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Autore: _Lou    05/01/2012    5 recensioni
-Hei principessina,mi dispiace per i tuoi papà.
So che stai cercando casa,e la mia è libera.
-Cos'è successo tua madre e tua sorella ti hanno abbandonato?
-No sono partite in Spagna.
-E perché?
-Lunga storia!Allora vieni da me?
-Sai che se tutta la scuola non mi avrebbe detto di no,io non avrei mai accettato,vero?
-E perché?
-Finn,penso sia geloso.
-E allora?Vieni a vivere da me,mica a far altro!
-Grazie
------
-Noah!
-Cosa c'è?
-Rimani con me finché non mi addormento.
-Cosa?
-Ho paura del buio.
-Tranquilla ci sono io.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Finn/Rachel, Puck/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Convivenza.

Finn.

 

 

Che cosa vuoi oggi per cena,principessa?”Mi chiese Noah,dopo avermi aiutato con il trasloco,dormivo nella stanza di sua sorella Anna.

“Non chiamarmi principessa, mi fa sentire altezzosa”mi lamentai io sorridendogli,

“giusto, tu sei pazza non altezzosa”mi punzecchiò lui con il suo solito ghigno made in puckerman,

“se io sono pazza,tu cosa sei?Ah si,il vile puckzilla che ama sedurre povere principessine in pericolo?”Risposi io scoppiando assieme a lui in una fragorosa risata;

“Comunque per’oggi ti va bene la pizza?”

“Sì,va benissimo grazie”

“devi per forza ringraziarmi per tutto?”

“Pensavo ti facesse piacere”risposi un po’ dispiaciuta, mentre ordinavo due pizze margherite,

“non fare quella faccia, solo non sopporto i grazie mi fanno sentire in debito”

“in debito?”

“Sì perché io non ringrazio mai nessuno,senti ma neanche Shelby ti ha voluto?”

“No, ha detto che la mia presenza frequente avrebbe fatto del male a Beth”confessai guardando fissa il mio vestitino blu pieno di gufi;non sapevo il perché ma sotto il suo sguardo in quella casa vuota mi vergognavo da morire,era come se per la prima volta qualcuno cercasse di leggermi,di sapere qualcosa di me.

“Beth, sai com’è diventata?”

“Non so, ma penso stia crescendo con una bella cresta!”

Ci mettemmo di nuovo a ridere, rassicurati l’uno dall’altro.

“Prendo le pizze”

“il campanello ha suonato?”

“No, non si sente è rotto,ma ho visto arrivare un ragazzo dalla finestra”

“ah ok”risposi con un sorriso, aspettando che se ne andasse,per osservare bene la cucina;molto,troppo diversa dalla mia,il colore che prevaleva era uno strano blu acceso che si alternava al rosso,persino le posate erano di quello strano rosso,ma non era affatto male,purtroppo non ero riuscita a vedere tutta la casa,solo la cucina e la semplice camera di Anna.

“Non hai fame?”Mi chiese con voce premurosa, proprio come fa un papà o un fratello,

“sì,pensavo”

“non ti piace la casa, vero?Sai io ho provato a pulire,ma è così faticoso,dopo un po’ mi sono detto che non noterai la sporcizia,ho tolto tutte le mie mutande dal frigorifero,pensavo andasse bene.”

Non potei non ridere per la sua faccia seria e veramente dispiaciuta mentre affermava delle cretinate, sentivo il suo sguardo interrogatorio su di me,eppure non smisi di ridere finché non mi prese la pizza e con un gesto esplicito mi indicò di morderla.

“Posso anche prenderla da sola la pizza”

“no principessa, ora ti imbocco io,visto che di questo passo farai finire prima a me di mangiare”

“e con questo?”

“Non voglio sembrare il solito ingordo che mangia di fretta, quindi muoviti!”

“Ok, ok signor ingordo”affermai ridendo mordendo la pizza che teneva fra le mani,era buffo come la casa e la situazione eppure con lui riuscivo a vivere,riuscivo a non pensare ai miei papà,per me era come una pazzesca gita a casa del mio amico senza i genitori.

 

“Ora andiamo a dormire”esclamò lui portandomi a far vedere il salone, facendomi stupire ,non sembrava neanche il suo salone,o meglio come io mi ero immaginata il suo salone,c’era un camino,un divano,niente televisione ma solo scaffali pieni di libri,lo guardai sorpresa mentre con lo sguardo vagavo su alcuni titoli.

“E’ mia madre che legge, non io,non farti strane idee principessa”risi affrettando il passo per salire le scale,che mi portavano alla sua stanza,era una casa piccola,cinque stanze più il bagno,ma estremamente accogliente,bella e vissuta.

“E questa è la mia stanza” esclamò indicando un cumolo di sporcizia, lattine di birra vuote,cartoni della pizza,mutande,calzini,alcune maglie sul computer,e i libri di scuola sparsi sul pavimento.

“Qui ancora devo sistemare”continuò lui girandosi verso di me.

“dove vai?”Mi chiamò,vedendomi in punte mentre cercavo di prendere una cosa,quella cosa,ma perché doveva stare proprio su uno scaffale così alto?!

“Cosa cerchi principè?”

“Presa!”

“Cosa?”

“Ti ricordi questa foto?”Gli chiesi urlando per tutta la stanza, meravigliata da quello stupendo ricordo intrappolato in una foto,ancora vivo come se non fossero mai passati anni.

“Oddio”esclamò prendendo la nostra foto dell’asilo, dove lui già con la cresta mi tirava le trecce ed io tutte le volte piangevo.

“Mi facevi sempre male”risposi fingendomi  offesa,

“ma è passato un sacco di tempo”rispose lui avvicinandosi,”se sapevo che saresti diventata così,non ti avrei mai tirato le trecce”finì abbracciandomi da dietro,girai lo sguardo verso di lui con aria di rimprovero,dovevo togliermi da quell’altro abbraccio,ma non ci riuscivo qualcosa nelle sue braccia,nel suo petto,mi costringeva a star con lui.

“Noah sono le undici, andiamo a letto”dissi accorgendomi solo dopo del doppio senso,che ovviamente lui con il suo ghigno e sopraciglio alzato,colse.

“Principessa,non c’è bisogno di essere così esplicita. E poi come la mettiamo con Finn?”Continuava prendendomi in giro,

“daii”urlai ridendo assieme a lui.

“Questa è la tua camera, è proprio di fronte la mia,così se hai paura fai un urlo e io sono da te”

Sorrisi.

“Grazie, Noah”Dissi con voce molto più dolce di ciò che richiedevano le parole.

“Per te questo e altro, principessa”finì per andare alla sua stanza spegnendomi la luce,ma di istinto gli presi la manica portandolo a me;la casa come la camera era buia,non potevo vedere neanche il suo sguardo accarezzarmi la pelle.

“Ho paura del buio”ammisi con un sussurro, diventando rossa quando sentii le sue mani accarezzarmi le braccia,

“tranquilla ci sono io con te”esclamò accendendo la luce, e poi stendendosi sul mio letto,senza parlare,senza neanche mettermi il pigiama ma con ancora i vestiti mi accollai con lui su quel lettino,sapendo che era sbagliato soprattutto nei confronti di Finn,ma con Noah,in quegli istanti tutti era diverso,non era più il mio mondo,ma uno parallelo dove tutto era perfetto.

 

“Buongiorno principessa”sussurrò Noah,facendomi svegliare,erano già le otto?

“Ma che ora sono?”

“Le sette,ho pensato che volessi svegliarti un’ora prima per prepararti”esclamò sorridendo prima di rimettersi a dormire,sorrisi non riuscendo a togliere lo sguardo dal suo corpo perfetto,proprio vicino a me. O mio Dio Rachel Berry,cosa stai facendo,con chi hai dormito?!Sapevo che stava per venirmi una crisi nevrotica –come le chiama Kurt- eppure non era da me,di solito mi svegliavo alle sei facevo attività fisica per due ore e poi bevevo un energetico frullato.

“Vado a farmi la doccia”esclamai avviandomi nel bagno,per essere completamente avvolta dal calore dell’acqua e del vapore;peccato che appena uscivo quel magnifico incantesimo rilassante si spezzava e dovevo procurarmi asciugamani e vestiti,non mi ero preparata neanche quelli.

Con solo un asciugamano a coprirmi,mi avviai verso la valigia,in cerca di qualcosa da mettermi,mi affacciai alla finestra per controllare il tempo,rimanendo delusa dal sole coperto e la grandine mista a pioggia che scendeva dal cielo;quanto si vedeva che era ancora ottobre. Dopo essermi vestita senza che l’orso dormiente non si accorgesse di nulla,andai da lui per svegliarlo con un pizzicotto sulla guancia.

“Principessa,non potevi essere più dolce?”

“No,ci manca solo mezz’ora sbrigati”

“Io mi sveglio sempre alle otto”

“ma l’entrata è alle otto e dieci”

“non sono mai arrivato in ritardo,fammi dormire”

“no Puck,alzati”continuai con tono severo,usando il suo nomignolo.

“Solo due minuti”sbuffò lui aprendo un solo occhio,per poi scoppiare a ridere.

“Ma cos’è?”Chiese ridendo indicando la mia maglietta rosa con sopra un gufo gigante blu,

“è una maglia,che intona con il jeans”finii io girandomi,mostrando il gufo sulla tasca posteriore del jeans un po’ troppo attillato,lo sentii deglutire e di colpo mi girai,chiedendomi se la maglia fosse scollata.

“Secondo te la maglia è scollata?”Gli chiesi insicura guardandomi allo specchio,

“ma se si vede si o no il collo?!”Protestò lui ridendo,facendomi sbuffare.

 

“Capperi”esclamai guardando l’orologio che segnava le otto precise,cercavo come una disperata una giacca o un maglione che mi potesse tener caldo nella mia stupida valigia,ma niente vuoto.

“Cosa cerchi?”

“Una giacca o un qualcosa che mi possa tener caldo,uffa!”Urlai sbuffando sonoramente,

“tranquilla,ecco”finì lui calmandomi,dandomi un’enorme –almeno per me- giacca nera,l’indossai con sguardo incerto,sicura che appena arrivata in classe l’avrei tolta;ma appena il tessuto sfiorò la mia pelle,venni invasa dal magnifico profumo della sua pelle,quel profumo che mi coccolava e mi rassicurava.

“Dai ora andiamo”disse portandomi nel garage dove teneva una vecchia moto.

“Ti presento Rosaly!”

“Da quanto hai una moto?”

“Da sempre,solo che mamma non ha mai voluto che la usassi,dice che è pericolosa!”

“In effetti,poi piove pure,forse è meglio che prendiamo il pullman?”Suggerì io con un sorriso ammaliante.

“No principessina nanettina,oggi moto”

“ma ci bagneremo tutti”esclamai io ignorando il soprannome,-più irritante di nasona-.

“Ti prego,Rach,solo oggi!Andrò talmente veloce che la pioggia non ci prenderà lui”urlò lui con il suo solito sguardo da cucciolo bagnato;sbuffai rimanendo incatenata nei suoi occhi bruni e in meno che non si dica mi ritrovai con le braccia strette alla sua vita mentre lui correva impegnato in una lotta contro il tempo verso la scuola.

 

Entrai sicura nel McKinley –ovviamente bagnata-  sotto lo sguardo indagatore di tutti che mi osservavano,osservavano la povera orfanella tutta bagnata in cerca d’un posto caldo,che già avevo la mia giacca profumosa e lui che mi accompagnava sicuro e spavaldo fronteggiando gli sguardi di tutti.

 

“Ma non stavi con il povero Finn?”Commentò Santana ridendo,

“E a te come va con Brittany?”L’azzittì Noah,dandomi un bacio sulla fronte lasciandomi per avviarsi alla riunione di football.

“Rachel?”

“Finn!”Esclamai sorpresa girandomi verso di lui,con tono dispiaciuto;

“divertita da Puck?”

“Si abbiamo mangiato la pizza e poi..” mi fermai di scatto abbassando lo sguardo,sperando che non si fosse arrabbiato,sperando che non urlasse.

“Rachel io..”Sussurrò lui avvicinando il viso al mio,per darmi un magnifico bacio,proprio in mezzo alla scuola,sotto gli occhi di tutti anche di Noah che era venuto per darmi un’asciugamano.

 

Angolo me:Prima di tutto voglio ringraziare blackflower,Candy C,Ainwen,e Kilari97 per aver recensito,e per avermi fatto notare alcuni orrori sui nomi (ò.ò) Vorrei sapere cosa ne pensate di come si sta mettendo la storia,anche se siamo solo agli inizi e tutto ancora deve succedere,per’esempio Quinn,ancora non è apparsa.

Finn si sta instupidendo o cosa?E cosa farà il nostro bel Puck dopo ora?Non sono dolcissimi che sono addormentati insieme,e lui che gli da la sua giacca *^*  UNA DOMANDA.

Voi preferite la scrittura grande o piccola come questa?

Al prossimo capitolo Lisa e fatemi sapere cosa ne pensate
  
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