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Autore: Gemini_no_Aki    03/01/2012    6 recensioni
Al 221B di Baker Street Sherlock era seduto sulla poltrona a fissare la
porta. Come se questo bastasse a riportarlo indietro.

[...]
Era vero che Sherlock Holmes non aveva bisogno di amici.
Bastava solo che John fosse con lui.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Spazio Autrice: Non ho molto da dire, solo provate a leggere la storia ascoltando la canzone Invisible di Clay Aiken... e ora vi lascio alla storia e ci vediamo (sentiamo... leggiamo.) giù in basso...



Al 221B di Baker Street Sherlock era seduto sulla poltrona a fissare la porta. Come se questo bastasse a riportarlo indietro.
Inizialmente l’aveva vista come una delle solite volte, una solita litigata, John che esce e va a passare la notte da Sarah.
Ma quanto era passato? Una settimana? Due?
Si, più probabilmente due settimane.
Sherlock si diceva che non faceva alcuna differenza, era abituato a stare solo.
Allora perché non riusciva a scollare lo sguardo da quella maledetta porta?
Si sentiva quasi perso senza quella costante presenza, quasi come un ombra.
Il piccolo appartamento sembrava così vuoto, era così silenzioso.
E il suo profumo andava sparendo.
E quando sarà sparito del tutto come farai?
Ma il grande Sherlock Holmes non l’avrebbe mai ammesso.
Continuava a risolvere casi per ingannare la noia, continuava ad andare al cinese di Baker Street, continuava a dare la caccia a Moriarty. Continuava come sempre. Solo che da solo.
Niente più commenti su teste trovate in frigorifero, mani dentro a bicchieri in bella vista sul tavolo, orecchie nel microonde,
Niente di ciò a cui si era abituato.
Niente più John.
I’m nothing without you
Just a shadow passing through...
“È stato un colpo basso questo.”
Commentò stancamente un giorno lanciando il cellulare sul divano.
Sullo schermo era ancora aperto il messaggio che gli era arrivato quel mattino.
<< Lestrade dice che ti trova più pallido e stanco del normale. Se stai male vai da un medico. Non farlo preoccupare. JW >>
Aveva preso anche lui l’abitudine di firmare i messaggi? O pensava che avesse cancellato il suo numero?
E poi cos’era quello? Non gli chiedeva nemmeno se era vero? Se era davvero malato? Nemmeno un saluto?
Sherlock Holmes non aveva amici, non ne aveva mai avuti. Non riteneva gli altri al suo livello, era superiore a tutto e tutti. Li trovava semplicemente noiosi.
O era solo una facciata?
If I was invisible
Then I could just watch you in your room
Si alzò e aprì la porta della camera. La camera di John.
La teneva chiusa nella vana speranza che il suo profumo restasse li conservato, che ne impregnasse le pareti e i mobili.
Era sempre stata aperta, anche quando John andava a dormire.
Lo guardava dormire e si rilassava distogliendo i pensieri da qualunque cosa stesse facendo.ma John non l’aveva mai saputo.
If I was invincible
I’d make you mine tonight
Rimase fermo sulla porta, il letto ordinato, le lenzuola senza una piega, i cassetti che sapeva essere vuoti.
Lo immaginò coricato su quel letto, avvolto nelle coperte in quelle notti fredde di dicembre.
Quante volte avrebbe voluto andare da lui e accarezzarlo, baciarlo. O anche solo abbracciarlo. Lasciarsi cullare dal suo respiro. Inebriare dal suo profumo.
Aprirgli il suo cuore.
If heart were unbreakable
Then I could just tell you were I stand
Fu in quel momento che notò l’unica cosa che John sembrava aver dimenticato li.
La sua pistola.
Posata sul comodino e perfettamente carica, per ogni evenienza, diceva.
Fu in quel momento che Sherlock Holmes decise.
Recuperò il cellulare e si distese sul letto.
Il cuscino sapeva ancora di lui.
Cercò il numero nella rubrica, Gregory Lestrade, Mycroft Holmes... Eccolo!
<< John. >>
Premette il tasto di chiamata e attese.
I would be the smartest man
If I was invisible
<< Sarò migliore. Mi sforzerò di esserlo con te John. Non ignorarmi. Voglio solo parlare. >>
E intanto il telefono suonava e suonava.
E Sherlock continuava a chiamare.
Una volta, due volte, cinque, dieci volte.
E l’ex coinquilino non rispondeva.
Era impegnato? O forse lo stava ignorando?
Quel pensiero fu il colpo di grazia.
Era vero che si considerava superiore per la sua intelligenza, ma aveva bisogno di lui.come un drogato, o un fumatore, aveva bisogno di John.
Ma non l’avrebbe mai ammesso ad altri.
Chiamò nuovamente e ancora scattò la segreteria telefonica.
(Wait... I already am)
BIP.
“Ho bisogno di te.”
Disse soltanto, prima o poi l’avrebbe sentito.
Sorrise tristemente e lasciò cadere il telefono accanto a lui.
Prese la pistola e tolse la sicura.
Gli occhi azzurri fissavano il soffitto bianco della stanza.
C’era una sola cosa che il più grande detective del mondo temeva, e l’aveva appena scoperta.
La solitudine.
Sentiva il metallo freddo premuto contro la tempia, e un innaturale silenzio.


“John, prima continuava a suonarti il telefono.”
La collega, Sarah, glielo passò per poi uscire dall’ambulatorio del dottore.
Il display segnava un numero imprecisato, tipo 20, di chiamate, tutte provenienti dal cellulare di Sherlock, e un messaggio.
<< Hai un nuovo messaggio in segreteria. >>
Ascoltandolo il volto si incupì di colpo.
La voce era bassa e debole, con una nota di tristezza insieme.
“Ho bisogno di te.”
Che stesse male davvero?
“Sarah, devo uscire. C’è stato un... Imprevisto. Puoi occuparti tu dei miei pazienti?”
Lei annuì con un sorriso mentre il dottore correva fuori agganciandosi la giacca come meglio gli riusciva nella fretta.
Un velo d’inquietudine calava su di lui mentre raggiungeva l’appartamento.
Cercò le chiavi nella tasca, sarebbe stato il colmo se non le avesse trovate, e aprì freneticamente la porta.
“Sherlock?”
Chiamò guardandosi attorno. Non era cambiato nulla. Forse c’era un po’ più di disordine.
Silenzio.
“Sherlock!”
Urlò ancora, iniziava a preoccuparsi seriamente.
Perché non rispondeva?
“Sherl-”
Si bloccò entrando nella camera aperta.
“Oh mio Dio...”
Corse dal letto e afferrò la pistola inserendo la sicura per poi lasciarla abbandonata sul pavimento, troppo impegnato a guardare il consulente investigativo.
Non sembrava ferito almeno, dopo averlo trovato disteso con la pistola puntata alla testa aveva temuto il peggio.
Tirò un sospiro di sollievo controllando il battito per essere sicuro che fosse davvero tutto a posto.
Lestrade aveva ragione, sembrava più pallido del solito ma non sembrava malato, non fu comunque quello ad attirare la sua attenzione.
John Watson era stato un soldato e un medico, non era bravo nel dedurre cose che non riguardassero il suo campo, ma stavolta fu diverso.
Stavolta capì.
Il messaggio che Sherlock gli aveva lasciato non era relativo alla sua salute.
Era riferito a lui. Aveva bisogno di John, non come dottore, ma come amico, come spalla.
Si inginocchiò accanto al letto e si sporse con la mano sul suo viso asciugando quella lacrima che lo rigava.
“Dormi Sherlock. Ti prometto che al tuo risveglio mi troverai qui. Te lo prometto.”
Sussurrò per non disturbarlo, con gli occhi lucidi, accarezzando i riccioli neri.
“Non ti lascerò mai più da solo.”
Era vero che Sherlock Holmes non aveva bisogno di amici.
Bastava solo che John fosse con lui.
Tutto sarebbe andato bene.




Spazio autrice:

Eccomi di nuovo qua con una nuova storia sui nostri Baker Street Boys, che dire?
Stavo ascoltando tranquillamente la musica quando questa canzone mi ha dato l'ispirazione. Sherlock senza John si sente perso, ha bisogno di averlo accanto, anche solo come presenza fisica. L'avvertimente OOC è sempre presente perchè... si insomma... non sono così sicura di essere riuscita a restare in IC, poco male. ci ho provato, migliorerò credo (spero...)
Tornando alla storia l'idea iniziale voleva lasciare tutto in sospeso , senza la parte finale di John ma probabilmente avreste pensato tutti che era finita quindi no. Sherlock non può morire così, nemmeno lui alla fine ha avuto il coraggio di uccidersi. Forse in fondo aspettava che John arrivasse a fermarlo.
Per Stella Alice Brandon: Aevi chiesto un seguito a "My Mistake"? Beh, un seguito non è, ma è sempre su di loro, spero ti piaccia comunque!
Credo di aver detto tutto quindi mi eclisso.
Ah, dimenticavo!
Commenti e critiche sono molto ben accetti... soprattutto se trovate errori, incongruenze o qualsiasi cosa che possa aiutarmi a migliorare! Ci tengo molto...
Bye bye~

Aki
   
 
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