Sguardo spezzato

Merlin, stravolto, immobile.

« Sorridi » gli sussurrò il saggio Gaius, venuti a sapere della notizia.

« Non può dire sul serio ». Merlin era affranto, sconfitto.

« Applaudi. Sorridi e applaudi » continuò il suo mentore, pensando a ciò che era più giusto da fare in quel momento.

E Merlin sfoggiò il sorriso più finto e amaro che si potesse posare sul suo viso, e iniziò ad applaudire, aspettando che quel soffocante incontro con la corte avesse fine.

*

« Perché non ne sapevo nulla? Perché non me l’avete detto? » chiese al re, quando avanzò verso di lui per i corridoi del castello.

« Erano negoziazioni private, Merlin … » iniziò Arthur, cercando una scusa per liberarsi del suo servo.

« Non potete farlo » continuò Merlin. Doveva trovare il modo di fermarlo, di fargli capire che ciò che stava facendo era sbagliato, nonché … troppo difficile da accettare.

« Hai ragione, non posso. Oh, aspetta … Sono il re, quindi posso » rispose Arthur, sicuro di sé, strafottente delle parole di Merlin, che non riusciva a credere a ciò che stava sentendo.

« Di certo è un po’ troppo … » tentennò Merlin …

« Un po’ troppo … cosa? » chiese Arthur, irritato dal tempo che il suo servitore gli stava facendo perdere.

Un po’ troppo per me, pensò Merlin.

« Affrettato » riuscì poi a dire.

« Cosa intendi? ». Non c’erano emozioni sul volto del re, e ciò metteva Merlin ancora più a disagio.

« Beh … ».

« Ti riferisci a Ginevra? Ti avevo detto di non nominarla più » disse Arthur arrabbiato, senza aprire veramente gli occhi e capire chi aveva di fronte.

« Non l’ho fatto » rispose Merlin, serio, perché in realtà Ginevra era l’ultima persona alla quale avrebbe pensato.

« Quante volte devo ripetertelo? Ginevra ha fatto la sua scelta, mi ha tradito. Deve pagarne le conseguenze ».

« Ma …  »

« Ma cosa? »

Tutto. Tutto quanto.

« Io non l’ho nominata. Non pensiate che mi riferisca a lei ogni volta che parlo con voi. Non pensiate che io abbia dimenticato tutto, che abbia dimenticato la parte più vera di voi. Non pensiate che io sia felice di vedere un’altra donna fra le vostre braccia. No, infatti. Voi non pensate mai a nessuno, eccetto che a voi stessi ».

« Merlin! Non ti azzardare a parlare così col tuo r- »

« Ho condiviso le coperte col mio re, sire! » urlò Merlin, sicuro di stare per scoppiare definitivamente.

« Non ti azzardare a ripeterlo. » sibilò Arthur, a denti stretti. « Sai come la penso al riguardo, non parlarne mai più per i corridoi del castello, Merlin, o non chiuderò un occhio a punizioni ben peggiori della gogna. È deciso, sposerò la principessa Mithian, ed è proprio perché penso al popolo e non a me stesso che lo farò. » concluse, deciso  e convinto in ciò che diceva.

Attimi di silenzio, troppi ricordi.

 « È difficile. » Sussurrò poi Merlin. « È difficile dimenticare ciò che abbiamo passato, ciò che tu ed io … »

« Non c’è stato niente, dovresti averlo già capito da un pezzo. Dimentica, così come ho fatto io. »

« Ma… »

« Ma cosa, Merlin? » ripeté Arthur a occhi spalancati, scosso dalla discussione.

E gli occhi lucidi di Merlin ormai erano ben visibili al re di Camelot.

 « Nulla » disse Merlin, guardando a terra, trattenendo le lacrime.

« Esatto. Nulla ».

E quando Arthur se ne stava andando, incontro ad un futuro sbagliato, ad un destino che non gli apparteneva, Merlin non poteva restare lì, immobile, ad aspettare, così parlò, scoccò una dolorosa verità nel cuore del re.

« A parte il fatto che mi amate ancora » disse sicuro, scandendo bene ogni parola, parlando per entrambi.

Le falcate del principe furono veloci quanto inaspettate.

No, Arthur aveva lo stesso sguardo teso di prima, nascondeva la verità, ma purtroppo questo lo sapeva solo Merlin.

« Dillo di nuovo e giuro che finirai in esilio » Non una parola in più, solo queste riuscirono ad attraversare il ringhio sul viso di Arthur.

Si scambiarono un lungo e intenso sguardo, i ricordi vagavano nell’aria.

Merlin sapeva che Arthur stava mentendo. Ormai lo conosceva da diversi anni. Ma perché negare? Perché accettare il corpo di una sconosciuta accanto alla propria vita? Perché rinnegare un amore sincero, un amore tale da rischiare la propria vita per salvare quella altrui?

Arthur doveva ancora crescere, a detta del mago. Forse gli ci voleva più tempo per accettare, per sapere di cosa aveva veramente bisogno. E Merlin ci sarebbe sempre stato per lui, non l’avrebbe mai lasciato solo, per amore. E cercava di dargli tutto il suo affetto.
Tristezza, nascosta dallo sguardo sempre immobile di Merlin.

Verità, nascosta dallo sguardo orgoglioso di Arthur.

Amore, dietro la corazza del re e oltre la magia del servo.

Un matrimonio imminente, un matrimonio sbagliato.

Uno sguardo spezzato.

Note dell'autrice:

Salve a tutti!

Allora, è la prima Arthur/Merlin che scrivo, anche se diverse me ne sono passate per la testa, questa è l'unica oneshot che sono riuscita a concludere, tutto d'un fiato. 

L'ho scritta guardando la 4x11... ma ovviamente con gli accenni Merthur che io (e spero voi) ci ho trovato. Spero che sia almeno decente, come inizio... :)

Diversi dialoghi sono presi dalla traduzione di questa puntata in lingua originale.

Fatemi sapere che ne pensate. 

Forse non è tutto chiaro... ma è venuta di getto, uscita dalle dita come... per magia?! (Pessima, ok)

Beh, allora, alla prossima! :)

Baci, Mavruz <3