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Autore: Taila    03/01/2012    8 recensioni
Lori sbuffò infastidita perché quei due erano sempre insieme, tanto che non riuscivano a stare lontani più di qualche minuto l’uno dall’altro. Quell’uomo era una spina nel fianco per lei, perché non lasciava mai da solo Steve, creando quasi un muro che impediva agli altri di avvicinarsi. La loro partnership era ormai un dogma inviolabile: a eccezione di Danny, nessuno poteva fare squadra con il capitano e Lori questo non era mai riuscito a digerirlo, perché aveva alte competenze che potevano essere a Steve più utili di quelle possedute da un comune detective del Jersey. In piedi nella penombra dell’ambiente e mezzo nascosta da un tramezzo, Lori iniziò a osservare la scena che si stava svolgendo nell’ufficio del comandante della Five O, in attesa che si presentasse la sua occasione.
[Spoiler seconda stagione]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: La realtà dei fatti
Autore: Taila
Serie: Hawaii Five O
Genere: Introspettivo, romantico, erotico (appena, appena)
Tipo: One – shot, lime, Het, slash, spoiler, pow di Lori
Raiting: Arancione (per prudenza, più che altro)
Pairing: Lori x Steve, Steve x Danno
Disclaimers: I personaggi presenti in questa shot non appartengono a me (ma se qualcuno volesse regalarmi Steve, non mi offendo, anzi! *p*) ma a tutti coloro che ne detengono i diritti. Li ho presi in prestito per puro divertimento (e per vedere Steve che sprimaccia Danno a piacimento) e senza scopo alcuno di lucro.
Ambientazione: Post puntata 2x10
Note: Prima che mi sveniate davanti allo schermo del pc a causa degli avvertimenti alla shot, è meglio specificare che questa è una McDanno. Sono troppo innamorata di questa coppia per poter scrivere di altro, è un dei pochi pairing canon che amo e me lo tengo ben stretto. Soprattutto se c’è di mezzo Lori… non la sopporto! >.< E’ un personaggio completamente inutile, non sa fare niente ed è pure saccente. Diciamo che gli sceneggiatori potevano risparmiarci Barbie miss Fbi. Ma è meglio che termini qui la mia filippica contro questo personaggio, altrimenti rischio di andare avanti per altre trenta pagine come minimo. Tornando alla shot, prima di mandarmi contro i Marciatori della Notte capitanati da Steve in tenuta da guerra, vi pregherei di arrivare fino in fondo e di tenere conto di quale sofferenza sia stata per me scrivere dal punto di vista di Lori, ero arrivata al punto di volermi tagliare le mani. È stata un’agonia e non so da dove sia uscita questa shot, mi è venuta in mente mentre rileggevo “We are parteners” di erienne, ma se dovessi spiegarvi il collegamento non saprei dirvelo… forse volevo far soffrire un pochino Lori *.* Spero quindi che il risultato sia decente ^.^
Ringraziamenti: Ringrazio erienne1983: Sono felice che l'altra shot ti sia piaciuta. Sìsì, la puntata 2x03 mi ha fatta letteralmente innamorare e questo ha finito per influenzare la shot. Adoro quando il mondo di Steve - Seal si mescola con Danny *.* Spero che dopo questa shot tu non mi tolga il saluto *^* (Tai fa gli occhioni da cucciolo a erienne). Ringrazio ely_scorpioncina: Beh, siamo in due! Anch'io sarei disposta a trascorrere un assolato Natale alle Hawaii in compagnia di Steve *p* Magari il prossimo Natale lo trascorrono nel Jersey a fare pupazzi di neve ^o^ No, non preoccuparti, non farei mai accadere nulla ai due tessori, stanno così bene insieme che è un oltraggio separarli ^^ Spero che anche questa ti piaccia nonostante il tema ^^''' Ringrazio Xenia90: Sono felice che anche l'altra fic ti sia piaciuta *.* Steve passerà il Natale a stropicciarsi Danny, secondo me, dopo aver scartato i regali e aver messo a nanna Grace. Spero che guarisca presto ^o^
Ringraziamenti: Ringrazio ely_scorpioncina, Misato85 e _Bya_love_ per aver inserito "This Christmas" tra i preferiti. Ringrazio tutti coloro che hanno anche solo letto. Ringrazio tutti coloro che leggeranno e commenteranno questa shot.
Adesso la smetto di blaterare e vi lascio alla lettura, alla prossima McDanno gente \^O^/



La realtà dei fatti


La paura di averlo perduto era stata una scossa che le aveva percorso l’intero corpo, lasciandola senza fiato.
Il solo pensiero di Steve morto era come una morsa gelata che le aveva stritolato le viscere. Per questo Lori non era scappata a gambe levate davanti l’immensa sciocchezza che stavano per compiere, ma al contrario aveva seguito gli altri della Five O in Nord Corea, per liberarlo.
Danny e gli altri stavano partendo per una missione suicida per salvare il proprio capo e un caro amico, Lori invece per riportare indietro l’uomo che amava. Era entrata a far parte del Five O da pochi mesi e già si era ritrovata fregata, innamorata senza vie di fuga di quello che a tutti gli effetti era il suo capo.
Era stato il volo più lungo della sua vita quello, il pensiero di Steve e di quello che Wo Fat potesse stargli facendo in quel medesimo momento era martellante e ossessivo, non riusciva a concentrarsi su nient’altro. Lori aveva sentito gli occhi bruciare di tutte le lacrime che stava cercando di trattenere, seduta com’era sul sedile accanto a Kono, mentre la sua mente cercava di immaginare quanto dolore stesse patendo Steve, perché quell’aereo era fin troppo lento e le dava l’impressione che non sarebbe mai arrivata in tempo. Una volta a destinazione aveva continuato a correre, pregando chiunque ci fosse lì ad ascoltarla di permetterle di ritrovare Steve vivo. Lori aveva dimenticato quando era stata l’ultima volta che aveva fatto una cosa simile, ma la disperazione che aveva provato in quei momenti l’aveva spinta a pregare perché soltanto l’idea che lì in alto ci fosse un potere superiore a dirigere gli eventi e che non avrebbe mai permesso che accadesse qualcosa di male all’uomo che amava, le aveva impedito di impazzire del tutto. Aveva seguito la Five O e i Navy Seal su quel maledetto aereo cargo, accettando tutti gli ordini che Danny e Joe White le avevano impartito, restando nelle retrovie anche quando il desiderio di imbracciare un fucile e dare la caccia a Wo Fat, per poi piantargli una pallottola in fronte, era così impellente da farla fremere sul sedile.
Poi lo avevano trovato, ferito e così malconcio da non riuscire nemmeno a camminare con le sue gambe. Seduta sul sedile di Tangerine, lo aveva visto uscire dalla vegetazione sorretto a fatica da Chin e Danny, il torace nudo sotto la camicia sbottonata ricoperto di lividi e il volto imbrattato di sangue ancora fresco. In quel momento aveva odiato l’agente Kaye con tutte le sue forze, così ferocemente da non aver mai provato un emozione così forte prima di quel momento. Steve l’aveva accolta nella sua squadra come un’amica e un’alleata, le aveva concesso la sua fiducia e lei in cambio lo aveva venduto al suo peggior nemico, lasciando che lo torturasse e, forse, uccidesse pur di ritrovare il suo fidanzato. L’agente Kaye non aveva pensato che c’erano amici e familiari che attendessero il ritorno di Steve? Nella sua smania di ritrovare il proprio compagno, non aveva considerato che probabilmente c’era qualcuno che amava Steve esattamente come lei amava Josh e che per questo avrebbe sofferto terribilmente per la sua perdita?
Ogni volta che ci ripensava, Lori avvertiva una furia cieca dentro di lei, una rabbia che ribolliva senza sosta e la faceva fremere indignata. Se Wo Fat non l’avesse uccisa prima, davvero non sapeva cosa avrebbe potuto farle per vendicare ogni stilla di sofferenza che Steve aveva patito.
Ma in un modo distorto Lori riusciva anche a capirla e questo la faceva infuriare ancora di più, perché lei sapeva che avrebbe fatto qualsiasi follia per salvare Steve e questo le dava la misura di quanto gli avesse permesso di entrare in profondità dentro di lei. All’inizio lo aveva odiato, perché l’aveva giudicata prima ancora di conoscerla mettendo in discussione le sue capacità operative e le sue doti di profiler, ma poi aveva cominciato a studiarlo e pian piano ne era rimasta affascinata, quando poi aveva compreso ciò che le era accaduto, cosa provasse realmente per Steve, era stato troppo tardi per tornare indietro.
Lori appoggiata con entrambe le mani al lavandino del bagno dell’headquarters della squadra, aveva chiuso gli occhi e stava cercando di ricordare come era finita in quella situazione.
Oggettivamente parlando Steve era indubbiamente un uomo attraente e bellissimo, di quel tipo che non passa inosservato e conquista ogni donna nel raggio un miglio. Ma non era stato soltanto il suo aspetto fisico a farla capitolare. Si era innamorata della passione con cui si applicava al suo lavoro quasi che dalla riuscita di ogni caso dipendesse il suo onore, della follia che metteva ogni volta in campo, di quella libertà scevra di ogni legame di cui sembrava rivestito e della pericolosità che cercava di stemperare dietro quel sorriso un po’ infantile che metteva su ogni volta che discuteva con Danny.
Oh, le ragioni per cui si era innamorata di Steve erano troppe per poterle elencare, ma almeno, in quei momenti di paura in cui aveva temuto di averlo perduto, era riuscita a far chiarezza con se stessa e a comprendere ciò che desiderava.
Lei voleva Steve, disperatamente.
Ormai quell’uomo era riuscito a saturare ogni spazio dentro e attorno a lei, tanto da impedirle di pensare a qualsiasi cosa che non fosse lui. Non era più soltanto una questione fisica, erano entranti in gioco anche i suoi sentimenti e non era più disposta a mettersi in disparte. Lori aveva riflettuto a lungo su quello che stava per fare, ma non aveva trovato alternative.
Non era mai stata una sostenitrice dei rapporti tra compagni di squadra. All’inizio erano esaltati, ma a lungo andare quella vicinanza costante alla persona che si amava, trasformava tutto in noia. Lori aveva sempre cercato i propri amanti in altre divisioni dell’Fbi, abbastanza lontani da rendere i loro incontri stuzzicanti e mai tediosi. Ma in quel momento tutto ciò che si era ripetuta negli anni passati le sembrava un mucchio di sciocchezze senza alcun senso, che si era detta per non impegnarsi seriamente e non complicarsi la vita.
Adesso, invece, Lori sentiva di aver trovato la persona giusta, quella con cui avrebbe voluto stabilire una relazione seria e duratura, per questo aveva deciso di giocarsi il tutto per tutto e di farsi avanti. Dichiararsi a Steve le sembrava la soluzione più logica, perché non voleva più avere rimpianti, qualsiasi cosa sarebbe accaduta in futuro.
Si osservò un’ultima volta allo specchio del bagno delle donne, rimettendo a posto una ciocca di capelli che era sfuggita alle forcine. Anche se aveva sempre cercato di puntare sull’intelligenze e sulle proprie capacità, la bellezza era sempre stata un punto a suo favore. Era una donna attraente e intelligente, che aveva dato mostra delle sue capacità sul capo e pochi erano stati gli uomini che avevano resistito alle sue avances e sospettava che il capitano non appartenesse a questa categoria, dal modo in cui la guardava poteva facilmente indovinare che provasse qualcosa per lei. Probabilmente Steve non si era ancora fatto avanti perché non voleva causare instabilità all’interno della squadra, ma per Lori simili questioni erano del tutto futili: non le interessavano i Five O, se di mezzo c’era qualcosa che lei desiderava.
Annuì al suo riflesso nello specchio, che le rimandava uno sguardo determinato e trasse un profondo sospiro per farsi coraggio, quindi uscì dal bagno. I corridoi e i vari uffici erano ormai vuoti, aveva atteso che tutti i poliziotti fossero smontati e che l’intero edificio fosse vuoto, prima di muoversi. Steve aveva l’abitudine di restare in ufficio oltre l’orario di lavoro che compilare i rapporti, una vecchia abitudine di quando lavorava nei Seal. Lori svoltò un angolo e si trovò in piedi, nell’area comune del loro ufficio in penombra, con i monitor appesi ai muri e lo smart table spenti. Era tutto così silenzioso che, per un attimo, la donna provò una sensazione di disagio. Ma fu proprio grazie a quell’assenza di rumori che udì il suono di una risata provenire dall’ufficio di Steve. Incuriosita si avvicinò di qualche passo e, attraverso le veneziane aperte, vide il capitano seduto comodamente sulla sedia di pelle nera un po’ discosto dalla sua scrivania e Danny appoggiato con il bacino al ripiano del mobile, con le braccia conserte e giusto di fronte all’altro uomo.
Lori sbuffò infastidita perché quei due erano sempre insieme, tanto che non riuscivano a stare lontani più di qualche minuto l’uno dall’altro. Quell’uomo era una spina nel fianco per lei, perché non lasciava mai da solo Steve, creando quasi un muro che impediva agli altri di avvicinarsi. La loro partnership era ormai un dogma inviolabile: a eccezione di Danny, nessuno poteva fare squadra con il capitano e Lori questo non era mai riuscito a digerirlo, perché aveva alte competenze che potevano essere a Steve più utili di quelle possedute da un comune detective del Jersey. In piedi nella penombra dell’ambiente e mezzo nascosta da un tramezzo, Lori iniziò a osservare la scena che si stava svolgendo nell’ufficio del comandante della Five O, in attesa che si presentasse la sua occasione.
- No, illuminami McGarrett! Spiegami cosa c’è di così divertente.- esclamò Danny al di là del vetro, con quel suo onnipresente tono infastidito.
- Sei ancora preoccupato.- disse invece il capitano, molto, molto divertito.
E Lori in quel tono di voce riuscì a leggere una morbidezza nuova, che non era mai riuscita a notare nella voce di Steve prima d’allora e che la mise immediatamente in allarme.
- Preoccupato? Mi stai chiedendo se sono preoccupato? Ti ricordo che soltanto un paio di giorni fa hai rischiato di farti ammazzare, brutto deficiente. Quindi sì, sono dannatamente preoccupato per uno stupido Seal che crede di essere di gomma, che ignora completamente i consigli del medico ed è ritornato subito a lavoro, nonostante gli siano state ordinate due settimane di riposo assoluto!- si agitò subito il detective, riversando un fiume di parole sul proprio partner.
Il sorriso del capitano si ampliò a ogni parola, gratificato dall’atteggiamento del detective.
- Sto bene, Danno.- disse poi con un tono dolce.
Danny non rispose subito alle sue parole e Lori, fuori dall’ufficio, deglutì a vuoto mentre una prima, minuta ombra di sospetto iniziò a strisciare nella sua mente.
- No che non stai bene, Steve. Hai quattro costole lussate, lividi e ferite ovunque, e le ustioni non hanno ancora iniziato a rimarginarsi.- ribatté il detective con un tono cupo, in cui si indovinava una vena di terrore mai sopita.
- Sto bene Danny.- ripeté Steve, con un tono di voce zuccherino assolutamente irresistibile.
Lori, udendolo, avvertì un brivido caldo scorrerle lungo la schiena e la reazione del detective non dovette essere molto diversa dalla sua. Attraverso le veneziane, vide il capitano sollevare la mano destra e tenderla all’altro uomo con il palmo verso l’alto, Danny la osservò per qualche istante prima di poggiare la propria su quella del capitano. Lori osservò il volto di Steve addolcirsi in un sorriso, prima che chiudesse la mano di Danny con la propria e lo strattonasse verso di sé, piano. Vide il detective lasciarsi conquistare senza protestare, seguire il gesto gentile del capitano e lasciarsi tirare verso di lui. Con un senso di delusione e frustrazione sempre più crescenti, Lori osservò le mani grandi di Steve poggiarsi sui fianchi dell’altro uomo, guidandolo mentre si sedeva a cavalcioni delle sue gambe.
Come se un interruttore si fosse improvvisamente spento dentro di lei, Lori osservò i due uomini scambiarsi un bacio appassionato, sicuri che nessuno avrebbe potuto vederli in quell’ufficio che credevano deserto. Era incredula, non riusciva a credere a quello che i suoi occhi stavano vedendo. Come poteva un uomo come Steve avere una relazione con un altro uomo? No, non era ne giusto, né concepibile. Doveva esserci di sicuro una spiegazione possibile per quel comportamento, perché lei non poteva accettare di sapere che tutto ciò che aveva vagheggiato, che quel futuro che aveva sognato con il capitano, fossero soltanto stupide illusioni destinate a rimanere tali, senza avere mai la possibilità di concretizzarsi.
In quel momento si ritrovò a odiare Danny con tutte le sue forze. Aveva avuto una moglie ed era un padre, questo dimostrava senza ombra di dubbio che non era capace di far funzionare una relazione, quindi con quale coraggio aveva accettato di illudere in quel modo Steve? Lui meritava di meglio di quello strambo detective che si trovava per puro caso su quell’isola e, ne era certa, sarebbe scappato alla prima occasione. Steve meritava di avere una donna al suo fianco, non un uomo. Eppure, ciò che stava osservando non lasciava alcun dubbio sui reali sentimenti del capitano, anche se lei non voleva né poteva accettarlo.
Un gemito acuto e tremulo, trasudante di piacere, risuonò nell’ambiente vuoto e riscosse la donna dalle sue riflessioni. Lori batté un paio di volte le palpebre, come se volesse disperdere l’incubo dal quale si era appena svegliata, prima di riportarlo sulla parete di vetro dell’ufficio di Steve e vedere Danny con la schiena inarcata e la testa piegata all’indietro, la camicia slacciata e aperta ai lati del corpo, e le mani strette a pugno sulla maglia del suo compagno, mentre quest’ultimo gli stava baciando il petto.
Qualcosa parve spezzarsi dentro di Lori davanti a ciò che stava guardando e avvertì le lacrime risalirle calde dalla gola fino agli occhi, dove iniziarono a bruciare come se fossero fatte di acido. Fremeva dalla voglia quasi incontrollabile di urlare, di entrare nell’ufficio di Steve e interromperli, gridando contro a entrambi la sua ira. Sentiva qualcosa farle male lì, da qualche parte nel petto e una rabbia sorda martellarle dentro per quel tacito rifiuto che aveva subito. Non era giusto e non era da Steve una cosa del genere. Quel pensiero bloccò il flusso incoerente di tutti gli altri che le stavano affollando la testa. In base al profilo che aveva tracciato, il capitano era un uomo che era passato da una conquista all’altra, senza mai fermarsi né avere legami stabili, quindi, secondo la sua analisi, era molto probabile che anche Danny fosse semplicemente una preda. Quello per il Seal era soltanto sesso e nient’altro, non poteva essere altrimenti. Lori si fermò rincuorata, assaggiando il sapore dolce di quella sua conclusione. Tra quei due non c’era niente di serio, non doveva affatto preoccuparsi. Doveva essere questa l’unica spiegazione possibile, perché in caso contrario Lori sentiva che si sarebbe frantumata in centinai di schegge insanguinate.
Al di là del vetro, Danny spostò le mani dalle spalle ai lati della testa di Steve in una lenta carezza, prima di scostarlo da sé e sollevargli il viso verso il suo. Lori li vide guardarsi a lungo, fronte contro fronte, in un silenzio interrotto a tratti dal respiro ansate di entrambi, come se le parole per loro due fossero superflue e stessero dicendosi milioni di cose soltanto con lo sguardo. Nonostante tutto le parvero bellissimi, stretti in quell’abbraccio e avvolti in un’impalpabile bolla dorata che escludeva tutto il resto del mondo.
- Ti amo, Danny.- esclamò la voce di Steve all’improvviso.
E Lori a quel punto dovette arrendersi e smetterla di raccontarsi bugie per evitare l’impatto con la realtà. Il capitano aveva dichiarato il proprio amore al suo partner e lo aveva fatto usando un tono di voce serio, consapevole, innamorato, che non ammetteva fraintendimenti. Distolse lo sguardo dai due uomini, con la schiena si appoggiò al muro dietro di sé e serrò le palpebre per impedire alle lacrime di scivolare via dai suoi occhi, mentre un profondo senso di sconfitta dilagava dentro di lei nell’udire la risposta altrettanto convinta e trasudante d’amore del detective.
Intanto l’aria attorno a lei si era riempita dei gemiti e dei sospiri dei due uomini, così insopportabili per le orecchie della donna. Inspirò ed espirò profondamente per alcune volte, cercando di recuperare il controllo, mentre tutto nella sua testa urlava che doveva fuggire da lì. La voce di Danny che gridava il nome di Steve, la riscosse e le fece ritrovare un minimo della sua presenza di spirito che le consentisse di andare via da lì. A fatica staccò la schiena dal muro a cui era appoggiata e mosse un passo dietro l’altro per uscire dall’ufficio, seguita dal morbido rumore dei baci e dei sussurri da innamorati che Steve e Danny si stavano ancora scambiando nell’ufficio.
Doveva tornare a casa per riflettere su quella scoperta e capire cosa dovesse fare, perché aveva la sensazione che a mettersi tra quei due e contro Steve si rischiasse la vita.

  
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