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Autore: Lady_Misa    01/01/2012    0 recensioni
Il conto alla rovescia era partito, ormai mancavano pochi secondi.
… Tre… Due…
Nick venne spinto da qualcuno e per poco non travolse un ragazzo a pochi passi da lui.
- Guarda dove vai! - esclama quello, infastidito. Nick si girò di scatto verso il ragazzo.
… Uno …
Un'esplosione, un boato.
I due si fissarono negli occhi e Nick rimase un attimo zitto, stupito.
Beh, wow.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Sono circa le dieci di sera, ormai il sole è calato da un pezzo all’orizzonte e la luna ha preso il suo posto nel cielo della notte.
Fra le macchine parcheggiate si sente un forte parlottare; si  può seguirlo fino ad arrivare ad un’utilitaria rosso acceso parcheggiata non molto lontano dall’entrata dei una discoteca. I vetri leggermente appannati dell’auto nascondono in parte ciò che sta succedendo al suo interno, dove due ragazzi, l’ uno seduto sul sedile a fianco a quello del guidatore si fissa insistentemente nel piccolo specchietto dell’aletta parasole e l’altro sdraiato a pancia in giù sui tre posti posteriori dell’auto, intento a cercare chissà cosa fra la marea di oggetti che disordinatamente sono sparsi per tutto l’interno auto.
- Nik dove cavolo hai messo il mio bracciale? – urla il ragazzo dai capelli neri sdraiato sui sedili posteriori mentre si porta nervosamente a sedere e si scosta con un movimento agitato quei ciuffetti fastidiosi che gli ricadono malamente sulla fronte, lasciando emergere due grandi occhi neri, contornati da ciglia lunghe e folte, truccate con un filo di mascara.
- Era nella borsa verde! Cerca lì… - il ragazzo seduto sul sedile davanti distoglie la sua attenzione dal proprio riflesso e girandosi sul sedile indica con il dito verso un angolo dell’auto, anch’esso pieno di roba buttata disordinatamente: vestiti, trucchi, sciarpe, bracciali e quant’altro.
Si rigira di scatto e riporta la sua attenzione sullo specchietto, riportandosi la matita nera che tiene in mano vicino all’occhio, per ripassarsi abbondantemente il trucco nero che già gli contorna l’occhio destro. 
L’altro si gira nella direzione che gli è stata indicata e continua la sua ricerca. Alla fine, spostando una maglietta color verde fluo riesce a trovare ciò che faticosamente stava cercando. 
- Trovato! – urla estraendo dalla confusione un bracciale spesso nero con delle pietruzze azzurre incastonate al suo interno. 
Un sorriso a trentadue denti si forma sul volto del ragazzo che si infila il bracciale al polso e contento lo fissa. Sorride soddisfatto e con un movimento rapido si gira con la schiena rivolta verso il basso, portandosi davanti a se le lunghe gambe coperte da jeans tutti bucati e logori estremamente attillati, che gli mettono in risalto le linee perfette di glutei e gambe. Appoggia il piede destro sopra un grosso borsone nero e rosso e col sinistro invece colpisce violentemente il sedile dove stava seduto l’altro ragazzo, facendolo sussultare.
- Cazzo Camilo!! Vuoi che mi buchi un occhio! Stai più attento! 
- Scusa, scusami… ma hai finito con quella matita? 
Ed il moro si sporge in avanti appoggiandosi col braccio sullo schienale. Nik si gira con un movimento fluido del capo verso l’altro ragazzo e spostandosi un ciuffo di capelli che gli ricadeva sul volto ammicca all’altro con sguardo languido, spalancando i suoi due occhioni grigio-azzurri e portandosi una dito alle labbro leccandolo con malizia. 
- Che ne dici? – sussurra sensuale.
- Sei uno schianto! – Urla l’altro gettandosi al collo del biondino abbracciandolo felice, poi si riporta tranquillamente seduto sui sedili posteriori.
- Ok, io sono pronto! Andiamo? – continua Cam, distendendosi comodamente sui sedili, non riesce proprio a stare seduto composto, o sdraiato o niente!
- Andiamo? Ma non vedi come sono conciato? 
- Dai, che sei a posto così!
- Si come no! Credici… 
Il moro si porta un mano sul volto, immaginava quella risposta e sa bene che prima che l’amico sia pronto ci vorrà un’eternità.
- Allora io mi faccio una dormita nel frattempo – risponde Cam allungandosi meglio sul sedile e chiudendo gli occhi con la seria intenzione di dormire.
- Ok ok, ti sveglio quando sono pronto! – ma neanche finita la frase il moro è già beatamente nel mondo dei sogni.
Il biondino non sentendo risposta si gira un secondo a guardare l’amico e gli sorride. Come faccia ad addormentarsi a comando non l’ha mai capito ma questa è solo una piccola stranezza di Cam; ormai Nik non se ne sorprende neanche più. Riporta poi la sua attenzione sullo specchio rifinendo velocemente il suo lavoro con la matita nera. Posata la matita nera nell’apposito astuccio, si guarda il volto allo specchio e sorridendo rimette via nel suo borsone grigio l’astuccio dei trucchi. 
Con un sorriso sul volto prende lacca e pettine e comincia a sistemarsi i capelli, che sono già perfetti come sono, ma lui non è mai contento. Spruzza un po’ di lacca sul ciuffo della frangia che gli arriva fino a metà volto e lo liscia per bene con il pettinino. 
- Esci subito con quell’arnese! – gli intima Cam che odia l’odore di lacca.
- Uffi… anche se dormi ti da fastidio.
- Si parecchio! Mi ha svegliato, perciò fuori che torno a dormire.
Nik sbuffando apre la portiera della macchina e si precipita fuori per potersi sistemare finalmente i capelli. Si piega sulle ginocchia per riuscire a guardare la sua immagine riflessa nello specchietto retrovisore dell’utilitaria. 
Abbassa la testa e si lacca i capelli così, pettinandoli verso il basso, per poterli sparare per bene. L’effetto è poi accentuato dal fatto che il biondino ha i capelli abbastanza lungi, ma molto scalato, i più lunghi li lascia normali, invece quelli più corti li spara verso l’alto, non troppo però. Alza il volto, tornando a fissarsi attraverso lo specchietto. Soddisfatto del suo lavoro si dà qualche altra spruzzata di lacca e si rialza dirigendosi all’interno dell’auto per risedersi al suo poso, bisbigliano: Perfetto. Si siede al suo posto e rimette ordinatamente via lacca e pettine.
Inizia poi a sgarfare nel borsone che ha davanti. Ma non riesce a trovare ciò che cerca perciò si gira per controllare l’altro borsone appoggiato sul sedile dietro. Si gira e vede l’amico che dorme stravaccato sui tre sedili. È davvero bellissimo. Pensa, ma si distrae subito da questi pensieri per cercare l’oggetto indispensabile per la fase tre, e anche probabilmente per l’intera vita di Nik. D’un tratto gli occhi del biondo si fermano a livello dei piedi di Cam e rimangono immobili. Un attimo dopo strabuzza gli occhi si porta le mani sul viso sconvolto.
- AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!! – Un urlo primitivo si ripercuote nell’auto e nell’intero parcheggio.
Un povero piccione per lo spaventato cade dall’albero su cui era appollaiato sbattendo la schiena al suolo.
Cam spaventato dall’improvviso urlo si sveglia di colpo e con un movimento brusco sbatte la testa sul soffitto dell’auto. Si porta le mani sulla nuca dolorante.
- Oddio Nicola, che è successo? –
- …
Il biondino non dice una parola, ma con il dito tremante indica le scarpe di Cam.
 
Beh, non proprio le sue scarpe, ma quello che c’è sotto di esse. Un piccolo cappellino rosso fa mostra di sé proprio sotto la suola della scarpa destra. Cam sposta rapidamente i piedi e con movimenti veloci prede il cappellino e gli da dei colpetti per pulirlo un po’. 
- Ma che fai?! – gli urla Nik lanciandosi verso l’amico per riprendersi il capellino e toglierlo dalle grinfie del moro.
Improvvisamente Cam si ritrova steso, di nuovo, sui sedili posteriori con il biondino, che non si sa bene come, è seduto sui suoi fianchi e tiene in mano il cappellino rosso accarezzandolo e guardandolo con occhi sognanti. 
Adesso si mette male. Pensa il riccio portandosi le mani sulla nuca che gli duole per le botte che ha preso. Certo, perché oltre al tetto dell’auto adesso ha sbattuto pure sulla portiera, prendendo in pieno la maniglia. Ma più che per il dolore ora è preoccupato per la reazione dell’amico.
Nik è praticamente ossessionato dai suoi capellini, ne ha una collezione pressoché infinita, e sono tutti trattati come oggetti preziosissimi. Una volta è restato in lutto per due giorni solo perché il gatto ne aveva rovinato uno. 
- Questo baschetto – continua il biondo puntando un dito in faccia a Cam – è stato comprato in Francia, creato da uno stilista di scala mondiale, è costato tanto che tu non puoi nemmeno immaginare e se riprovi anche solo a sfiorarlo ti giuro che ti stacco tutte le unghie e te le ficco su per il culo! – gli intima con sguardo assassino – ci siamo capiti?
- Si si certamente… - risponde un Cam un po’ impaurito dalle parole dell’amico; sa bene che Nik è in grado di mettere in atto quelle minacce, ne è sicuro, e la cosa gli fa veramente paura.

- Chiedigli scusa! – un ordine, e Nik gli porta il capellino vicino al volto
- Scusami, non volevo sporcati e metterti i piedi sopra – risponde rassegnato Cam che ormai è abituato a questa ossessione dell’amico e non se ne sorprende affatto. 
Dopo tutto tutti hanno le loro stranezze, ognuna la propria.
- Ok bene! – 
Nik si alza e torna a sedersi sul sedile davanti con un sorrisone sul volto, felice di aver trovato il baschetto. Cam lo guarda con gli occhi sgranati. Il giovane si posiziona bene il cappellino sulla testa e raggiante torna a girarsi verso l’amico che continua a fissarlo. Si guardano un attimo e poi cominciano a ridere.
- Questa tua doppia personalità fa davvero paura – dice Cam ridendo
- Mi dispiace, non lo faccio apposta! Comunque sono pronto possiamo andare…. –
- Bene… cavolo sono già le undici e mezzo! Hai superato il tuo record… -
Nik gli sorride e prendendo un’ultima cosa dalla borsa esce dall’auto aprendo la portiera anche all’amico che poco dopo si precipita al suo fianco. Nik gli avvolge intorno al collo un lunghissimo boa di piume rosso e poi se ne attorciglia uno blu attorno al proprio collo.
- Ora siamo perfetti – dice Nik scompigliando i capelli dell’amico. 
Si dirigono finalmente all’entrata della discoteca.
E così entrarono insieme nella discoteca. Quello era il loro mondo.

  
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