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Autore: shemrscookie    05/01/2012    4 recensioni
Come puoi pensare che la tua vita possa cambiare da un momento all'altro? Non puoi immaginarlo, ma devi essere pronta al cambiamento.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era mattina, avevo ancora lacrime che scendevano dai miei occhi. Era dal pomeriggio del giorno prima che non uscivo dalla mia camera. Erano le 6:30. Oramai avevo pagato per andare a Madrid, non potevo non andarci. Anche se non avrei mai voluto abbandonare camera mia. L'unico posto dove nessuno poteva vedermi piangere e vedere il mio crollo. Non avevo più un cuore. Sentivo che i miei sentimenti erano svaniti. Non volevo più nessuno. Amici, famiglia e amore erano momentaneamente fuori dalla mia vita. Volevo essere sola, dovevo ragionare su come potesse andare avanti la mia vita senza Richard, l'uomo della mia vita. E non ringrazierò mai quella persona lassù, nell'alto dei cieli. E io che ero persino credente, mai più! Mi aveva portato via la persona che tenevo più al mondo. Non avrei mai più pregato. Alla fine non ne avevo motivo. Decisi di non volermi più innamorare di nessuno. 
Cominciai a fare la valigia, visto che il giorno prima non avevo le forze necessarie per farlo. Avevo anche un sonno pazzesco. Non volevo fare tanto rumore, visto che mia madre ancora dormiva. Andavo a Madrid non solo per una piccola vacanza, ma per cercare mio padre, avevo scoperto che abitava a Madrid. Da quando lo scoprii, quindi 4 anni fa, decisi di studiare lo spagnolo e decisi che un giorno sarei andato a cercarlo e nessuno mi avrebbe fermato. Ovviamente mia madre non sapeva che sarei andata lì per quel motivo. Le dissi anche che andavo con le mie amiche, ma ovviamente mentii. Andavo solo io. Raccimolai tutti i soldi necessari per partire. Non so come sia mio padre. Ma sta di fatto che decise di tenere il mio stesso cognome, Fellington. Così era più facile da trovare, sicuramente. Misi nella valigia tutto ciò di cui avevo bisogno. Avevo preso il biglietto di sola andata. Il ritorno, non lo volevo prevedere. Non volevo abbandonare mia madre, io le volevo bene, e lei voleva sicuramente bene a me. Ma avevo bisogno di pensare, anche se non ci fosse stata la morte di Richard. Avevo troppi pensieri nella testa. A scuola ero vittima di bullismo, mi chiamavano tutti 'zoccola' o 'troia' solo perchè un giorno rimasi incinta di Richard, però mia madre decise di farmi abortire. Quanto vorrei non averlo fatto. Bè, diciamo che ci sarebbero state cose positive e negative. Non poteva crescere senza un padre accanto, e io non mi sentivo abbastanza pronta per essere madre. Ma, se non avessi abortito, almeno avrei rivisto in quel bellissimo bambino il mio Richard, avrebbe avuto un po' di lui nel fisico, e magari anche nel carattere. Chissà, magari avrebbe avuto gli stessi occhi splendidi di Rich. Ma quel pensieri mi stavano facendo solamente del male.
Okay, era tutto pronto. Avevo preso tutto quello che mi capitava fra le mani e lo mettevo nella valigia. Decisi di non truccarmi, tanto non sarebbe più servito. Tanto alla fine la matita avrebbe sbavato nuovamente per colpa delle lacrime che scendevano in continuazione.
Girai la chiave, aprii la porta e vidi mia madre davanti a me. Eravamo faccia a faccia. Non volevo dire niente.
-Amore, come ti senti?
La voce di mia madre, non so... mi mise tranquillità. Ma non c'era niente per cui essere tranquilli. Appoggiai la valigia per terra e la abbracciai. Le diedi un abbraccio molto forte, mi doveva bastare per tutti quei giorni che restavo a Madrid. Lei ricambiò l'abbraccio.
-Ti voglio bene, mamma.
Mi uscii questa frase con un filo di voce, ma mia madre la sentii lo stesso.
-Ti voglio bene anche io, Luce! E non immagini quanto.
Mia madre mi era sempre stata accanto, anche nei momenti difficili, come appunto la gravidanza. Non so se avrei resistito sufficientemente senza di lei in questo lungo viaggio. 
-Promettimi che mi chiamerai ogni giorno.
-Te lo prometto, mamma. Lo sai che senza di te non ce la farei.
-Stai attenta amore. Sempre!
-Lo so, mamma. Sono abbastanza grande.
-E ti prego, cerca di liberare la mente. Spero che il dolore sparisca presto. Non meriti di stare male, lo sai.
-Mamma, non voglio più essere credente.
-Ti posso capire amore.
Si fecero le 7. Avevo il volo alle 9. Quindi decisi di fare una colazione veloce.
-Amore, ti posso accompagnare io?
All'inizio avevo pensato a guidare io, da sola. Ma poi pensai che con tutto il dolore che provavo, non sarei riuscita. E poi almeno avrei passato ancora qualche minuto in più con lei.
-Si, mamma.
Mia madre mi aiutò a mettere le valigie in macchina. Amavo la sua macchina, era una Jeep. Aveva il baule più grande di tutte le altre macchine. Poteva contenere tantissima roba. Entrammo in macchina. Mia madre accese il motore, e partimmo.
-Allora tesoro, qual è in realtà il motivo per cui vai a Madrid?
Dovevo per forza mentire, non potevo dirle che andavo a cercare mio padre. Insomma, non so come l'avrebbe presa.
-Una piccola vacanza, mamma! Diciamo che poi voglio conoscere posti nuovi. Lo sai che amo viaggiare, no?
-Si, amore lo so!
Non so come, ma mia madre in quel momento non mi fece pensare alla morte dell'amore della mia vita. Mi stava facendo passare il dolore. Ma tanto, sapevo che poi il dolore sarebbe tornato. Comunque, sta di fatto che mia madre poteva essere il mio angelo, colei che mi tirava sempre su di morale, e non diceva mai niente di sbagliato.
Ci mettemmo circa 20 minuti per arrivare all'aeroporto.
-Amore, ma non mi hai detto quando torni.
-Tra una settimana, mamma...
Mentii ancora. Mia madre in quel momento non meritava le mie bugie. Stavo facendo del male non solo a lei, ma anche a me stessa. Speravo di non mettermi nei guai.
-Amore, mi raccomando! Stai attenta, e appena arrivi, chiamami e dimmi com'è il posto!
-Certo mamma! Come potrei non farlo?
-E... amore? 
-Si.
-Torni tra una settimana, giusto?
-Si, perchè?
-Tra una settimana c'è il funerale di Richard.
Oddio! Non ci avevo neanche pensato! E adesso che non avevo il biglietto di ritorno, come facevo? Non potevo mancare. Dovevo dare l'ultimo saluto all'amore della mia vita!
-Ehm........ ci sarò.
Speravo di trovare una soluzione durante la vacanza. Magari nel borsello avevo abbastanza soldi per un altro biglietto. Tirammo giù la valigia dalla macchina e io e mia madre ci abbracciammo.
-Scusa se lo ripeto, Luce, ma ti voglio bene!
-Anche io mamma. E grazie, per essermi stata vicina. Avrei voluto che in questo momento ci fosse stata anche una figura paterna.
Non so perchè dissi questa frase, ma sta di fatto che mia madre mi guardò un po' male, forse perchè aveva ripensato a lui, a quell'uomo che nella mia infanzia, e per questi 18 anni della mia vita, non c'era mai stato.
-Lo so amore. Lo so.
Sapevo che non avrebbe voluto parlare di quell'argomento. Non ne aveva voglia. Non mi aveva mai parlato di lui. Ma sapevo che in questi giorni di vacanza avrei trovato tutte le risposte di cui avevo bisogno.
Ci salutammo.
-Mi raccomando amore, chiamami!
-Si mamma!
Feci il check-in e tutto. Salimmo mezz'ora prima, visto che il volo era stato anticipato. Avevo preso un posto in prima fila perchè avevano fatto un piccolo sconto. Mi allacciai la cintura. L'aereo cominciò a decollare. Mi addormentai, visto che tutta la notte non dormii. E, ovviamente, ripensai a tutti i momenti con Richard. Quei baci così intensi, pieni di amore, quegli abbracci così caldi di cui avevo sempre bisogno e che solo lui sapeva dare, quell'attrazione fisica che c'era tra di noi, che non svaniva mai. Quando facevamo l'amore, mi faceva sentire sua, solo sua, in quei momenti eravamo una cosa sola. Sentii che mi stava scendendo una lacrima. Ma capii da quel momento che lui da lassù mi guardava, e non avrebbe voluto che io piangessi. Dovevo essere più forte.
 
Questo viaggio, avrebbe cambiato per sempre la mia vita?
  
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