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Autore: StregaSenzaCuore    03/01/2012    2 recensioni
Il dolore di una perdita, la gioia di un'amica vicina, un nuovo amore, senso di colpa e tanto tanto romanticismo in quest'ultima mia FF. L'incapacità (o l'ottusità in questo caso) di andare avanti e l'intervento del destino. Una storia alla TxG e DxG, adatta ad entrambi i tipi di fan. Buona lettura ;)
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Giornataccia?- Chiese Trent.
Altroché, se era una giornataccia. Dopo la sbronza con Bridgette (dovuta alla grande notizia del suo fidanzamento), ero entrata nella fase post-sbronza esattamente pochi minuti prima di andare in ufficio. E mi ritrovavo per questo motivo con un mal di testa terribile e un senso di nausea che non voleva andare.
-Puoi dirlo forte. Anzi no, mi fa male la testa.-
Sorrise.
-Si può sapere che hai combinato?- Domandò lui, curioso, immaginando chissà quale stramberia avessi fatto.
-Bridgette si sposa. Abbiamo brindato. Con troppo champagne.-
-Oh, ora capisco. Ricordi niente di quello che hai fatto mentre eri ubriaca?-
-No. So solo di essermi svegliata sotto il tavolo della cucina con il telefono accanto all’orecchio. Prego di non aver chiamato nessuno, a dirla tutta non lo so perché non ho ancora controllato…-
Trent intanto si mordeva le labbra, divertito.
Alzai un sopracciglio. Lui continuava.
Il più terribile dei pensieri mi attraversò la mente. E notai in ritardo un’altra cosa.
-Perché non mi hai chiesto chi è Bridgette?- Chiesi, terrorizzata.
A questo punto portò una mano davanti la bocca,come per fermare il flusso di risate che usciva dalla sua bocca.
Stavo realizzando di aver fatto un casino, ma volevo cercare una qualsiasi testimonianza di quello che, speravo con tutta me stessa, non avevo fatto.
Presi il cellulare. Cercai fra le chiamate effettuate.
E vidi con tanto orrore il nome del mio capo risaltare in cima alla lista.
-O mio Dio.- Mormorai fra me e me, con tutto l’imbarazzo del mondo.
In tutto questo Trent continuava a tapparsi la bocca per celare le risate ormai fuori controllo.
-Si. Terribilmente divertente. Esilarante.- Dissi, seccata e rossa in viso, mentre tornavo alle mie solite faccende.
Trent ritrovò un minimo di contegno.
-Concordo in pieno. Eri davvero divertente.- Annunciò sorridente.
Lo guardai un momento in cagnesco, poi ripresi ad ignorarlo.
-Oh andiamo Gwen, avresti dovuto sentirti!- Mi toccò il braccio.
- Illuminami allora, ricordami!- Dissi ad alta voce, spostando il braccio, furiosa.
-Sei sicura di volerlo sentire? Potrebbe traumatizzarti.- Disse Trent, ancora col sorriso sulle labbra.
L’ennesima occhiataccia lo convinse a parlare senza prendermi ancora in giro.
-Allora… stavo strimpellando tranquillamente per i fatti miei, quando, verso le due del pomeriggio sento squillare il cellulare.-
-Continua.- Lo incitai, ancora fredda.
-Guardo il display e vedo il tuo nome. Rispondo. E sento delle risate, che mi hanno ricordato delle scimmie, a dirla tutta, e delle voci abbastanza confuse che farneticano sul colore della tua auto. Dopo un po’ mi hai presentato Bridgette, la quale si è messa ad urlare che era fidanzata. A quanto pare la cosa ti ha infastidito perché ti sei messa ad urlare quanto fosse egoista a fare le nozze mentre eri ancora in lutto. Allora lei, sempre urlando, ha detto che non è colpa sua se non riesci a riprenderti dopo tutto questo tempo e, a quanto ho capito, si è rifugiata sul tuo letto. E dopo di questo ti sei messa a piangere e a disperare perché non ti capiva nessuno, tranne una certa “Megan” che volevi rivedere al più presto. Da come me l’hai descritta credo parlassi di un peluche o un cuscino. Infine ti sei messa a farneticare sulla nazionalità della fata Turchina. Credevi fosse turca. Poco originale a dir la verità, l’ha detto anche Marge in una puntata dei Simpson.-
Del discorso di Trent avevo seguito solo qualche parola, ma credo fossero le più importanti.
Fidanzata. Nozze. Lutto. Disperare.
Mi ero decisamente umiliata.
Ormai dovevo sapere che effetto mi faceva l’alcool. Assoluta verità e continue idiozie.
Mi ero tenuta chiaramente per me quello che provavo riguardo il matrimonio di Bridgette: non potevo dirle di non sposarsi, non me lo sarei perdonato. Speravo soltanto che non ricordasse nulla, altrimenti, conoscendola, avrebbe annullato le nozze e Geoff l’avrebbe lasciata, e io avrei dovuto fare la parte dell’amica paziente che l’aiuta … e “paziente” non era decisamente fra l’elenco delle mie qualità.
Così l’unica cosa che riuscii a dire è: - Cavolo.-
Trent rimase in silenzio.
Presi a sbattere alternativamente le dita sulla scrivania, in preda alla vergogna.
-Gwen, basta.-
Ignorai Trent e continuai imperterrita.
Posò la sua mano sulla mia, fermando le dita. Prese a fissarmi con espressione neutra, in attesa che alzassi lo sguardo verso il suo.
Evitai, poiché sapevo, forse inconsciamente, che se l’avessi fatto mi sarei persa là dentro.
-Gwen, senti … se vuoi parlarne sono qui, ok? Ormai ti conosco come un libro aperto, so quando stai male, e non ci riesco a vederti così. Appena te la senti, fammi sapere. Sono disposto ad ascoltarti quando e quanto vuoi. Io sono nella stanza accanto.- Detto questo stette un attimo in silenzio, forse aspettando che rispondessi.
Feci un cenno col capo, che in quel caso indicava non solo che avevo capito, ma anche che gli ero grata delle sue continue attenzioni e della sua amicizia.
Si chino versò di me e, inaspettatamente, mi diede un leggero bacio sulla guancia.
Rimasi immobile, incapace di fare nulla, se non osservarlo mentre se ne andava e sfiorare con la punta delle dita il punto dove, fino a pochi attimi prima, aveva posato le labbra.

 
 
 
 
 
 
Nota:
Ehm… salve, lettori… *si nasconde pateticamente dietro un albero per evitare colpi di fucili e armi varie*
Lo so, lo so, ho pubblicato l’ultimo capitolo tipo… un mese fa ^^” ma avevo il blocco dello scrittore ( di nuovo T.T ) ...
cavolo è venuto pure corto...
Mi dispiace tanto! *scappa urlando e piangendo in preda alla disperazione*
LadyWrite
  
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