Questa fic è uno dei regali fatti per il forum di Slayers. Il tema era una fic su Xellos e Filia, spero di aver descritto bene due personaggi che non sono solita usare XD Inoltre userò FIlia e non Philia perchè quando la scrivevo era per fare prima a digitare ma per correttezza seguendo i nomi originali sarebbe Philia.
Cena
di Natale con il cuore
Manine
curiose. Candida e soffice neve. Un sorriso
innocente. Profumo di festa.
Molteplici sensazioni e tanta dolcezza si mescolavano in Filia, nel
vedere che
quel piccolo drago scopriva per la prima volta la strana 'cosa' bianca
che
prendeva nelle mani curioso. Che non la conoscesse come nella sua prima
nascita, fredda e senza tempo che avvolgeva avida ogni segno di vita,
dentro e
fuori di te.
Sospirò, il lavoro non era finito e l'antico palazzo che lei
aveva scelto come
location per la festa andava sistemato tutto da cima a fondo. Non
voleva
lasciare quel luogo un cimitero dei ricordi. Credeva fermamente che
l'essenza
dei draghi perduti potesse essere liberata togliendo i vessilli
del'odio e
distruzione da quel luogo. Aveva chiesto aiuto aXellos e a tutti quelli
che con
l'avventura con la stella nera erano rimasti suoi amici. Aveva dato
degna
sepoltura ai resti dei suoi simili, i draghi. Era riuscita a sistemare
quel
luogo abbandonato facendolo diventare un luogo nuovamente vivo. Una
sala un
tempo usata per i banchetti decise di sistemarla per la festa di natale
dopo il
pericolo di distruzione, in un palazzo che aveva visto orrore e
sterminio. COme
una rinascita, come quella del suo Val.
Mancava poco all'arrivo dei suoi ospiti, il luogo era un perfetto
scenario
natalizio. Il colore che impermeava l'ambiente era argento e rosso che
davano a
quell'antico palazzo un'aria misteriosa e come parte di un'altra
dimensione. Le
candele accese spandevano profumi speziati, che accompagnavano l'aroma
zuccherino dei dolci sistemati su un tavolo apposito. Scelta ardua
quella,
considerando che un paio di amici sarebbero stati ben lieti di saltare
i
convenevoli e appostarsi tranquilli e beati a desinare. Meglio non
istigarli,
pensò. Finì di sistemare l’albero di
natale interno, avendone preparato un
altro, fuori, che si stagliava addobbato d’oro davanti
l’ingresso, e si dedicò
ai regali. Controllò che ogni biglietto sul tavolo fosse a
posto e sospirò
contenta. Tutto sembrava al suo posto, mancavano solo le decorazioni
nella sala
degli ospiti, da lei adibita con giochi e passatempi vari. Era sicura
che non
vi sarebbe stato uso migliore di quello, per il palazzo che le era
rimasto a
cuore.
Diede un’ultima occhiata a Val e sistemò i fiori
che aveva acquistato, rossi
porpora con lucenti foglie verdi, impreziositi da brillantini aggiunti
dal
fioraio. Era una comodità il teletrasporto per lei, era
riuscita a sfruttarlo
al meglio e ora, in quel luogo lontano, era il mezzo migliore per
giungere con
oggetti. Era diventata brava, e ne andava fiera. SI voltò
per spostare un vaso
di fiori e si ritrovò faccia a faccia con un sorriso
sornione che le fece
venire un colpo.
“Accidenti Xellos…non mi comparire più
così…te l’ho detto mille
volte….”
“Non ti eri accorta che ero qui??”
domandò il demone bonario
“Ero impegnata a sistemare tutto, stanno per arrivare i
ragazzi quindi aria….”
Dicendogli di sloggiare con la mano.
“Veramente sono qui…non hai sentito le
voci??” indicando con il bastone il
corridoio da cui provenivano, flebili, urla e schiamazzi.
“…Non me ne sono accorta…...che
figura…” si disperò lei, pensando alla
brutta
figura se il demone non fosse entrato prima ad avvisarla.
“figura di cosa…hai fatto un buon lavoro, non
cè che dire…” annuì
soddisfatto “loro
per adesso stanno…giocando…Lina e GOurry hanno
incontrato Ziras e per uno
scherzo la nostra cara maga sta incenerendo fuori…”
“Cosa?? Se mi distrugge l’albero addobbato
l’affogo nel lago ghiacciato!!!!”
urlò la draghessa correndo all’esterno. Tutti gli
invitati ridevano o
commentavano il litigio fra Lina e l’astuta volpe, che preso
di mira il seno
non prominente, aveva scatenato il disastro. La permalosità
di quella
fanciulla, a detta di Xel, era micidiale soprattutto se si parlava
delle sue
parti anatomiche e che era comunque curioso di vedere fino a quanto si
sarebbe
spinta se non frenata dal suo compagno di viaggio. Xellos
osservò divertito la
draghessa agitare mazzate facendo scappare tutti spaventati, a difesa
dell’albero pieno di fiocchi e biscotti al cacao. Si chiese,
a quel proposito,
se i due stomaci senza fondo avrebbero arrischiato la distruzione dei
denti pur
di assaggiarli.
Quando la calma rilassò tutti, facendoli entrare, si
riversarono nella sala dei
giochi, colpendoli per la maestosità dei decori originali
mischiati ad arte con
quelli festivi. Perfino Lina si complimentò al meglio,
aumentando l’ego del
drago che drizzò la coda per l’eccitazione.
“Sono davvero contenta di vedere che siete qui, era da tanto
che aspettavo
questo giorno. Buon natale già da ora a tutti e
divertitevi!” esclamò salutando
tutti i presenti.
“Questo è Val?? Ma è cresciuto molto.
Cosa gli dai da mangiare??” si sorprese
Ameria vedendo che in un anno, il piccolo drago era cresciuto quanto in
quattro
anni.
“Non siamo condizionati dal tempo umano…la nostra
trasformazione fisica e
psicologica si sviluppa in maniera differente…”
sorrise Filia.
“Davvero i piccoli di drago crescono così in
fretta??”. Lina parve molto
sorpresa della notizia, tradendo agitazione.
“Si, rimangono in stato embrionale di più ma
successivamente il loro sviluppo è
veloce…”
“Dimmi assolutamente qualè il segreto, sarebbe
ottimo per tutti evitando anni
di pappe e pannolini….”la incitò,
chiedendosi come potessero essere così
straordinari i draghi.
“Segreto?? E’ nella nostra
natura…”
“Oh Filia…possibile mai che le cose migliori le
avete tutti voi draghi..?? Non
è giusto…” sbottò la maga.
“Ehm..Lina, a che ti serve sapere come si fa a far crescere
bambini in
fretta??” la fissò dubbioso lo spadaccino.
Lei rimase spiazzata pochi secondi
“AH…curiosità Gourry…sai che
amo apprendere
cose nuove…” schiarendosi la voce, mentre lui
sembrava poco convinto.
“Allora ragazzi…se volete potete accomodarvi a
tavola…” disse Filia, indicando
la zona della sala da pranzo.
“AH…si mangia???” esclamò
sorpreso Ziras che stava arrostendo uno spiedino di
carne e verdure nel camino.
“Ma che cosa fai!!!!”
“Signora draghessa…avevo fame e ho pensato di fare
uno spuntino…nessun
problema, corro al mio posto…” pianse la volpe
atterrita vedendo la mazza sopra
la sua testa.
“VAI!!!!”
Per evitarla, tutti volarono letteralmente ai propri posti, segnati da
una
bella scultura fatta a mano a forma di alberello di natale con sulla
punta, un
cartellino infilato nella fessura. Quando furono tutti seduti,
iniziarono ad
esserci mormorii.
“Qualcosa non va?” chiese Filia dopo aver messo Val
nel seggiolone.”
SI fissarono tutti malamente, poi SYlphiell intervenne
“Ecco…posso sapere
perché io sono finita 5 posti dopo il Signor
GOurry??”
“Anche io allora, perché devo stare di fronte
Zel?” disse Ameria causando nella
chimera un imporporimento sulle guance.
“Ma…io ho fatto i posti secondo dei criteri
e…”
“Quali criteri…perché LUI mi deve stare
vicino…”borbottò Lina, avendo Xellos
vicino e seduto a capotavola
”Per me non ci sono problemi, perché questi
problemi?” disse limpidamente
GOurry
Zel di colpo sbattè le palme sul tavolo, facendo
tremare i bicchieri urlando
"Basta, siamo qui per festeggiare tutti insieme...andiamo avanti o
finiremo la serata con il broncio. E' natale...." con tono secco e
determinato. Cercando di nascondere ciò che provava vedendo
gli occhioni di
Ameria sbattere, ammirata per la sua chimera.
"...bene, allora vi servo il primo piatto...." annunciò
Filia tirando
il carrello da un'altra stanza "...Zel ha ragione, sorridiamo e
festeggiamo tutti insieme..."
Iniziò a sistemare i piatti, che contenevano un piccione in
salmì con contorno
di patatine e verdurine varie. Riempì la tavola con
antipasti e contorni vari e
si sedette all'altro capotavola con affianco Val che ricevette da lei
un
bacino.
"Buona cena di natale..." augurò a tutti.
"Filia perdonami...ma a natale mangiate volatili mignon??" stupendo
tutti.
"...Xellos, volevo cambiare...invece del solito tacchino farcito ho
preparato una più raffinata cena senza problemi di taglio e
simili...."
"Se lo dici tu....Filia..." poco convinto sul piccolo animale che
languido, stava disteso ad attendere lui. Lo guardò, lo
girò e rigirò, poi lo
infilzò con la forchetta ma questa scivolò sulla
pelle succosa e il piccione si
schiantò contro il bicchiere che si abbattè sul
bicchiere vicino, il quale
continuò la sua corsa sul successivo e via dicendo,
provocando un disastroso
effetto domino per tutta la tavola tornando verso di lui.
Quando Gourry
cercò di fermarli buttandosi con le mani sul suo bicchiere,
colpì con la testa
il candelabro di fronte che si rovesciò finendo con il
prendere fuoco a causa
del vino colato da uno dei bicchieri caduti. Il fuoco
divampò furioso, tutti si
buttarono via e in pochi minuti la tavola era colma non di cibarie e
bevande ma
fiamme dorate. Filia tenne stretto Val per poi posarlo in un angolo del
grosso
divano che lei aveva scelto come arredo e corse a vedere se i suoi
amici
avessero bisogno di aiuto mentre spegnevano il fuoco con la magia. In
questo
modo ci misero solo pochi minuti, ottenendo però un tavolo
flambè.
"E ora...???" chiesero tutti, non sapendo come consolare Filia e come
festeggiare il natale. Erano le otto di sera e il cenone era finito
letteralmente
in fumo. La draghessa si disperava per i corridoi del palazzo e quando
qualcuno
tentava di calmarla, lei urlava e piangeva più forte. SI
rintanò nel bagno per
un pò, finchè dopo un po’ non
sentì ticchettare qualcosa sulla porta e la aprì.
"CHi è..."
"Sono il lupo cattivo...."
"NO sei lo scemo del villaggio..."
"Va bene, sono lo scemo del villaggio...che fai esci? Ormai
è finito
tutto...."
"SOLO COLPA TUA!!!" urlò la draghessa sbattendo la porta e
fissandolo
con occhi cattivi "Non sai neanche mangiare...."
"Colpa del volatile che è volato via eheh..."scansandosi
dall'arrivo
sordo della mazza appuntita.
"Idiota...sparisci o non rispondo di me..." lanciandogli addosso la
mazza che volteggiando su se stessa si conficcò sul muro di
fronte.
"Filia, Filia..il palazzo lo vuoi addobbare o demolire??"
"Sempre colpa tua..." andandosene verso la sala da pranzo.
Rimase a fissare il tavolo bruciato e sospirando, si mise a togliere
decorazioni
e parti superstiti, ma bruciacchiate, per la stanza. "Sarà
un lavarone...eh
Val?" disse, girandosi verso il divanetto ma non vedendo più
nessuno. Si
drizzò, rimase a fissare l'angolo vuoto ed emise un urlo
raccapricciante che
Xel gongolò felice "Ah...che buono...." passandosi un
tovagliolo
sulle labbra.
"Maledetto...dove hai messo il mio tesoro.....!!!"
"Ehm...parli dell'anello di Sauron?...mi sà che hai
sbagliato
film..."
"Idiota...." tirandogli il colletto dell'abito "non prendermi in
giro e dimmi dovè il bambino!!"
"Ah...quel tesoro..." intuendo finalmente a chi stesse alludendo
"...ehm...credo sia fuori....con tutti, hai visto che non cè
più nessuno
vero?" indicando con l'indice la finestra e sorridendole a 32 denti.
La ragazza si fiondò sui vetri dell’'enorme
vetrata che dava sulla neve candida
che si stagliava dal blu oscuro della notte. Tutto taceva, non vi era
nessuno.
Si voltò a piccoli scatti verso di lui con sguardo
assassino, adocchiando un
coltello della tavola ancora a terra, Xel deglutì e pensando
propose
"Ascolta, magari sono qui intorno...che puoi sap-ops..." ricordandosi
infine di una cosa. Filia si fermò incuriosita, lo vide
uscire da qualche tasca
un foglietto e lo ascoltò mentre le leggeva ciò
che era scritto sopra.
"...AIUTO!...aiuto siamo catturati...aiuto ci fanno
male...salvaci....aiuto sono cattivi...."
La faccia dei due assunse un'espressione scioccata, non pareva una
richiesta di
aiuto e Filia si grattò la testa "Vorrei sapere chi l'ha
scritta..."
sentendo poi la risposta del demone " A chi lo dici..." sbuffando e
lanciando via la lettera. "Bene Filia...direi che sono in pericolo e
che
dobbiamo far qualcosa..."
"NOn mi stupirei fosse colpa tua..." lanciandogli un'occhiata di
fuoco.
"Secondo me sono fuori..." cambiò discorso il demone,
correndo
di filata verso l'esterno.
Uscirono entrambi fuori, l'aria fresca della sera punzecchiò
i loro visi come
tanti aghi di ghiaccio. Il cielo era terso e puntinato da miriadi di
stelle,
che si stagliavano nel firmamento non essendoci luci che filtravano la
loro
bellezza. Filia si strinse nel mantello rosso impreziosito da pelliccia
ai
bordi e si guardò attorno, rabbrividendo per
l'oscurità oltre le fiaccole che
lei aveva accesso, e per il silenzio che le dava un che di
sinistro.
Xellos le diede un pacca sulla spalla "Pronta?Questa sera è
speciale,
amici, magnifico cielo sopra di noi e un'avventura fuori programma".
"un'avventura?? Per me devi avere i criceti che ti girano in quel
cervello
maligno che ti ritrovi. Ma dove vivi, il piccolo Val è in
pericolo e tu te la
ridi???" tirandogli un orecchio.
"Ahio...aspetta magari....sono ancora qui
vicino...incamminiamoci...." balbettò mentre lei lo faceva
diventare come
dumbo.
"Spero per te che stia bene e che arriveremo in tempo....."
stringendogli
ancora di più l’ orecchio rosso e tirandolo via.
Il posto era vasto, sembrava non esserci un indizio che conducesse da
loro e Filia
si demoralizzò. Iniziò a pregare disperatamente
chiedendo aiuto verso i l cielo,
finche non sentì tirare la veste "Ehm...tu non sei abituata
ai posti
innevati vero?...quando tu cammini sulla neve che succede?"
"...???....Che succede??...ti affossi..:"
"Cosa???"
"Si...le gambe camminano a stento in mezzo alle neve e...."ù
Lascia stare..." intuendo che l'ambiente come quello non era roba per
lei
"volevo dire che quando cammini sulla neve lasci orme...impronte...che
puoi seguire...."
"AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH"
"OOOOOHHHHHHHH ma che urli!!! Sei peggio di Lina quando le dicono
è una
sogliola nana...:" tappandosi le orecchie.
"Hai ragione...dove sono ....dove sono...." urlò, cercando
qualcosa
che potesse seguire per trovarli.
"Ehi grande segugio dei cieli....non ci sai fare sulla terra ferma
vero...??" le disse, indicando con il bastone una miriade di impronte
lasciate dalla dizione opposta a dove lei cercava.
Arrossì di colpo, Filia, e si fiondò in quella
direzione tirando il demone per
il mantello che, seduto stile budda, si lasciava trascinare mentre
scansava la
coda del drago che si agitava a destra e a manca. Le orme portarono
davanti a
una grotta lontana alcuni metri, incastonata fra la vegetazione
spontanea del
luogo che con il suo verde scuro spiccava fra la neve morbida. Non si
vedeva
nulla dall'esterno e Xellos, liberatosi dagli artigli del drago,
illuminò la
sfera del suo bastone e invitò la ragazza ad entrare "Prego
mia
signora...." strappandole un sorrisone.
Avanzarono lentamente, sentendo strani rumori echeggiare fra le pareti,
sentivano rumori di gocce d'acqua che cadevano e strani trascinamenti
che
facevano paura alla draghessa. Dopo un metro circa, si ritrovarono una
specie
di sala enorme che circondava un laghetto, con stalattiti lucenti quasi
fino a
terra e cristalli nativi che brillavano dalla roccia e rimasero senza
fiato. A Filia
gli occhi si illuminarono, adorava luoghi come quelli, mistici e
carichi di
magia della natura. Filia si avvicinò a una grande
stalattite che poteva
raggiungere con la mano, poi sentì Xel chiamarla per farle
vedere una
cristallina stalattite che giungeva fino a terra. Era trasparente,
luccicava
quando il riflesso dell'acqua si frangeva con la sua struttura e Xellos
si mise
di fronte a lei, con il pezzo di ghiaccio a dividerli. Filia
posò la mano sul
freddo ghiaccio incolore e lo stesso fece Xellos fissando le loro
immagini come
la stalattite le mostrava.
"Avevi mai visto un posto come questo?" gli chiese con un filo di
voce.
"Diciamo che quello che voi chiamate paradiso è una
rappresentazione di
luoghi come questo..."
"Ora fai il demone millenario pieno di saggezza?"
"Diciamo...che dico quello che penso..."
"Perchè ti comporti sempre così con me..."
"...perchè mi viene di farlo..."
"...perchè..."
"...mi ispiri...."
Il rossore che colorò le guance del drago fu intravisto
appena dal demone che
sorrise. Una luce azzurrina e fievole comparve alla destra di
Filia che
si spaventò, comparendo dal tunnel che non avevano visto
prima. Quando strane
ombre si stagliarono davanti a loro, Filia si buttò fra le
braccia di Xel, che
preparò il bastone aprendo gli occhi.
"E' il mostro delle nevi...??" urlò isterica lei
"comportati da drago....damigella...."
"se sono damigella...allora proteggimi tu..." stringendosi a lui
tremante.
"Se è necessario...forse..." fissandola negli occhi.
"HO FAAAMMMEEE!!!"
"CAlmati, appena Xellos porta Filia mangiamo...."
"Su Lina calmati, Xellos ha detto chiaramente che avrebbe portato Filia
qui a qualunque modo...abbi pazienza..." facendo gelare il drago che
fissò
Xellos con occhi sgranati mentre lui fischiettava.
Fu allora che Lina, Gourry e Zel comparvero davanti a loro e Xellos
lasciò Filia
dalla presa e la fece cascare per terra in tempo per non essere visto
dal trio.
Il tonfo e l’urlo di dolore fece spaventare i tre amici che
sguainarono le
spade o pronunciarono le parole di un incantesimo. Solo quando Xellos
li salutò
si tranquillizzarono "Ehi...ce ne hai messo di tempo...e Filia...?"
domandò Lina.
"Filia è QUI!!!" urlò lei rialzandosi
scompigliata e con la mantella
per aria.
I tre deglutirono e sudarono freddo, sbuffava come un toro imbizzarrito
che
aveva visto qualcosa di rosso agitato dal monello di turno. E sembrava
che
stesse per caricare su Xel. Gourry e Lina dovettero calmare il drago
spiegandole l'accaduto "VOlevamo per te il natale che desideravi e
abbiamo
trovato il posto adatto per il miglior cenone di natale..." disse
allegramente la maga, portando Filia verso il corridoio che conduceva
in una
magnifica sala decorata, probabilmente dai draghi, come tempio ormai
distrutto.
Tutti avevano preparato la cena, la stanza e avevano pulite alla
meglio. VI
erano molti più cristalli e stalattiti luccicanti, la parete
sembrava avere
pagliuzze o piccoli diamanti che sfruttano la luce di candele e torce
per far scintillare
tutto. Nastri d'argento e oro ornavano le pareti, l'albero della sala
da pranzo
era finito al posto della vecchia statua ormai distrutta del Dio Drago.
Un
grosso tavolo con tovaglia rossa e bianca e imbandito con piatti,
posate e
bicchieri e pieno di cibarie cucinate apposta. Il cuore di Filia
batteva forte,
guardava ogni cosa con stupore. Quando vide Val camminare incespicando
verso di
lei, corse ad abbracciarlo e riempirlo di baci. Tutti i presenti le
augurano
buon Natale.
"Ringrazia però Xel per tutto questo..." disse Ameria
sorridendo.
"Perchè Xellos??" chiese stupita
"Semplice Filia...lui conosceva questa grotta e ce l'ha indicata, si
è
offerto di portarti qui solo quando avevamo ormai finito. Due ore
fa....su
vieni, mettiamoci a tavola. Ho fame...." rise Lina correndo a tavola
tirando Gourry per un braccio, imitata da tutti.
Rimasero in piedi in un angolo, Filia con Val in braccio e Xellos a
pochi passi
da lei. Lei lo ringraziò
con capo e con
la mano lo accompagnò alla tavola, raggiungendo tutti e
ritrovandosi faccia a
faccia, entrambi a capotavola. Sorridendo per tutta la serata, mentre
la danza
del fuoco delle fiaccole accendeva come un cielo stellato il tempio del
natale
di quel gruppo di amici.