John mugugnò ma non distolse lo sguardo dallo schermo del portatile.
“John.”
“Che c’è?”
“John!”
“Cos’hai?” Si tolse gli occhiali da lettura e li lasciò sulla scrivania. Sherlock non rispose. Con un sospiro, John si alzò e scese le scale.
Sherlock non parlò. Non c’era bisogno di parole. Il divano era stato spostato esattamente davanti al caminetto – ecco cos’era tutto quel rumore che disturbava la sua lettura, prima – caminetto che, stranamente, ospitava un fuoco scoppiettante – ed ecco perché Sherlock era tornato a casa con un pesante sacco di iuta pieno, quella mattina. Sul divano erano stati ammonticchiati tutti i cuscini della casa e un’enorme coperta di pile in cui era avvolto anche Sherlock. Lo sguardo nei suoi occhi era confuso e imbarazzato. Non era mai stato bravo con quel tipo di cose.
John sentì le orecchie diventargli improvvisamente rosse, non seppe se era per il caldo del caminetto o per altro. Senza muoversi dall’arco della porta, domandò: “L’hai fatto tu?”
“Ho pensato che volessi… staccarti dallo scrivere tutte quelle sciocchezze di cui il tuo blog è pieno e magari…” Concludere la frase era superfluo.
In silenzio, John fece il giro del divano e si sedette vicino a Sherlock. Si lasciò sprofondare tra i cuscini e si tirò su la coperta fin sotto il mento. Le braccia dell’altro scivolarono sui suoi fianchi tirandolo gentilmente a sé e John si accoccolò con la testa appoggiata nell’incavo del suo collo.
“Grazie.”
A/N
Grazie a MaCCa_95 e a JimmyHouse per le recensioni e a Padme Dandychill Malfoy che segue :)
Scongiurando possibili imprevisti dovrei aggiornare ogni giorno!
- Mo