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Autore: emmola    20/08/2006    0 recensioni
Questa è la mia prima fanfic ^_^' spero vi piaccia. Cosa succederebe se una ragazza entrasse all'improvviso nella vita dei nostri 4 amici?
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Kanzeon Bosatsu, Sha Gojio, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La dea caduta dal cielo

La dea caduta dal cielo

Capitolo 1

- Aaah! Che freddo! Hei Sanzo, si può sapere perché non ci siamo ancora fermati? Io ho fame!

- Piantala di lamentarti, stupida scimmia!- gli rispose di rimando un biondo monaco dagli occhi di ametista socchiusi per non essere sferzati dalla pioggia incessante. -Per una volta la scimmia ha ragione!- intervenne un giovane rosso visibilmente turbato dallo stato in cui era ridotta la sua bella chioma color rubino(floscia e fradicia) -Perché dobbiamo proseguire verso ovest con questo tempo da cani? Se vuoi prenderti un accidente fallo da solo, bonzo corrotto! -Non preoccuparti, tu sarai già morto da un pezzo!- A quel punto, Sanzo fece correre la mano sulla sua fidata  pistola ma, ancora una volta, l’intervento del moro dai modi galanti interruppe il gesto omicida del monaco:

- Gojyo, Sanzo … gentilmente- esordi Hakkai con tono riappacificatorio - potreste smetterla di agitarvi? Non vedo molto bene la strada e, se vi ci mettete anche voi…

- FRENAAAA! Urlò Goku all’ improvviso; Hakkai inchiodò appena in tempo per non finire addosso alla figura ferma in mezzo alla strada: ma chi era quel pazzo?? - Hei tu! Sei ubriaco per caso?- sbraitò Gojyo andandogli incontro- ti sembra normale piantarsi così in mezzo alla strada?- Il kappa si sentì posare una mano sulla spalla - Gojyo! Ti sembra il modo di rivolgersi ad una ragazza?! Stai bene?- Chiese con strana educazione Goku alla ragazza. - Certo, non ti preoccupare, sto bene grazie. Anche Gojyo mutò improvvisamente atteggiamento (ke strano =.=) - Oooh signorina perdoni i miei modi e scusi il mio amico, sa non sa cosa vuol  dire guidare con prudenza! – Eddai Gojyo, non esagerare!- disse Hakkai prima di rivolgersi cortesemente alla ragazza: - Mi scusi, non era mia intenzione farle del male. Non l’avevo proprio vista. - Non c’è problema perché in realtà è colpa mia- rispose lei con voce roca, quasi sussurrando, come se facesse fatica a parlare - non 

mi ero resa conto di finire in mezzo alla strada, sono proprio sbadata… coff-coff!- la ragazza iniziò a tossire e, con orrore, Goku si accorse che stava sputando sangue ad ogni colpo di tosse!! – Signorina che cos’ha? Signorina! Hakkai aiutami a portarla in macchina! - Subito! -Si può sapere perché ci state mettendo così tanto?- Urlò Sanzo arrivando a passo di carica, brandendo un enorme harisen - Kappa! Chi è quella ragazza? Perché la scimmia la sta mettendo in macchina? – Innanzitutto, mio caro bonzo - lo corresse Gojyo - E’ una BELLA ragazza…- FRDISH! (colpo di harisen)- Ok,ok è svenuta e pare che stia perdendo molto sangue. - Tzè! Ma tu guarda in che situazioni mi vado a cacciare per colpa di questi idioti!

Goku salì in macchina e adagiò la testa della ragazza sulle sue gambe e le controllò il polso -Almeno è ancora viva!  -Certo che è ancora viva! Non può morire senza conoscermi!- disse Gojyo con uno strano sfavillio negli occhi…-Non credere di poter alzare quelle zampacce luride su questa ragazza! Io te lo impedirò, chiaro?

- Hei scimmia datti una calmata!  - Gojyo ha ragione, Goku. Sicuramente si sarà espresso male, vero?- Intervenne Hakkai lanciandogli un’ occhiata di rimprovero. - Eh? Sì … certo. Hakkai si girò a guardare la strada, ma non senza riflettere sulla reazione Goku: di solito si limitava a dire al  kappa che era un pervertito, ma questa volta si era arrabbiato sul serio e, per qualche strana ragione, è stato molto aggressivo. Anche a Sanzo non era sfuggita quella reazione; che Goku si fosse innamorato? Naaaaaaah! Quella scimmia senza cervello? Impossibile!

Presto all’orizzonte si intravidero  le luci di una città. Hakkai premette con forza l’accelleratore: odiava far sforzare Akuryu, ma nessun’altra donna sarebbe morta per causa sua…nessun’altra!

Appena entrati in città ,trovarono un albergo; mentre scendeva dalla macchina, Gojyo, si avvicinò a Goku con  dicendo: - Hei, scimmia… se vuoi la tengo un po’ io, così riesci a scendere, prometto di non fare niente di male-. Il  suo tono era sincero, e Goku lo sapeva, ma scosse il capo rispondendogli  -No, Gojyo, grazie ma ci riesco da solo. Ma cosa gli stava succedendo? Perché si stava comportando in modo così sgarbato? Non se lo spiegava nemmeno lui. Appena entrati nell’ingresso un’ondata calda li abbracciò, ma non si fermarono a goderselo, andarono direttamente verso il proprietario che si avviò, senza far domande, verso il corridoio - Venite. Aprì loro la porta della stanza più vicina, se ne andò e tornò con tutto il necessario del pronto soccorso. -Mi dispiace non potervi aiutare, ma non sono un medico- disse il vecchio mortificato -Non si preoccupi, io ho una certa esperienza, ci penso io. Grazie per la disponibilità. Detto questo chiuse la porta e iniziò a ispezionare le gambe, le braccia e il corpo per trovare la causa della perdita. Infatti, sulla spalla destra, aveva un grosso buco che, fortunatamente, non andava da parte a parte. - Ragazzi, penso sia meglio per voi uscire. Disse cauto Hakkai; Sanzo e Gojyo si avviarono verso la porta – Goku, vieni!- bisbigliò Sanzo.  -Senti Hakkai, se non ti disturba vorrei rimanere. I due uomini si guardarono a bocca aperta, poi posarono lo sguardo sul loro amico dagli occhi smeraldini che fece loro segno di uscire. Chiusa la porta, Hakkai iniziò a sfilare la maglia fradicia alla ragazza pallida come la morte, svenuta sul letto candido. Goku azzardò un’ occhiata sul viso della ragazza: prima era talmente preso dalla situazione che non ci aveva fatto caso a quanto fosse bella. Aveva un viso ovale, labbra sottili e appena più scure della carnagione rosa pallidissimo (Sanzo a confronto sarebbe un uomo con la pelle scurissima). I suoi capelli erano raccolti in uno chignon sopra la testa ed erano fradici. Esitante, percorse la linea armoniosa del collo sottile, posando lo sguardo sulla spalla ferita: inorridito, lo spostò sulla spalla destra, sul braccio tonico e infine sulla mano dalle dita lunghe e sottili. Hakkai se ne accorse e si girò verso il ragazzo facendogli una proposta: - Se vuoi stringergliela, fallo senza vergognarti: ora devo iniziare a disinfettarle la ferita e tutti i graffi che le ho trovato addosso, quindi ha bisogno di sostegno. Purtroppo non ho gli strumenti adatti per effettuare un’anestesia. Conto su di te, Goku.

Detto questo, si girò lentamente, fece un respiro profondo e iniziò ad operare.

 

Capitolo 2

Chihiro si chiese come fosse riuscita a cadere così in basso: sua madre, era tutta colpa sua. Se lei non avesse infranto le regole,sposando un demone, tutto questo non sarebbe mai successo. Per colpa sua era stata esiliata dalla sua casa, lontana dai suoi amici e dal suo mondo. Come se non bastasse, quei bastardi lassù continuavano a mandarle contro un sicario dopo l’altro; tutti di infimo livello… tranne l’ultimo. L’ultimo l’aveva conciata davvero male: oltre ai quei tre graffi da niente, un taglio lungo il sopracciglio e un buco nella spalla! A quel punto le sue riflessioni vennero scacciate da un dolore lancinante che partì dalla spalla e si propagò in tutto il corpo come un fulmine. Voleva gridare, contorcersi, ma il suo corpo non rispondeva minimamente ai suoi comandi; non le restava altro che piangere. Non aveva mai pianto in vita sua, tranne quando avevano giustiziato suo padre; lacrime calde le rigavano le guance e scendevano lungo le guance pallide come perle. All’ improvviso il dolore si alleviò, non molto, ma diventò sopportabile; si sentì asciugare delicatamente le lacrime da una mano un po’ ruvida, era sicuramente quel ragazzo che l’aveva tenuta in grembo lungo il viaggio. Il  dolore si ridusse ancora: la mano si spostò dalla guancia alla sua mano sinistra intrecciando le dita e stringendola per darle forza. Chihiro si sentì, per la prima volta in 14 anni, incredibilmente felice e, per far sapere al ragazzo di essere ancora viva, raccolse con uno sforzo le sue ultime forze e gli strinse più forte che poteva le dita calde del suo sostenitore. Il dolore era sparito del tutto  e si sentiva abbastanza in forze da aprire gli occhi.

 

-Hakkai! Hakkai! Guarda, si sta svegliando, evviva! – Di già? Caspita che ragazza straordinaria!- l’uomo che aveva appena parlato si avvicinò, ma senza lenti non riusciva a vederlo bene. -Mi scusi signore, nel mio bagaglio, dovrebbe esserci un paio di occhiali. Se sono ancora interi, potrebbe gentilmente porgermeli? –Subito signorina. Goku, ci pensi tu? -Sicuro! Ecco… Goku le  passò gli occhiali, lei li inforcò e finalmente li vide: un uomo e un ragazzo la guardavano con aria indagatoria per verificare che non avesse ricadute. Il ragazzo avrà avuto la sua età; aveva un viso tondo,capelli castani un diadema in testa (sicuramente un dispositivo di controllo) e occhi dorati. La sua pelle era bronzea e soda e, lei, a confronto, sembrava proprio un cadavere. Il suo sguardo si spostò sull’uomo che le stava medicando un taglio profondo sul polso. Aveva sul viso un’espressione di pura ingenuità, ma Chihiro si accorse immediatamente che era una maschera: i suoi occhi trasparivano la tristezza che si portava dentro, erano bellissimi… di un verde così intenso,così infinito… per un attimo desiderò di avvicinarsi a guardarli meglio,ma il giovane le appoggiò un straccio imbevuto di acqua e sale sul polso -Ahi! Deve essere proprio un’infezione coi fiocchi…-Mi scusi, non volevo farle male, farò più attenzione,signorina…? -Chihiro, e mi dia pure del tu. Voi due signori come vi chiamate? - Io sono Hakkai, molto piacere. -E io, invece, sono Goku. Senti, ma come hai fatto a ridurti in questo modo? Sei stata attaccata da un demone? Hakkai sentì la ragazza irrigidirsi di colpo, ma in modo quasi impercettibile; si affrettò a cambiare discorso: - Chihiro, scusa la domanda, tu sei un demone? -Solo in parte, ma non preoccupatevi, tra qualche giorno entrerò in piena adolescenza e avrò anch’io un dispositivo di controllo.    -Davvero? E quanti anni compi? Chiese Goku incuriosito, quella ragazza gli aveva ispirato almeno un ventina! -15!  -CHE COOOSA??! Ma sei alta come me !!!     -Già, e tu Goku quanti ne hai? 16? Hakkai pensò bene di trattenere una risata. Goku si infiammò di colpo -Ma cosa dici? Io ho quasi 19 anni >.

Salutato Goku, Hakkai prese un’ espressione molto più seria… - Senti Chihiro, so che non dovrei chiedertelo ma, tu sei un demone completo? Il viso della ragazza si distese e sfoggiò un sorriso molto simile ai suoi. Si alzò a fatica e si sedette al bordo del letto -In effetti, no, Hakkai; mia madre era una dea. -Avevo sospettato qualcosa del genere. Disse Hakkai pensoso  -Ma non credo ci saranno problemi: sai, noi siamo un quartetto abbastanza originale… -Quartetto? -Sì, se vuoi, quando starai meglio, potrei presentarteli. -Certamente, ma perché aspettare? Io sto già molto meglio… -Già, perché aspettare?  Disse una voce suadente: Gojyo entrò nella stanza, seguito da Sanzo e Goku, più sveglio che mai…

- Avete visto? Ve l’avevo detto che era bellissima!  A quella frase, Chihiro si colorò di una sfumatura “color Sanzo” -Calmati, scimmia! Lo vedo da me che è una gran bella ragazza!  Lei divenne di un colorito ancora un po’ più umano, e si fermò a guardare il rosso. Il classico playboy: corpo statuario abbronzato e sorriso avvenente. I capelli e gli occhi rossi la colpirono: a quanto pareva, non era l’unica mezzosangue. - E’  tua abitudine rimanere in reggiseno con quattro uomini in una stanza, o è il nostro giorno fortunato? Chiese il bonzo alla ragazza. Lei lo guardò confusa e abbassò lo sguardo sul suo petto: accidenti era vero! Era rimasta in reggiseno tutto quel tempo davanti a Goku, ad Hakkai e ora anche davanti a quei due che non avevano niente di rassicurante…A quel punto diventò di un bel rosa carne, e stava accennando al rosso. -Sanzo! Sei cattivo!- sbottò la scimmia imbufalito -Chihiro è rimasta incosciente fino a pochi, minuti fa e Hakkai deve ancora bendarla…- Santo cielo Goku! Hai ragione, che sbadato… - Non fa niente, ce la faccio da sola, ma per sicurezza, penso che a uno di voi  non dispiacerà aiutarmi, vero? Disse rivolgendosi agli altri tre. Sanzo si pronunciò subito: - Tzè! Io non ci penso neanche… -Io invece, sarei più che felice di

  
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