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Autore: _Fuck the system    02/01/2012    0 recensioni
[...] Erano dieci notti che non riusciva a dormire.
L'insonnia lo tormentava.
Si svegliava alle due, o tre di notte, scendeva le scale, beveva birra fino a che, dal violento mal di testa, non cedeva.
E non diceva nulla.
Osservava solo la luna, attendendo il momento in cui sarebbe scesa e avrebbe lasciato spazio al sole.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Billie spalancò di scatto le palpebre. Il buio inghiottì lentamente le sue iridi verdi impastate dal sonno.
Si alzò con fatica, ansante. La sua pelle nuda dei piedi entrò a contatto con il marmo che, per un istante, parve un'enorme lastra di ghiaccio.
Infilò i piedi nelle vecchie pantofole. Accarezzò la guancia pallida della moglie e, taciturno, uscì dalla stanza.
Il silenzio risuonò nelle sue orecchie. Un silenzio interminabile.
Lanciò un'occhiata alla stanza di Joey.
Il bimbo dormiva docilmente, stringendo a sè il suo orsacchiotto. *
Scese le scale. La luce pallida della luna illuminò i suoi occhi quasi socchiusi.
Un vento leggero, quasi inesistente, fece traballare leggermente i vetri del salotto.
Billie aprì lo sportello del frigo.
La luce mal funzionante, che produceva un fastidioso ronzio, lo accecò bruscamente.
Afferrò con rapidità una bottiglia verdastra di birra e, velocemente, richiuse il frigo.
Si lasciò cadere a peso morto su una delle sedie di legno bianco che circondavano il tavolo della cucina.
Il fastidioso rumore del silenzio risuonò nuovamente nelle sue orecchie.
Scrutò con sguardo vuoto la staccionata bianca del giardino.
Il verde luminoso delle sue iridi era spento.
Era debole.
Erano dieci notti che non riusciva a dormire.
L'insonnia lo tormentava.
Si svegliava alle due, o tre di notte, scendeva le scale, beveva birra fino a che, dal violento mal di testa, non cedeva.
E non diceva nulla.
Osservava solo la luna, attendendo il momento in cui sarebbe scesa e avrebbe lasciato spazio al sole.
Non accendeva la televisione, non leggeva il giornale del giorno prima, non mangiava.
Fissava solo la finestra e beveva, mentre il pallore si faceva strada nel suo viso.
Il suo corpo diveniva sempre più esile, di notte in notte, e le sue forze iniziavano a svanire.
Bevve l'ennesimo sorso di birra.
Ne aveva consumate una dozzina.
La luna si sdoppiò, i contorni si fecero sempre più sfocati, ogni elemento andò sbiadendo.
Prima di chiudere definitivamente le palpebre, lanciò un'occhiata all'orologio appeso sul muro della cucina.
Le cinque e mezza di mattina.
Era l'alba. *
*Siccome Insomniac è uscito nel 1995, e Joey era appena nato, non ho scritto Jakob, perchè, essendo nato nel 1998, ancora non c'era. Volevo solo precisare ^^
*Non sono sicura che l'alba sia alle cinque e mezza di mattina, perciò correggetemi se sbaglio xD
Questo è tutto, spero vi sia piaciuta :)
 
  
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