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Autore: Evaney Alelyade Eve    05/01/2012    1 recensioni
Ovvero : l'effetto che ti faccio - corresse mentalmente il dottore , inorridito dal fatto che l'amico oramai avesse intuito tutto e sentendo il forte desiderio di diventare parte dello schienale della poltrona. E che cazzo , Holmes non ti lasciava scampo quando voleva metterti spalle al muro, o in questo specifico caso , spalle allo schienale della tua comoda ma poco riparata poltrona.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We're really drunks , Sherlock!




   Ubriachi , incredibile erano davvero ubriachi! Beh..precisamente quello ubriaco era lui , John , mentre Sherlock era ancora perfettamente lucido , e lì , steso sul suo divano , nel salotto dell'appartamento di Baker Street , lo osservava incespicare nei suoi piedi , mentre cercava di raggiungere la propria poltrona di federa verde smeraldo , accanto al sopraccitato divano. Negli occhi ferini del giovane detective c'era divertimento ed attenzione e non staccò gli occhi dall'oggetto del suo interesse nemmeno un attimo...e questo metteva profondamente a disagio Watson , nonostante l'ubriachezza.
- Sai ? - asserì all'improvviso , la voce bassa e roca al punto che il povero dottore si sentì investito da piccoli brividi , tutt'altro che spiacevoli - di solito le persone ubriache..mi annoiano. Troppo prevedibili , troppo caotiche....ma tu...John...sei l'eccezione. - e oddio ,  John Watson quasi poteva vedere le proprie viscere attorcigliarsi quando il suo - bastardo - amico  carezzò con calcolata lentezza e..sensualità il suo breve nome. Si poteva essere così...seriamente! Senza contare che nel mentre gli aveva rivolto un'occhiata tanto maliziosa da portare l'aridità nella gola del dottore, che fece fatica a trovare la voce per chiedere :
- D- davvero? - e sperare vanamente che l'amico non si accorgesse del violento rossore che aveva assalito le sue guance o che magari l' associasse all'alcol. Speranze vane , lo sapeva bene.
- Davvero. - asserì l' altro , lanciando da parte il cellulare con il quale aveva continuato a trafficare fino a quel momento e mettendosi seduto per osservarlo , o meglio dire inchiodarlo lì , sulla moquette , a pochi passi dalla sua poltrona , con il suo sguardo ferino , penetrante e attento ad ogni minima cosa. Una delle prime cose che lo stesso Watson aveva notato del suo amico, erano proprio i suoi occhi color ghiaccio. I suoi magnifici occhi color ghiaccio.
- E....pe-perchè? - il biondo non potè impedirsi in alcun modo di deglutire vistosamente ,  mentre riprendendo finalmente a muoversi , divorò
in fretta, inciampando ad ogni passo ,  la distanza che lo separava dalla poltrona per andare ad incunearsi nello schienale , cercando di nascondevisi il più possibile. Un modo per evitare quello sguardo , che era semplicemente...troppo, insomma!
- Perchè - rispose quello - di solito le persone ubriache sono scomposte , senza dignità , senza freni...e soprattutto incuranti di cosa o chi  - sottolineò per bene la parolina - li circonda, mentre tu , mio caro , non solo continui a mantenere un ' impostazione rigida e disciplinata , ma cerchi di tenere sotto controllo l'effetto che ti fa l' alcol. - un sorrisetto arrogante stirò le sue sottoli ma morbide - o almeno così le immaginava John - labbra .
- Ovvero : l'effetto che ti faccio - corresse mentalmente il dottore , inorridito dal fatto che l'amico oramai avesse intuito tutto e sentendo il forte desiderio di diventare parte dello schienale della poltrona. E che cazzo , Holmes non ti lasciava scampo quando voleva metterti spalle al muro, o in questo specifico caso , spalle allo schienale della tua comoda ma poco riparata poltrona.
- Senza contare che sei imbarazzato ,  e questo - rise - non sei riuscito a nasconderlo , John! - esclamò soddisfatto , attendendo la reazione del suo amico che dinanzi a lui boccheggiava in cerca di qualcosa da dire.  Sherlock Holmes sapeva perfettamente come mettere in difficoltà una persona al solo scopo di confermare qualche sua teoria. Avrebbe messo in difficoltà persino sua madre , se questo gli fosse servito a nutrire il suo ego.
- Perchè diavolo dovrei essere in imbarazzo , Sherlock? - chiese Watson , con tono sarcastico , emettendo una piccola risatina che sperò , veramente dal profondo del cuore , suonasse più scettica che isterica al suo amico  di quanto lo fosse sembrata a lui.
- Be John , il motivo è semplice : io ti faccio effetto. - e rispose con assoluta calma e con un tono che rammentava quello che generalmente si usa con una persona ottusa quando cerchi di farle capire qualcosa di dannatamente ovvio. Okay, arrivati a questo punto John avrebbe davvero tanto , ma tanto , voluto scappare , invece si limitò ad emettere un'altra risatina , stavolta davvero isterica , e rispondere :
-  T-ti stai sbagliando...forse sei più ubriaco di quanto sembri , Sherlock. - e si adagiò meglio contro lo schienale , a disagio. Possibile che fosse così facile capire ? Okay che stava parlando con Sherlock - e questo la diceva lunga - ma non poteva davvero essere così facile capire , maledizione!
- Ma davvero? - sibillò l'altro , incatenando gli occhi azzurro cielo e caldo del biondo  ai suoi ghiaccio , mentre si metteva in piedi con un movimento fluido ed elegante e si avvicinava alla poltrona , dove l'altro rimaneva inchiodato - letteralmente - immobile come ipnotizzato.  Giunto a destinazione Sherlock  poggiò entrambe le mani sui braccioli  , bloccando John tra il proprio corpo e lo schienale della poltrona , negandogli ogni via di fuga. Watson lo guardava come un topo in trappola , e mentalmente il detective esultò perchè quella era la prova che la sua teoria era esatta ; lentamente inclinò il busto, fino a ritrovarsi faccia a faccia con questo , che a quel punto aveva lasciato cadere via la maschera e lo fissava in attesa , letteralmente in balia di lui.
Sherlock Holmes lo lasciò friggere nel suo olio per pochi istanti ancora , prima di divorare l' irrisoria distanza che lo separava dalla ricompensa alle sue deduzioni , e pressò con forza le labbra contro quelle di uno sconcertato John Watson. Quando si staccò per osservare le reazioni dell'uomo di fronte  lui , Watson ne approfittò per prendere un gran bel respiro : - John - si disse , mentalmente - hai due opzioni : buttarti o tirarti indietro. - . Fortunatamente John Watson non era mai stato  un codardo e non si era mai tirato indietro dinanzi a nulla, così , con un' intrapendenza sconosciuta al suo carattere pacato e tranquillo , infilò una mano tra i disordinati capelli bruni  dell' altro per attirare di nuovo le sue labbra sulle proprie , ed ebbe appena il tempo di dire : - Siamo proprio ubriachi, Sherlock - che quello conquistò la sua bocca con la propria lingua , dando il via alle danze.
   
 
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