Serie TV > NCIS
Ricorda la storia  |      
Autore: EffieSamadhi    05/01/2012    8 recensioni
[Ambientata durante la seconda stagione, in particolare 2x13 ("Un brutto guaio") e 2x23 "Crepuscolo")]
“C’è solo una cosa più bella di una donna che ti guarda negli occhi e ti dice che andrà tutto bene.”
“Ah sì? E qual è, Ducky?”
“Io che lo dico a lei.”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caitlin Todd, Donald Mallard
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kate/Ducky

Disclaimer – I personaggi non appartengono a me, ma a Donald Bellisario e Don McGill, autori della serie. Questa fanfiction non è stata scritta a scopo di lucro.

Personaggi – Caitlin Todd, Donald ‘Ducky’ Mallard

Note – Ispirata alla puntata 2x13, “Un brutto guaio” (quella in cui Ducky viene messo sotto protezione e poi rapito) per quanto riguarda la prima parte. La seconda parte è ispirata alle puntate 2x23, “Crepuscolo”, e 3x01/3x02, “Uccidete Ari”. Lo so che è un pairing completamente campato per aria, ma io lo vedo bene (anche solo come amore platonico, secondo me funziona).

Il titolo è ispirato ad una battuta pronunciata da Noodles (Robert DeNiro) nel film “C’era una volta in America”.

 

*

 

Il tempo non può scalfire

 

 

 

 

 

“C’è solo una cosa più bella di una donna che ti guarda negli occhi e ti dice che andrà tutto bene.”

“Ah sì? E qual è, Ducky?”

“Io che lo dico a lei.”  [1]

 

“Perdona il comportamento di mia madre, Caitlin. Soffre di demenza senile. Ci sono giorni in cui quasi non riesce a riconoscere me, figuriamoci… trattare con degli estranei.”

“Non importa, Ducky. Sono abituata alle battute di Tony, ci vuole ben altro per irritarmi.”

“Meno male. Sai qual è la sola cosa peggiore di una donna offesa?”

“No, che cosa?”

“Una bella donna offesa.”

La donna sorride, lusingata dall’ennesimo complimento della giornata. Ne riceve abbastanza, molti più della media, ma quelli del medico legale sono quelli che più la inorgogliscono. Ducky ci sa fare con il gentil sesso. Sarà quel fascino d’oltreoceano, o magari la sua eleganza, sarà la parlantina sciolta, sarà forse quell’accento europeo, o forse la sua incredibile mente. Kate non lo sa per certo, ma è sicura che abbia spezzato parecchi cuori ad Edimburgo.

“Ducky, posso farti una domanda personale?”

“Ma certo, Caitlin. Domandami pure quello che vuoi.”

“Perché non ti sei mai sposato?”

Il brandy trema nella curvatura del bicchiere. Il tozzo piedino del calice tocca il tavolino, e Ducky si ricompone. “Potrei farti la stessa domanda, Caitlin.”

“Con la maggiore emancipazione degli ultimi anni, le donne si sposano sempre più tardi. Dovresti saperlo.”

“Eppure una donna eccezionale come te dovrebbe già aver trovato qualcuno da sposare.”

“Non sono così eccezionale. Tu sei una persona eccezionale, Ducky. Non credo che ti siano mancate le pretendenti.”

“Ebbene, lo confesso. Quando ero studente, alla facoltà di medicina di Edimburgo, ho fatto girare la testa a diverse ragazze. Ma sai, all’epoca ero troppo concentrato sullo studio, sulla carriera. Non era una mia priorità trovare la donna giusta.”

“E così, sei diventato uno dei più stimati patologi degli Stati Uniti, e nessuna donna si è fatta avanti per te?”

“Sono poche le donne capaci di sopportare il lavoro che svolgo.”

“Che cosa c’è di così terribile da sopportare, nel tuo lavoro? Tua moglie non avrebbe certo dovuto vivere in sala autopsie.”

“Questo è anche vero.” Riprende il bicchiere e si bagna le labbra con il liquore. “Beh, c’è anche il problema di mia madre. Lo considero un ostacolo non indifferente.”

“Un… ostacolo?”

“Vedi, Caitlin, mia madre è vedova da molti anni, e non ha mai avuto altri che me. Indubbiamente, nel caso mi fossi sposato, mia moglie avrebbe dovuto dividere la casa con la suocera, e credimi, certe convivenze non vanno mai a buon fine.”

“Io invece credo che tu abbia cercato delle scuse per tutta la vita. Non ti sei mai voluto sposare e non l’hai fatto, tutto qui. Perché voi uomini dovete sempre cercare di giustificarvi?”

Il bicchiere torna a posarsi sul tavolino. La stessa mano scorre sul cravattino e lo allenta. “Sai una cosa, Caitlin? Credo che tu abbia ragione. Sin da giovane, io non… non credo di aver mai avvertito il desiderio di sposarmi. Ho sempre amato la compagnia femminile, ma non ho mai… sentito il bisogno di legarmi a qualcuno.”

“Forse non hai mai conosciuto la persona giusta.”

Il patologo non riesce a sostenere lo sguardo di quella donna. Non riesce a guardarla in quegli occhi – enormi, profondi, azzurri come un cielo d’estate – per più di mezzo minuto senza sentirsi mancare la terra da sotto i piedi. Caitlin è una bella donna, è intelligente e sa riconoscere gli uomini di cui vale la pena innamorarsi. E lui, lo sa, non è tra questi.

“No. Forse non ho mai conosciuto la persona giusta.”

 

*

“La aiuta? Parlare con loro?”

“Ciò che facciamo è invasivo e impersonale. Parlargli restituisce loro un po’ di dignità.” [2]

 

“Mi auguro che tu possa riposare in pace, mia cara.”

La sala autopsie è vuota, fatta eccezione per il medico legale e il cadavere steso sul tavolo autoptico. Il signor Palmer ha insistito per restare e dare una mano, ma Ducky ha preferito fare tutto da sé. Non che sia semplice intervenire su qualcuno con il quale si è lavorato fianco a fianco per un anno intero. Ancor meno semplice, se per quella persona si è sempre provato un affetto sincero.

Resta a guardarla per quelle che potrebbero essere ore. Potrebbe non staccare mai lo sguardo da quel volto, da quei capelli, da quegli occhi – che, anche se chiusi, saranno sempre bellissimi.

“Non meritavi questa fine, Caitlin” sussurra il patologo alla stanza vuota. “Dovevi sposarti, e avere dei figli. Dovevi avere una vita piena di impegni, di sorprese. Avresti dovuto continuare a battibeccare con Tony almeno per altri due anni, lo sai.” Avvicina uno sgabello al tavolo, si accomoda e continua a guardare l’unica donna in grado di fargli avvertire il desiderio di avere una moglie.

“Essere un medico legale ti aiuta ad abituarti all’idea che tutti prima o poi se ne vanno, eppure in un certo senso… non ci si abitua mai. È più semplice capire la morte di una persona anziana, per quanto violenta possa essere stata la sua dipartita. Ma quando una persona giovane e sana come te se ne va, Caitlin… mi viene quasi voglia di pensare che non esista una giustizia divina. Non c’è niente di giusto nella tua morte.” Le mani gli tremano a poca distanza da quelle inerti e morte della donna. “Eri completamente indifesa, ignara del pericolo. La tua morte non è giusta, Caitlin. Avresti dovuto vivere, perché è per questo che sei stata messa al mondo. Avresti dovuto vivere, e io non avrei…”

La porta si apre all’improvviso. Gibbs si ferma, nel vedere il cadavere del suo agente speciale. Nemmeno lui si abituerà mai alla morte.

Non avrei dovuto mentire quella sera, mia cara Caitlin.

 

*

 

[1] 2x13, “Un brutto guaio” (dialogo tra Ducky e Kate). Il paragrafo che segue riguarda un ideale seguito della scena in cui la madre di Ducky dà della sgualdrina a Kate. La ambienterei durante la serata in cui Ducky viene rapito.

[2] Seconda stagione, dialogo tra Jimmy Palmer e Ducky. Il paragrafo che segue riguarda la morte di Kate per mano di Ari Haswari.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: EffieSamadhi