scegliere moglie-
Così i tre si avviarono, con la loro carrozza al castello del principe. Lilly continuava a guardare fuori dal finestrino, ammirando il sole tramontare, “è così bello” pensò. Pochi minuti dopo si ritrovò davanti alla reggia della famiglia reale trumper.
 
Nessuno poteva sapere che scendendo da quella carrozza la vita della piccola Lilly sarebbe cambiata per sempre.

  
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