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Autore: I_lOvE_NiCk92    04/01/2012    1 recensioni
“Mi stai chiedendo di mentire a mio fratello? Alla mia famiglia?” “Si! Ti stò implorando Ian! Io provo qualcosa per te e non mi va di perderti così!” “Vorrei ma non posso!” “No Ian tu puoi!” “E se poi venissero a sapere?” “Sarà il nostro piccolo segreto!”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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IAN 1

 

Mancavano poche settimane al natale, e io non sapevo ancora dove passare le mie vacanze. Già non sapevo neanche con chi le avrei potute trascorrere. I miei genitori erano morti in un incidente stradale, la vigilia di due anni fa e per me è  ancora un trauma da superare. Fortuna mia ho conosciuto un ragazzo al college che frequenta il mio stesso corso, quello di medicina. Si chiama Robert, ma io lo chiamo Bob, lui è molto simpatico, divertente e riesce a sopportarmi in tutte le occasioni in cui sono giù di morale. “Ven!” sentii quella voce famigliare dall’altra parte delle porta della mia stanza del college. “Avanti Bob entra!” “Ti va di fare un giro per la grande mela?” disse lui “Si però devi aspettare un po’ dovrei prepararmi  sai!” dissi prendendo i miei indumenti dall’armadio “Ok allora vuol dire che aspetterò!” disse sorridendo. Entrai in bagno è mi infilai sotto la doccia. Iniziai a canticchiare una canzone, come sempre era un classico di me. Uscii e  asciugai per bene il mio corpo e indossai i miei indumenti intimi seguiti dal jeans e da un maglione. Mi truccai leggermente il viso e uscii fuori dal bagno. Bob era seduto sul mio letto mentre guardava la tv “Hai finito?” “Si possiamo andare Bob!” dissi prendendo la mia giacca. Uscimmo dal College “Allora dove andiamo?” “Vediamo una cosa che non facciamo mai?!?” “Pattinare sul ghiaccio del lago di Central Park?” “Si credo sia un’ottima idea!” disse lui ridendo perchè pattinare era uno dei nostri passatempi “Ok ma guai a te se mi fai cadere!” “Che paura!” disse lui facendo una faccia buffa. “Ven ma Cherly?” “E’ uscita con un ragazzo!” “E ti ha lasciata tutta sola?” “Si ma tanto sapevo che saresti venuto a farmi da compagnia!” “Perché io riesco a leggere i tuoi pensieri!” disse scherzando “Comunque dove passerai le vacanze?” “Non lo so!Tu?” dissi con un tono di voce rattristito “A casa di mio fratello con la mia famiglia!” “Beato te!” “Ehi ho un’idea vieni con me a Los Angeles!” “No dai non voglio essere un peso!” “Ma quale peso mio fratello e il resto della mia famiglia saranno contenti di avere un’ospite in più tranquilla... Credimi non ci saranno problemi!” disse lui abbracciandomi “Ok mi hai convinta!” “Lo sapevo che avresti detto di si!” disse Bob sorridendo “Tu mi leggi nel pensiero!” dissi ridendo “Già è vero!” disse lui. Eravamo arrivati a Central Park era più bella che mai illuminatissima come sempre, il grande albero con mille decori e tante, tante luci. “Prendo i pattini!” “Ok ti aspetto qui Bob!” Lui si diresse verso il noleggio dei pattini, cavolo avrei passato finalmente un natale diverso, con una famiglia, una bella famiglia da quello che mi raccontava Bob. Mi aveva parlato di sua madre Edna, doveva essere stupenda, di suo padre Robert, di sua sorella Robin. E poi anche di suo fratello maggiore Ian. Ian già l’attore di the vampire diaries. Erano molto simili lui e Bob. Ma non avevo avuto mai il piacere di conoscerli tutti. Adesso era il momento. “Ehi a cosa pensi?” disse Bob distogliendomi dai miei pensieri “Niente, ma quando si parte per La?” chiesi incuriosita “Bè appena saranno interrotti i corsi per le vacanze!” “Devo iniziare a preparare le valigie!” “Certo che devi! Ti aiuto io!” “E le tue?” “Viceversa che ne dice?” “Ci sto!” dissi abbracciandolo. “Ok allora andiamo a pattinare sul ghiaccio o questi li ho presi tanto per?” “No andiamo scemino!” dissi sorridendo. Ero bravissima nel pattinare, avevo avuto un bravo maestro, mio padre. Da piccola mi portava sempre a Central Park. Ogni spazio di quel immenso parco mi ricordava lui. “Ehi Ven vieni qui!” “Sei caduto di nuovo! Come devo fare con te?” “Imparami!” disse lui afferrandosi alla staccionata “Mi sa proprio che devo!” Così gli diedi qualche dritta, non è che non fosse bravo, ma ogni tanto scivolava e cadeva sul ghiaccio. Passò un’oretta da quel momento e Bob non era caduto neanche una volta “Che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa?” disse lui “Si ho un certo languorino!” “Andiamo, vieni dobbiamo lasciare i pattini!” “Arrivo!” dissi tagliandogli la strada “Tu sei pazza!” “Sono tua amica!” “Ahah divertente!” disse lui con una faccia seria scoppiando poi a ridere. Lasciammo i pattini al noleggiatore e ci dirigemmo verso un ristorantino che era nei pressi del parco, entrammo e ordinammo una pizza. “Allora come sono andato?” “Stai migliorando!” dissi sorridendo “Grazie donzella!” “Prego cavaliere!” “Ven!” “Si Bob?” “Ci verrai vero?” “Dove?” “Come dove a casa di Ian?” “Oh si certo non vedo l’ora di conoscere la tua famiglia!” “Sono contento sai?!” “Lo stesso per me!” dissi dopo aver mandato giù il pezzetto della pizza che stavo mangiando. Dopo una mezzoretta Bob andò a pagare il conto ed io ero andata in bagno. Dopo poco uscii e lui mi aspettava vicino la porta del bagno degli uomini che era affianco a quello delle donne. “Sono stanchissimo!” disse sbadigliando “Idem voglio solo il mio letto oggi è stata una giornata pesante!” “Non ne parliamo ho il fondo schiena a pezzi!” disse lui per via delle due cadute. Ci avviammo verso i dormitori del college. Mi accompagnò fino alla mia stanza. “Allora ci vediamo domani al corso!” “Si a domani!” dissi porgendogli un bacio sulla guancia destra ricambiato da lui. “Ma insomma è l’ora di ritornare?” disse Cherly aprendo la porta “Scusa ma l’ho portata fuori, questa ragazze deve pur divertirsi un po’?!” “Bravo ragazzo!” disse lei ridendo “Ok allora buonanotte Bob!” “Notte Somerhalder!” disse Cherly “Notte ragazze anche a voi!” disse lui andando via. “Bè dove siete stati?” chiese curiosa Cherly “ In giro!” “Scommetto Central Park!” “Ma quanto sei brava dovresti fare l’indovina sai?!” “Siete così scontati voi due, non sono una veggente!” disse sorridendo. Ero stata molto fortunata a trovare una compagna di stanza così. Era simpatica, molto cordiale, davvero stupenda. “Bè io vado a letto!” “Ok domani mi racconterai come è andata Cher!” “Ok dolce notte Ven!” “Notte anche a te!” disse scomparendo sotto il piumone. Andai in bagno sciacquai il mio viso mandando via il trucco o quello che ne era rimasto, indossai il pigiama e andai in camera dritta nel letto. Come ogni santa mattinata mi risvegliavo a ritmo delle canzoni di Joe Jonas, il cantante per cui usciva letteralmente pazza Cherly. “Buongiorno Venus!” disse lei ridendo “Giorno anche a te!” “Qualcosa non va?” disse continuando a ridere come un’ebete “Secondo te?” dissi fulminandola con gli occhi “Scusa ma se non ascolto almeno una canzone di Joe appena sveglia la giornata inizia male!” “Pensa un po’ le mie iniziano ogni giorno così!” dissi con un tono sarcastico “Ahah mi devi ancora subire per alcuni mesi! Poi non sentirai altro che gli uccellini cinguettare a prima mattina!” “Preferisco loro! E non Joe!” “Cattiva! Rispetta il mio idolo!” “Tu rispetta le miei orecchie!” dissi sorridendo. “Oggi che giorno è Cherly?” “Giovedì cinque dicembre!Perchè?” “Così per sapere!” “Comunque domani chiudono i corsi!” “Davvero?” “Si! Non vedo l’ora di tornare a casa! Nella mia Boston!” disse sorridendo “Sono contenta per te! Potrai rivedere i tuoi genitori!” dissi inclinando il viso verso il basso “Ehi tutto bene Ven?” disse abbracciandomi “Mi mancano tanto, anzi tantissimo!” “Mi dispiace!” disse lei “Comunque con chi passerai il natale?” “A casa del fratello di Bob!” “Ho sentito bene? Casa del vampiretto?!?” “Si ha detto che non c’era nessun problema!” “Se lui non avesse detto nulla saresti venuta a Boston?” “Certo che si tu sei la mia migliore amica sciocchina!” disse abbracciandola “Comunque poi dovrai raccontarmi tutto al ritorno!” “Certo!” dissi sorridendo. Dopo di che mi preparai e andai a lezione. Come sempre Bob occupava un posto per me nella grande aula. “Buongiorno Venus!” “Giorno anche a te!” “Joe Jonas a primo mattino?” “Come sempre Robert!” “Signor Somerhalder e Signorina Williams se continuate così vi mando fuori non disturbate le lezioni!” disse il professore Kant “Ci dispiace non accadrà più!” dissi alzandomi dalla sedia. Dopo un’ora e mezza la lezione era finita “Vi voglio dare l’annuncio a partire da domani le lezioni saranno sospese!” disse il prof. “Figo!” disse Bob “Ehi sai cosa ti tocca da fare?” “No aspetta! Cosa?” “Mi devi aiutare a fare le valigie!” “Ah si certo! Le valigie!” “Vuoi tirarti indietro Somer?” “Da quando in qua mi chiami con il mio cognome? Abbreviato pure!” “Da oggi!” “Williams! Attenta a quello che dici!” “Tu lo fai solo per ripicca!” “Si hai ragione!” disse lui sorridendo. Ero legata a lui era come un fratello per me, gli volevo molto bene. Tutti e dico proprio tutti si chiedevano nel campus se io e Bob eravamo fidanzati, ma non era così, lui era solo il mio amico, un amico speciale. “Allora vediamo cosa posso mettere in valigia?” dissi guardando l’armadio “Ti avviso non indumenti pesanti, il clima di LA non è uguale a quello di New York!” “Lo so scemino! Credi che sia stupida?” “Più o meno!” “Ehi non ti permettere più capito?!?” “Senno che fai?” “Ti picchio!” “Paura!” “Ne avrai! Fidati!” dissi saltandogli a dosso. “Mi uccidi così!” disse lui mentre eravamo sul mio letto e io ero intenta a tappargli quella boccaccia con le miei mani. “Ok sei salvo ringrazia!”“Grazie per avermi risparmiato!” “Bravo Robert!” dissi ridendo “Comunque mio fratello mi ha inviato i biglietti!” “Ok!” “Dovrebbero essere nella mia cassetta della posta!” “Prima mi aiuti a fare la valigia e poi andiamo! Da qui tu non evadi!” “Essere tuo amico è stato il reato più grave che abbia mai compiuto!” “Altri pochi mesi e sarai fuori!” dissi ridendo seguita da lui.   Finii di fare la mia valigia aiutata da Bob e andammo a vedere la posta. “E dai non puoi alzare il passo?” “Non scappano i biglietti da lì Bob!” dissi correndo dietro di lui. “Eccolì qui!” “Vedere!” “Adesso mi aiuti tu con la mia valigia!” disse Bob “Certo non mi chiamo Bob!” “Andiamo scemina!”. Ci dirigemmo verso il dormitorio dei ragazzi dove aveva la sua stanza Bob, come sempre gli occhi e le voci indiscrete delle persone spuntavano. A me non importava, sapevo solo io la verità, non era il mio ragazzo, era il mio amico, il loro giudizio non mi interessava. Entrammo nella sua stanza dove c’era il suo coinquilino, Dave. “Ciao Ven!” “Ciao Dave!” “Tutto bene?” chiese lui “Si benissimo!” dissi con un sorriso “Dove vai Bob per le vacanze?” “Da mio fratello a Los Angeles! E tu?” disse mentre prendeva la sua valigia “In Florida! E tu Ven?” “Con lui!” dissi iniziando a prendere le magliette di Bob “Poi la gente parla! Siete voi ricordatevelo!” “Chi se ne frega!”. “Che palle io vado a farmi un giro ci si vede dopo amico! Ciao Ven!” “Ciao Dave!” dissi seguita da Bob “Manca qualcosa?” “Si Venus penso di si!” “Cosa?” “I miei indumenti intimi!” “Ahaha perché lì porti?” “Divertente!” disse lui scoppiando poi a ridere “Scherzo!” dissi sorridendo e facendo gli occhi dolci dopo la pessima battuta. “Domani mattina ti devi alzare presto!” disse chiudendo la sua valigia “Si capo tranquillo!” “Dovrei esserlo?” disse Bob con una faccia del tipo staremo a vedere “Perché io sono puntuale!” “Puntualissima! Non posso lamentarmi!” “Oh!” “Andiamo a fare un giretto anche noi?” “Si!” Uscimmo dalla sua stanza dirigendoci verso l’immenso giardino del campus incontrai Cherly che si unì a noi poi Dave “Che ne dite se andiamo a prenderci una bella pizza?” disse Dave “Va bene ho una fame!” disse   Cherly “I soliti!” dissi ridendo seguita da Bob. Passammo una serata stupenda tra le barzellette di Dave e quelle di Bob, le scemenze che fuoriuscivano dalla mia bocca e da quella di Cherly, eravamo come impazziti. Dopo aver mangiato la pizza e aver pagato uscimmo dalla pizzeria “Bè forse è meglio che noi andiamo ci dobbiamo svegliare presto domani!” “Cherly noi ci facciamo ancora un giro?” “Certo Dave!” “Ok allora ci vediamo in camera!” dissi in coro con Bob. “Ok!” risposero Cherly e Dave. “Dormirai questa notte?” “Perché non dovrei?” “Bè per quanto ne so è la prima volta che prendi l’aereo!” “Non ho paura!” “Va bene starò a vedere quando non vorrai più salire!” “Scemo!” dissi facendo la linguaccia. Ci avviammo verso il dormitorio, mi accompagnò sino alla porta della,mia stanza, mi diede la buonanotte, ricambiata da me e andò via. Saltai sul mio letto e iniziai a ridere, questo natale sarebbe stato diverso in tutti i sensi lo sentivo. Mi addormentai pensando a quello che sarebbe accaduto. La mattina seguente mi sveglia, Bob mi stava cercando di svegliare “Sette chiamate perse?!?” gridai “Ehi che succede?” disse Cherly svegliandosi “Devo prepararmi!” “Ok!” “Manda un messaggio a Bob digli che sono pronta tra dieci minuti sono da lui!” “Va bene!” Andai in bagno mi lavai il viso, una doccia veloce, mi vestii e uscii dal bagno presi la valigia “Ehi allora ci si vede dopo le vacanze?!” “Ok amica mia teniamoci in contatto!” “Certo che si!” dissi abbracciandola e scappando fuori dal dormitorio. “Ma quanto ci metti?” “E dai Bob non essere pesante!” “Pesante? Io non sono pesante sei una ritardataria Venus!” “Mi perdoni?” dissi facendo il musino a cui lui non riusciva a resistere. Arrivò il taxi che ci portò all’aeroporto Kennedy. Dopo una mezzora eravamo lì. “Fra poco devono chiamare il nostro volo! Vero Bob?” “Si non deve mancare molto!” disse lui e in effetti una voce ci richiamò. Salimmo sull’aereo “Il finestrino è mio!” “Va bene al ritorno però sarà mio!” disse Bob “Ci stò!” L’aereo partì, non vedevo l’ora di arrivare a Los Angeles. Parlammo del più e del meno fin quando non mi addormentai poggiata con il viso sulle spalle di Bob. “Svegliati dormigliona guarda!” “Siamo già arrivati?” “No guarda!” disse indicando il finestrino. Dovevano essere passate un paio di ore, il panorama era stupendo LA, la scritta di Hollywood, la città era illuminati da tantissime luci. “Ma chi viene a prenderci?” “Forse Ian!” “Davvero?” “Non sono sicuro!” “I tuoi genitori?” “Hanno preso il volo di ieri!” “Ah ho capito!” “I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture di sicurezza per l’atterraggio!” allacciai la cintura di sicurezza e continuai a guardare il panorama le persone erano invisibili, piccole come formiche. L’aereo atterrò dopo pochi minuti, scendemmo e ci dirigemmo verso il rullo dove erano state depositate le nostre valigie. “Ma dove sarà?” “Non c’è nessuno?” “Neanche una faccia famigliare!”

  
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