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Autore: Solieh    03/01/2012    3 recensioni
"La lampadina è un dispositivo elettrico progettato con lo scopo di produrre luce"
"L'ho capito, ora basta"
"Eh no, il bello viene ora. Trovami un sostituto!"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Chibiusa/Helios
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Questa storia è nata un giorno qualunque, mentre facevo delle ricerche su quei curiosi apparecchi che solo le lampadine. Ho pensato a loro due perchè sono dolci,e sono personaggi sui quali possiamo sentirci un po' più liberi. O forse è solo una mia piccola paranoia. Spero vi trasmetta un po' di tenerezza, non ho voluto creare nulla di particolarmente bello, ho puntato alla semplicità e al realismo. Grazie ^-^








“La lampadina è un dispositivo elettrico progettato con lo scopo di produrre luce”.
“Che barba”
“Inutile che tu dica così, ti tocca trovarmi qualcosa che tu possa sostituire a una lampadina ma che svolga la sua stessa funzione”
“Non puoi farmi questo!” fingo di piangere.
Stiamo studiando un sacco ultimamente. Helios mi da una mano. Da sola io non riesco a combinare niente. Oggi ci occupiamo di elettricità. E mi spiega come si costruisce una lampadina, come trattiene il calore, e allo stesso tempo ne disperde. E per mia sfortuna, io devo andare alla ricerca di qualcosa che svolga la stessa identica funzione di una lampadina. Il compito mi è stato affidato da Helios ma … non che abbia molto senso.
“Chibiusa, concentrazione! Concentrazione! Sbaglio o a breve hai un esame su questa roba?”
“Accidenti, sono stufa! E poi non ha senso”
“Chibiusa …” mi rimprovera di continuo. Ma comunque non invidio la sua posizione. Tenermi a bada, insegnarmi qualcosa non può essere un’impresa facile, me ne rendo conto.
“Tu come fai a conoscere tutta questa roba? Sai un sacco di cose!”
“Su Elysion non c’è molto da fare”
“E quelle due belle sacerdotesse che ti aiutano nella custodia del cristallo d’oro?” inarco un sopracciglio scettica.
“Chibiusa …” sarà la sesta volta che mi riprende.
Oggi è una bella giornata e la primavera si fa sentire in tutta la sua struggente bellezza. Ma di cose progettate per produrre luce non ne vedo in giro.
“Chibiusa, ti vedo pensosa. Non dirmi che hai trovato qualcosa da sostituire alla lampadina?!”. Se ne sta seduto in mezzo al prato, con la sua voce un po’ roca, un po’ adulta. Lo sguardo perso nell’ansia di conoscere la mia risposta, le labbra umide di risate. Dietro di lui il cielo si sfuma nell’erba e le lucciole gli fanno da cornice. “Ah, guarda Chibiusa, le lucciole, è a questo che stavi pensando? Le lucciole possono sostituire una lampadina? In effetti se ci pensi sono insetti che producono luce … ma sarà questo il loro scopo? Pensa piuttosto che …”
Vivevo in un castello. Da sola. Anche la mamma e il papà erano soli, ma l’uno aveva l’altro. Io ero più sola di loro due. Ero sola di me. Non c’era nessuno, neppure Chibiusa. Nella mia stanza tenevo sempre buio, con le tende coprivo le enormi vetrate perché la luce non entrasse. Andavo da Pluto alle volte ma finivo col sentirmi ancora più sola. Vivevo coi miei genitori nel passato, e tutti avevano qualcuno, e chi non ce l’aveva non pareva triste. Io invece non sapevo nascondere la solitudine dentro me.
Tornavo qui a casa, non molto tempo fa. Nella mano tenevo la cosa più splendente di tutte. E “solitudine” a stento mi ricordo cosa mi faceva provare.
“ … non credi anche tu, Chibiusa? Sei ancora convinta che le lucciole possano essere sostituite a una lampadina? Eh? Chibiusa? Mi stai ascoltando?” mi sventola un foglio davanti gli occhi. Il mio sguardo ritorna vigile. “Bentornata tra i vivi” sbuffa.
“L’ho trovato” sorrido.
Si volta di scatto verso me “Cosa? Il sostituto?”
Annuisco lievemente imbarazzata “Se lo tocchi con poca prudenza ti scotti facilmente, ti incanti a guardare una tale creazione, vuoi studiarla, capire com’è fatta, da dove viene con precisione. Fa luce, anche se non la guardi, con l’occhio puoi avvertire l’illuminazione, la luce che fa. Anche se gli dai le spalle, la sua luce continui a percepirla. È così che è fatta una lampadina, no? Sono queste le caratteristiche di un degno suo sostituto, vero?”
Annuisce con gli occhi attenti “Avanti, cos’è?”
“È prodotto esclusivamente per produrre luce. È il suo scopo”
“Si, è un sostituto, no? Quindi deve per forza avere come scopo la produzione di luce. Avanti!!!”
“Helios”
“Cosa?”
“Nulla” rido “Era la mia risposta!”
  
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