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Autore: I Sogni Persi    02/01/2012    0 recensioni
Fino a quel momento non avevo capito cosa fosse un vero bacio, una storia, il guardarsi negli occhi e dirsi tutto che ci descrivono e spiegano fino alla nausea nei libri, non avevo capito me, non avevo capito te, non avevo capito noi. Non avevo capito niente.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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           “Non avevo capito niente”

 

Spesso la gente non ha le emozioni chiare,

altro che le idee.

 

Quel pomeriggio c’era un freddo animale, nonostante il sole abbagliante che illuminava l’intero parco. Gli alberi spogli stagliati contro il cielo blu davano appieno l’idea che fosse il primo giorno d’inverno, mentre le altalene vuote lasciavano un senso di abbandono. Guardandole mi vennero in mente i pomeriggi d’estate passati lì e con uno slancio improvviso lasciai la tua mano per correre ad occuparne una, sebbene stavolta nessuno era disposto a fare a gara con me. Tu mi raggiungesti poco dopo, con quell’andatura pigra che ti ritrovi, la faccia di uno che è andato a dormire tardi e si è svegliato presto.

Cominciai a dondolarmi piano, osservandoti mentre con fare esperto tiravi fuori due sigarette dal pacchetto e mi porgevi l’accendino. Aspirai il fumo, godendomi ogni singola boccata, il fumo in bocca, giù nella gola e nei polmoni, la nicotina che lentamente entrava in circolo e che calmava la mia ansia di essere lì, con te.

Tu mi guardavi, una mano in tasca e l’altra a reggere la sigaretta. Mi guardavi piegando la testa di lato e aggrottando le sopracciglia, mi guardavi con un’espressione indecifrabile, come se stessi esprimendo un giudizio che però dovevi tenere per te.

Io non ci facevo caso, aguzzavo la vista nel caso fosse passato un conoscente ,o un parente ,o i miei. Non che il problema fossi tu, ma la sigaretta nella mia mano che inesorabilmente finiva troppo presto. Diedi l’ultimo, glorioso tiro e la gettai a terra, spegnendola con la punta della scarpa.

Mentre mi sistemavo, ti lanciai un’occhiata. La sigaretta l’avevi già finita, ora con una mano ti riparavi dal sole e intanto anche tu ti guardavi intorno, con lo sguardo perso.

Finii di sistemarmi i lacci delle scarpe e mi alzai. I nostri sguardi s’incrociarono, quasi alla stessa altezza. Tirai fuori la lingua in un modo un po’ infantile e mi lanciai contro di te, affondando il viso nel tuo collo, ubriacandomi con l’odore della tua pelle, stordendomi con il tuo profumo. Tu mi sollevasti il mento e con fare possessivo mi baciasti. Fino a quel momento non avevo capito cosa fosse un vero bacio, una storia, il guardarsi negli occhi e dirsi tutto che ci descrivono e spiegano fino alla nausea nei libri, non avevo capito me, non avevo capito te, non avevo capito noi. Non avevo capito niente.

 

-Okay, son tornata. Questa storia non è un granchè, scritta di getto alle tre del mattino. Però è stato un momento importante per me, spero che lo capisca chi mi leggerà. Le recensioni sono graditissime, così come critiche e consigli. Buon anno in ritardo!Bacioni.

  
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