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Autore: _Ella_    03/01/2012    3 recensioni
Sora non è affatto bravo in tutto, anzi. Se possibile è una schiappa in ogni cosa che tenta di fare, visto che non ha abilità particolari, a parte quella di rompere le scatole. Ma se c’è una cosa che quel ragazzo ha, a differenza sua, è senz’altro la determinazione: perché Sora non è capace nemmeno di piegare le magliette ma, a costo di metterci ore, proverà e riproverà a farlo finché non sarà soddisfatto del risultato.
E gli ricordava tanto quei bambini cocciuti che, caduta dopo caduta, riescono finalmente a portare la bici senza rotelle.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Riku, Sora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Dolci bugie;

C’è un buonissimo odore di biscotti nell’aria, e Riku stenta a crederci.
Non perché è inusuale che casa sua abbia un così buon odore, né perché non si aspettava che quel giorno qualcuno ne cucinasse ma, piuttosto, perché sa che la persona che adesso occupa i fornelli, non è altro che quell’impiastro di Sora.
Lo fissa abbastanza incredulo, ma non gli fa notare che è piuttosto fiero di lui. Se glielo dicesse, quello scarabocchio si monterebbe la testa all’istante, e non è proprio il caso che succeda.
Si accomoda quindi al tavolo, occupato al momento da quelli che sembrano tutti gli ingredienti che il novello cuoco ha usato e che – a quanto vede – ha fatto ben attenzione a spargere sul pavimento.
Se mangiare quei biscotti sarà un bel passatempo, ripulire la cucina impiegherà pazienza e voglia – doti che, al momento, non ha affatto –.
«Come mai?» chiede, prendendo col dito un po’ d’impasto dalla ciotola sporca
«Avevo voglia di dolci fatti in casa» spiega allegro l’altro, chino nelle ginocchia per fissare con assoluta attenzione le sagome dorate nel forno «Credo siano venuti bene, visto che è la quarta volta che ci provo.»
Riku ridacchia, decisamente divertito.
Sora non è affatto bravo in tutto, anzi. Se possibile è una schiappa in ogni cosa che tenta di fare, visto che non ha abilità particolari, a parte quella di rompere le scatole. Ma se c’è una cosa che quel ragazzo ha, a differenza sua, è senz’altro la determinazione: perché Sora non è capace nemmeno di piegare le magliette ma, a costo di metterci ore, proverà e riproverà a farlo finché non sarà soddisfatto del risultato.
E gli ricordava tanto quei bambini cocciuti che, caduta dopo caduta, riescono finalmente a portare la bici senza rotelle.

La verità è che Riku aveva sempre paura di far vedere agli altri che non sapeva far qualcosa: non chiedeva aiuto, la maggior parte delle volte, e faceva una cosa solo quando era erto di riuscirci, altrimenti fingeva che non gli importasse.

Ha fatto così anche col rapporto con Sora, un tempo.
Si è accorto di essere innamorato di lui quando una strana sensazione gli ha maciullato lo stomaco, nel momento in cui quello gli ha detto di essere innamorato di Kairi. Era stata gelosia, allo stato più puro e scontato, e si era reso conto che non ne aveva mai provato prima d’ora perché gli era sempre parso che Sora non avesse occhi che per lui.
Ed in parte era vero.
Perché Sora gli chiedeva come fosse possibile che fosse così veloce, gli chiedeva come poteva fare castelli di sabbia tanto belli, ma non si accorgeva che – a furia di impegnarsi – l’aveva quasi raggiunto, a volte persino superato, e che i suoi castelli erano diventati belli più dei suoi.

La verità è che Riku aveva sempre mostrato solo quello che sapeva fare perché, in caso contrario, avrebbe palesato il fatto che Sora era più forte di lui, perché aveva una forza d’animo che gli invidiava.

Riku rimane in silenzio, ascoltando il ticchettare del timer del forno, fissando la schiena dell’altro.
Ringrazia ancora il giorno in cui ha messo da parte la paura, ed ha afferrato Sora e l’ha baciato, per evitare che fraintendesse ogni cosa.
Egoisticamente, aveva preferito perderlo, piuttosto che sopportare ancora le sue parole d’amore per Kairi, che non gli aveva mai dato neppure una possibilità.
Beh, però è andata bene, no?
Meravigliosamente, pensa, raggiungendo Sora sul pavimento e togliendo col dito un po’ di impasto che gli sporca il viso, prima di portarselo alle labbra. Quello ride, stendendosi sulle sue gambe e inarcando la schiena per dargli un bacio sulle labbra.
«Devi assaggiarli» dice con un sorriso, mandando un’altra occhiata al forno «Sono quasi pronti»
«Nh, spero di non rimanerci secco» lo sfotte, ricevendo in risposta un bellissimo broncio.

La verità è che Riku non gli fa mai complimenti diretti, ma non per superbia o cattiveria: vuole sempre vedere fino a che punto si spinge, vuole vedere quanto riesce a migliorarsi, perché sa bene che Sora tutte le sue carte non le ha ancora svelate, e non vede l'ora di vederle.


 

...
Non ho molto da aggiungere, tanto ormai non perdo nemmeno più tempo a dire che la RiSo non mi piace - cosa vera - ma tanto non ci crederà nessuno D:
Scriroppatevi questa one-shot che trovo molto fluffosa e fatemi sapereHHH <3

See ya!

 

 

   
 
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