La dea caduta
dal cielo
Capitolo
1
- Aaah! Che
freddo! Hei Sanzo, si può sapere perché non ci siamo ancora fermati? Io ho
fame!
- Piantala di
lamentarti, stupida scimmia!- gli rispose di rimando un biondo monaco dagli
occhi di ametista socchiusi per non essere sferzati dalla pioggia incessante.
-Per una volta la scimmia ha ragione!- intervenne un giovane rosso visibilmente
turbato dallo stato in cui era ridotta la sua bella chioma color rubino(floscia
e fradicia) -Perché dobbiamo proseguire verso ovest con questo tempo da cani?
Se vuoi prenderti un accidente fallo da solo, bonzo corrotto! -Non
preoccuparti, tu sarai già morto da un pezzo!- A quel punto, Sanzo fece correre
la mano sulla sua fidata pistola ma,
ancora una volta, l’intervento del moro dai modi galanti interruppe il gesto
omicida del monaco:
-
Gojyo, Sanzo … gentilmente- esordi Hakkai con tono riappacificatorio - potreste
smetterla di agitarvi? Non vedo molto bene la strada e, se vi ci mettete anche
voi…
-
FRENAAAA! Urlò Goku all’ improvviso; Hakkai inchiodò appena in tempo per non
finire addosso alla figura ferma in mezzo alla strada: ma chi era quel pazzo??
- Hei tu! Sei ubriaco per caso?- sbraitò Gojyo andandogli incontro- ti sembra
normale piantarsi così in mezzo alla strada?- Il kappa si sentì posare una mano
sulla spalla - Gojyo! Ti sembra il modo di rivolgersi ad una ragazza?! Stai
bene?- Chiese con strana educazione Goku alla ragazza. - Certo, non ti
preoccupare, sto bene grazie. Anche Gojyo mutò improvvisamente atteggiamento
(ke strano =.=) - Oooh signorina perdoni i miei modi e scusi il mio amico, sa
non sa cosa vuol dire guidare con
prudenza! – Eddai Gojyo, non esagerare!- disse Hakkai prima di rivolgersi
cortesemente alla ragazza: - Mi scusi, non era mia intenzione farle del male.
Non l’avevo proprio vista. - Non c’è problema perché in realtà è colpa mia-
rispose lei con voce roca, quasi sussurrando, come se facesse fatica a parlare
- non
mi ero resa
conto di finire in mezzo alla strada, sono proprio sbadata… coff-coff!- la
ragazza iniziò a tossire e, con orrore, Goku si accorse che stava sputando
sangue ad ogni colpo di tosse!! – Signorina che cos’ha? Signorina! Hakkai
aiutami a portarla in macchina! - Subito! -Si può sapere perché ci state
mettendo così tanto?- Urlò Sanzo arrivando a passo di carica, brandendo un
enorme harisen - Kappa! Chi è quella ragazza? Perché la scimmia la sta mettendo
in macchina? – Innanzitutto, mio caro bonzo - lo corresse Gojyo - E’ una BELLA
ragazza…- FRDISH! (colpo di harisen)- Ok,ok è svenuta e pare che stia perdendo
molto sangue. - Tzè! Ma tu guarda in che situazioni mi vado a cacciare per
colpa di questi idioti!
Goku salì in
macchina e adagiò la testa della ragazza sulle sue gambe e le controllò il
polso -Almeno è ancora viva! -Certo che
è ancora viva! Non può morire senza conoscermi!- disse Gojyo con uno strano
sfavillio negli occhi…-Non credere di poter alzare quelle zampacce luride su
questa ragazza! Io te lo impedirò, chiaro?
- Hei scimmia
datti una calmata! - Gojyo ha ragione,
Goku. Sicuramente si sarà espresso male, vero?- Intervenne Hakkai lanciandogli
un’ occhiata di rimprovero. - Eh? Sì … certo. Hakkai si girò a guardare la
strada, ma non senza riflettere sulla reazione Goku: di solito si limitava a
dire al kappa che era un pervertito, ma
questa volta si era arrabbiato sul serio e, per qualche strana ragione, è stato
molto aggressivo. Anche a Sanzo non era sfuggita quella reazione; che Goku si
fosse innamorato? Naaaaaaah! Quella scimmia senza cervello? Impossibile!
Presto
all’orizzonte si intravidero le luci di
una città. Hakkai premette con forza l’accelleratore: odiava far sforzare
Akuryu, ma nessun’altra donna sarebbe morta per causa sua…nessun’altra!
Appena entrati
in città ,trovarono un albergo; mentre scendeva dalla macchina, Gojyo, si avvicinò
a Goku con dicendo: - Hei, scimmia… se
vuoi la tengo un po’ io, così riesci a scendere, prometto di non fare niente di
male-. Il suo tono era sincero, e Goku
lo sapeva, ma scosse il capo rispondendogli
-No, Gojyo, grazie ma ci riesco da solo. Ma cosa gli stava succedendo?
Perché si stava comportando in modo così sgarbato? Non se lo spiegava nemmeno
lui. Appena entrati nell’ingresso un’ondata calda li abbracciò, ma non si
fermarono a goderselo, andarono direttamente verso il proprietario che si avviò,
senza far domande, verso il corridoio - Venite. Aprì loro la porta della stanza
più vicina, se ne andò e tornò con tutto il necessario del pronto soccorso. -Mi
dispiace non potervi aiutare, ma non sono un medico- disse il vecchio
mortificato -Non si preoccupi, io ho una certa esperienza, ci penso io. Grazie
per la disponibilità. Detto questo chiuse la porta e iniziò a ispezionare le
gambe, le braccia e il corpo per trovare la causa della perdita. Infatti, sulla
spalla destra, aveva un grosso buco che, fortunatamente, non andava da parte a
parte. - Ragazzi, penso sia meglio per voi uscire. Disse cauto Hakkai; Sanzo e
Gojyo si avviarono verso la porta – Goku, vieni!- bisbigliò Sanzo. -Senti Hakkai, se non ti disturba vorrei
rimanere. I due uomini si guardarono a bocca aperta, poi posarono lo sguardo
sul loro amico dagli occhi smeraldini che fece loro segno di uscire. Chiusa la
porta, Hakkai iniziò a sfilare la maglia fradicia alla ragazza pallida come la
morte, svenuta sul letto candido. Goku azzardò un’ occhiata sul viso della
ragazza: prima era talmente preso dalla situazione che non ci aveva fatto caso
a quanto fosse bella. Aveva un viso ovale, labbra sottili e appena più scure
della carnagione rosa pallidissimo (Sanzo a confronto sarebbe un uomo con la
pelle scurissima). I suoi capelli erano raccolti in uno chignon sopra la testa
ed erano fradici. Esitante, percorse la linea armoniosa del collo sottile,
posando lo sguardo sulla spalla ferita: inorridito, lo spostò sulla spalla
destra, sul braccio tonico e infine sulla mano dalle dita lunghe e sottili.
Hakkai se ne accorse e si girò verso il ragazzo facendogli una proposta: - Se
vuoi stringergliela, fallo senza vergognarti: ora devo iniziare a disinfettarle
la ferita e tutti i graffi che le ho trovato addosso, quindi ha bisogno di
sostegno. Purtroppo non ho gli strumenti adatti per effettuare un’anestesia.
Conto su di te, Goku.
Detto questo,
si girò lentamente, fece un respiro profondo e iniziò ad operare.
Capitolo 2
Chihiro si
chiese come fosse riuscita a cadere così in basso: sua madre, era tutta colpa
sua. Se lei non avesse infranto le regole,sposando un demone, tutto questo non
sarebbe mai successo. Per colpa sua era stata esiliata dalla sua casa, lontana
dai suoi amici e dal suo mondo. Come se non bastasse, quei bastardi lassù
continuavano a mandarle contro un sicario dopo l’altro; tutti di infimo
livello… tranne l’ultimo. L’ultimo l’aveva conciata davvero male: oltre ai quei
tre graffi da niente, un taglio lungo il sopracciglio e un buco nella spalla! A
quel punto le sue riflessioni vennero scacciate da un dolore lancinante che
partì dalla spalla e si propagò in tutto il corpo come un fulmine. Voleva
gridare, contorcersi, ma il suo corpo non rispondeva minimamente ai suoi
comandi; non le restava altro che piangere. Non aveva mai pianto in vita sua,
tranne quando avevano giustiziato suo padre; lacrime calde le rigavano le
guance e scendevano lungo le guance pallide come perle. All’ improvviso il
dolore si alleviò, non molto, ma diventò sopportabile; si sentì asciugare
delicatamente le lacrime da una mano un po’ ruvida, era sicuramente quel
ragazzo che l’aveva tenuta in grembo lungo il viaggio. Il dolore si ridusse ancora: la mano si spostò
dalla guancia alla sua mano sinistra intrecciando le dita e stringendola per
darle forza. Chihiro si sentì, per la prima volta in 14 anni, incredibilmente
felice e, per far sapere al ragazzo di essere ancora viva, raccolse con uno
sforzo le sue ultime forze e gli strinse più forte che poteva le dita calde del
suo sostenitore. Il dolore era sparito del tutto e si sentiva abbastanza in forze da aprire gli occhi.
-Hakkai! Hakkai! Guarda, si sta svegliando, evviva! – Di già? Caspita che ragazza straordinaria!- l’uomo che aveva appena parlato si avvicinò, ma senza lenti non riusciva a vederlo bene. -Mi scusi signore, nel mio bagaglio, dovrebbe esserci un paio di occhiali. Se sono ancora interi, potrebbe gentilmente porgermeli? –Subito signorina. Goku, ci pensi tu? -Sicuro! Ecco… Goku le passò gli occhiali, lei li inforcò e finalmente li vide: un uomo e un ragazzo la guardavano con aria indagatoria per verificare che non avesse ricadute. Il ragazzo avrà avuto la sua età; aveva un viso tondo,capelli castani un diadema in testa (sicuramente un dispositivo di controllo) e occhi dorati. La sua pelle era bronzea e soda e, lei, a confronto, sembrava proprio un cadavere. Il suo sguardo si spostò sull’uomo che le stava medicando un taglio profondo sul polso. Aveva sul viso un’espressione di pura ingenuità, ma Chihiro si accorse immediatamente che era una maschera: i suoi occhi trasparivano la tristezza che si portava dentro, erano bellissimi… di un verde così intenso,così infinito… per un attimo desiderò di avvicinarsi a guardarli meglio,ma il giovane le appoggiò un straccio imbevuto di acqua e sale sul polso -Ahi! Deve essere proprio un’infezione coi fiocchi…-Mi scusi, non volevo farle male, farò più attenzione,signorina…? -Chihiro, e mi dia pure del tu. Voi due signori come vi chiamate? - Io sono Hakkai, molto piacere. -E io, invece, sono Goku. Senti, ma come hai fatto a ridurti in questo modo? Sei stata attaccata da un demone? Hakkai sentì la ragazza irrigidirsi di colpo, ma in modo quasi impercettibile; si affrettò a cambiare discorso: - Chihiro, scusa la domanda, tu sei un demone? -Solo in parte, ma non preoccupatevi, tra qualche giorno entrerò in piena adolescenza e avrò anch’io un dispositivo di controllo. -Davvero? E quanti anni compi? Chiese Goku incuriosito, quella ragazza gli aveva ispirato almeno un ventina! -15! -CHE COOOSA??! Ma sei alta come me !!! -Già, e tu Goku quanti ne hai? 16? Hakkai pensò bene di trattenere una risata. Goku si infiammò di colpo -Ma cosa dici? Io ho quasi 19 anni >.
Salutato Goku,
Hakkai prese un’ espressione molto più seria… - Senti Chihiro, so che non
dovrei chiedertelo ma, tu sei un demone completo? Il viso della ragazza si
distese e sfoggiò un sorriso molto simile ai suoi. Si alzò a fatica e si
sedette al bordo del letto -In effetti, no, Hakkai; mia madre era una dea.
-Avevo sospettato qualcosa del genere. Disse Hakkai pensoso -Ma non credo ci saranno problemi: sai, noi
siamo un quartetto abbastanza originale… -Quartetto? -Sì, se vuoi, quando
starai meglio, potrei presentarteli. -Certamente, ma perché aspettare? Io sto
già molto meglio… -Già, perché aspettare?
Disse una voce suadente: Gojyo entrò nella stanza, seguito da Sanzo e
Goku, più sveglio che mai…
-
Avete visto? Ve l’avevo detto che era bellissima! A quella frase, Chihiro si colorò di una sfumatura “color Sanzo”
-Calmati, scimmia! Lo vedo da me che è una gran bella ragazza! Lei divenne di un colorito ancora un po’ più
umano, e si fermò a guardare il rosso. Il classico playboy: corpo statuario
abbronzato e sorriso avvenente. I capelli e gli occhi rossi la colpirono: a
quanto pareva, non era l’unica mezzosangue. - E’ tua abitudine rimanere in reggiseno con quattro uomini in una
stanza, o è il nostro giorno fortunato? Chiese il bonzo alla ragazza. Lei lo
guardò confusa e abbassò lo sguardo sul suo petto: accidenti era vero! Era
rimasta in reggiseno tutto quel tempo davanti a Goku, ad Hakkai e ora anche
davanti a quei due che non avevano niente di rassicurante…A quel punto diventò
di un bel rosa carne, e stava accennando al rosso. -Sanzo! Sei cattivo!- sbottò
la scimmia imbufalito -Chihiro è rimasta incosciente fino a pochi, minuti fa e
Hakkai deve ancora bendarla…- Santo cielo Goku! Hai ragione, che sbadato… - Non
fa niente, ce la faccio da sola, ma per sicurezza, penso che a uno di voi non dispiacerà aiutarmi, vero? Disse
rivolgendosi agli altri tre. Sanzo si pronunciò subito: - Tzè! Io non ci penso
neanche… -Io invece, sarei più che felice di