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Autore: Merilwen    05/01/2012    4 recensioni
Kurt è all'ultimo anno del McKinley e si sente frustrato come poche volte gli è successo: a scuola continua ad essere vittima di bullismo e spesso si ritrova a pensare di essere perseguitato dalla sfortuna.
Blaine ha ventiquattro anni, è appena uscito da un centro di riabilitazione ed è ad una disperata ricerca di lavoro.
Cosa succederà quando i due si incontrano casualmente durante uno dei tentativi di Blaine di ottenere un posto di lavoro? Il destino farà sì che s'incontreranno nuovamente?
Dal settimo capitolo:
Quella sera, non appena Blaine mise piede nello spoglio monolocale che il padre gli aveva acquistato, fu investito in pieno dagli orrori della sua vita.
Improvvisamente, tutti gli errori del suo passato ritornarono a galla, nitidi nella sua mente, e le parole, gli insulti, il dolore che aveva provato bruciarono ancora una volta sulla sua pelle, fra le sue lacrime e nel suo cuore.
Sapeva quanto le persone potessero essere cattive, quanto potessero deludere e, no, questa volta non ci sarebbe cascato.
Quel pomeriggio con Kurt era stato stupendo, ma era solo un'uscita tra amici, nulla di più.
Se non si fosse fatto illusioni, forse questa volta non avrebbe fatto così male.
Quella sera, quando Kurt si chiuse la porta della sua stanza alle spalle, un sorriso ebete ancora ad aleggiare sul suo volto, non poté evitare di farsi sfuggire un sospiro sognante. Era stato bello, più che bello. Il controtenore adesso non solo era sicuro che Blaine era estremamente carino e affascinante, ma anche simpatico come pochi. Eppure era consapevole anche che era etero, dannatamente etero. E sebbene il suo gay radar continuava a suggerirgli il contrario, le esperienze avute prima con Finn e poi con Sam lo frenavano. Lui non voleva un'altra delusione, non voleva più essere ferito, era terribilmente stanco delle persone che continuavano a prendersi gioco dei suoi sentimenti, a calpestarli come se valessero meno di un sacco di spazzatura. Di una cosa era sicuro: non si sarebbe fatto abbindolare da quegli occhi da cerbiatto.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAN I HAVE A SECOND CHANCE?

 

 

 

CAPITOLO 1

- His eyes -

 

 

Era un tranquillo pomeriggio nella città di Lima.

L’aria tremendamente fredda che aleggiava nella settimana immediatamente successiva a Halloween lasciava presagire quanto rigido sarebbe stato il clima anche quell’anno durante il periodo natalizio.

Come ogni domenica degna di tale nome, le strade di Lima erano ancora meno affollate del solito.

Nel silenzio quasi irreale del centro della città spiccavano due figure che, sufficientemente coperte, camminavano velocemente verso chissà quale meta.

I due erano intenti a chiacchierare sottovoce, ridacchiando di tanto intanto e ignorando quei pochi avventori che incrociavano sul loro percorso.

- Stai scherzando, vero Rachel?- domando ad un certo punto il ragazzo, alzando inconsapevolmente il volume della voce. I suoi occhi chiari sembravano parlare per lui, rendendo evidente il suo scetticismo senza bisogno di utilizzare alcuna parola. Nell’attesa di una risposta da parte della ragazza, passò distrattamente una mano tra i capelli castani, cercando di renderli più presentabili di quanto già fossero, prima di inserirla nuovamente nella tasca del suo cappotto beige.

Un lieve sorriso incurvò all’insù le sue lebbra piene mentre osservava gli occhi castani di Rachel illuminarsi al ricordo di quanto stava raccontando.

- Ti giuro che è la verità!- esclamò quest’ultima portandosi teatralmente una mano al petto, facendo inconsciamente sollevare gli occhi al cielo al ragazzo. – Ci dovevi assolutamente essere, Kurt!- concluse poi ravvivandosi i lunghi capelli castani.

- Certo, la prossima volta prevederò con precisione quando nella nostra scuola avverranno momenti esilaranti come questo, così farò in modo di essere presente.- rispose ironicamente Kurt, facendo scoppiare a ridere Rachel.

- Oh sì! Basta che avvisi anche me!- commentò la ragazza senza reprimere il sorriso che aleggiava sulle sue labbra da quando era uscita. Dopotutto con Kurt era sempre così; lui riusciva sempre a farla ridere con qualche battutina acida o con qualche commento divertente, riportandole sempre l’allegria anche se prima non lo avrebbe mai creduto possibile. Eppure con Kurt succedeva sempre e lei non poteva fare a meno di adorarlo per questo; infondo non erano migliori amici solo per caso. – Ora però muoviti, futuro veggente; siamo quasi arrivati.- Lo informò poi indicando un punto imprecisato alla fine della via in cui si trovavano.

Quel pomeriggio, quando la ragazza si era presentata a casa Hummel-Hudson e aveva proposto a Kurt di prendere una cioccolata calda, con lo scopo di avere un po’ di compagnia che la distraesse in attesa dell’arrivo di quella stessa sera, la medesima in cui avrebbe avuto un appuntamento romantico con Finn, suo ragazzo, nonché fratellastro di Kurt, per festeggiare i quattro mesi come coppia ufficiale, il controtenore non aveva saputo rifiutare la sua offerta, sebbene fosse consapevole quanto quel cibo fosse poco salutare.

Così Kurt e Rachel avevano deciso di dirigersi verso il Lima Bean, impossibilitati a resistere davanti alla prima cioccolata calda dell’anno.

Durante il loro cammino erano talmente presi dalla loro conversazione che se fosse stato per loro il mondo circostante sarebbe anche potuto sparire: esistevano solo loro due e le loro chiacchiere, spesso e volentieri tendenti al pettegolezzo.

- Scusate! – cercò di attirare la loro attenzione una voce proveniente da dietro le loro spalle, senza che però Kurt e Rachel vi prestassero troppa attenzione. – Scusate!- ripeté questa volta alzando un po’ il tono, facendoli voltare in modo seccato.

Davanti a loro si trovava un ragazzo che definire carino era riduttivo, o almeno questo secondo il modesto parere di Kurt, il quale lo squadrò dalla testa fino ai piedi, quasi a volerlo analizzare accuratamente, o forse solo per memorizzare ogni dettaglio di quella meraviglia. Lui aveva infatti degli scuri capelli ricci, Kurt avrebbe giurato solo guardandoli che fossero anche estremamente morbidi, gli occhi erano di un colore non ben definito, tanto che Kurt non aveva ancora capito se fossero castani o verdi e le labbra erano curvate in un sorriso adorabile. I vestiti erano quasi interamente ricoperti dal cappotto azzurro, eccezion fatta per i jeans neri e i mocassini bianchi; tra le mani teneva per il manico un borsone da piscina di colore blu ed esso era pieno di qualcosa di ancora non ben definito.

- Ha bisogno?- chiese educatamente Rachel rispondendo al sorriso che lo sconosciuto aveva sul volto, mentre Kurt tentava di scuotersi dal torpore in cui sembrava essere caduto.

- Buongiorno ragazzi.- li salutò lui, ottenendo in risposta un cenno da parte di entrambi. – Io sono Blaine e...- si presentò prima di bloccarsi un momento nel tentativo di trovare le parole giuste per proseguire il suo discorso. – Voi siete più giovani di me, vero?- domandò poi, come se poi questo centrasse qualcosa con lui e per un momento Kurt pensò di trovarsi davanti ad un grande impiccione. – Io ho ventiquattro anni... – concluse con incertezza, sperando in una risposta positiva.

- Noi ne abbiamo entrambi diciassette. – esclamò Kurt con una voce più stridula del normale.

- Allora direi proprio di sì!- affermò Blaine convinto sorridendo al ragazzo. Quando però sia Kurt sia Rachel restarono a fissarlo in silenzio, in attesa della sua prossima mossa, il riccioluto sospirò quasi impercettibilmente, prima di apprestarsi a continuare il discorso. – Volevo solo dirvi che sono appena uscito da un centro di riabilitazione, non vi faccio paura ora, vero?- chiese poi interrompendosi ancora timoroso, sperando in una reazione positiva.

Kurt e Rachel si fissarono un momento scettici, chiedendosi con il solo sguardo chi fosse quell’individuo e che cosa voleva da loro.

- No, non ci fa paura, signore. – rispose poi la ragazza.

- Oh suvvia! Non datemi del lei, se no poi mi sento vecchio!- esclamò Blaine ridendo, contribuendo allo scioglimento della tensione che si era inavvertitamente creata. – Comunque io sono qui perché la cooperativa che c’è vicino alla piazza sta facendo una sorta di concorso per dare un’altra opportunità a quelli come me, sperando nella nostra forza di volontà. Dunque io vi chiedo, se potete naturalmente, di acquistare uno dei prodotti che ho qui, - iniziò aprendo il borsone che teneva in mano e rivelando la merce che vi era contenuta. – così aumentano i miei punti vendita e mi aiutate a trovare lavoro. Ci state?- domandò infine un po’ titubante, quasi vergognandosi di quello che aveva appena detto.

Kurt e Rachel si guardarono reciprocamente, prima di annuire impercettibilmente e dare il loro consenso, al quale il ragazzo rispose con un sorriso luminoso.

- Bene! Ho dei fazzoletti, delle penne e dei quaderni. Cosa preferite?- chiese ancora frugando nella borsa e mostrandogli ogni prodotto ogni qualvolta lo citava.

Nell’udire ciò i due amici non poterono impedire al sorriso di allargarsi sul loro volto, memori di quando pochi minuti prima si erano disperati perché nessuno dei due aveva portato con sé anche solo un misero fazzoletto e fu proprio per questo che scelsero quest’ultimo articolo.

- Allora sono dieci dollari in totale!- esclamò lui allegro. – Ma che stupido che sono! Non ci siamo nemmeno presentati!- continuò già dimentico di aver già comunicato il suo nome. – Io sono Blaine!-

- Rachel. – disse la ragazza stringendogli brevemente la mano.

- Kurt. – rispose invece il castano ricambiando la stretta di mano.

- Andate ancora a scuola?- chiese il riccioluto incuriosito.

- Sì, frequentiamo il McKinley.- rispose Kurt lasciandosi sfuggire un sorriso.

- Ah, che bei tempi quelli delle superiori! Io andavo alla Dalton, la conoscete?- domandò nuovamente Blaine, rendendo evidente fin da subito la sua indole chiacchierona e pettegola.

- Sì. Io...- iniziò il controtenore un po' a disagio. - L'anno scorso avevo pensato di trasferirmi lì, ma poi ho preferito restare con i miei amici. - continuò mentre un'ombra di tristezza gli attraversò gli occhi.

- È un peccato. La Dalton è davvero fantastica e sono sicuro che l'avresti apprezzata, nonostante la sua retta non sia propriamente economica. - commentò il moro rivolgendo un sorriso d'incoraggiamento a Kurt, il quale si lasciò scappare un sospiro estasiato. - Comunque siete davvero una bella coppia, lo sapete, vero?- proseguì a parlare Blaine, cambiando repentinamente argomento.

- Veramente noi non stiamo insieme. – rispose Rachel per entrambi ridendo apertamente. Effettivamente non lo sarebbero mai potuti diventare; e come avrebbero potuto esserlo se i gusti sessuali erano gli stessi?

- Davvero? Strano. Da lontano lo sembravate!- disse stupito Blaine con una lieve scintilla negli occhi.

- Invece non lo siamo.- rispose Kurt con un sorriso forzato; quel tipo sembrava proprio un impiccione.- Lascia stare, Rachel. Pago io.- si propose poi vedendo l’amica tirar fuori il suo portafoglio, precedendola.

- Sei proprio gentile! E anche carino...- disse Blaine fissandolo attentamente, mentre Kurt arrossiva. – È raro al giorno d’oggi trovare ancora qualche uomo così! Direi che sei proprio da sposare!- aggiunse ridendo genuinamente e trascinando con sé Rachel.

Kurt li interruppe bruscamente porgendo i soldi a Blaine, tenendo lo sguardo puntato al pavimento.

- Grazie! Visto che mi state simpatici vi regalo anche questi. Tenete.- esclamò porgendo anche due quaderni e due penne.

- Figurati, Blaine.- rispose Rachel. - Anzi, grazie a te per questi. - aggiunse indicando con una mano gli acquisti appena effettuati.

- Già, è stato un piacere!- concordò Kurt.

- Anche per me. Sapete, non mi aspettavo che Lima fosse una città dalla mentalità così aperta. In tutto il pomeriggio ho trovato molte persone gentili e disposte ad aiutarmi e questo mi ha sorpreso. Pensavo che gli abitanti fossero tutti dei bigotti e che mi avrebbero discriminato solo perché ho avuto dei problemi con la droga, invece mi sono dovuto ricredere. – spiegò, senza notare l’ombra di tristezza che aveva attraversato gli occhi di Kurt.

Quest’ultimo si era, infatti, dovuto trattenere a stento dallo smentire Blaine, memore degli atti di bullismo di cui era vittima da quando aveva memoria e di sicuro gli studenti del McKinley appartenevano a quella città i cui cittadini erano stati appena valorizzati dal riccioluto. Avrebbe voluto davvero tanto applicare quelle parole anche per la propria situazione, ma purtroppo non era possibile; Kurt iniziava quasi a pensare di essere lui lo sfortunato a cui continuavano ad accadere cose spiacevoli.

- Beh sì... Ci sono persone gentili. Dopotutto non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, no?- chiese Kurt timidamente, rifiutandosi di incontrare lo sguardo di entrambi.

- Hai perfettamente ragione. – Concordò Blaine allargando ancora di più il proprio sorriso. – È sbagliato partire prevenuti nei confronti di una persona, soprattutto se non la si conosce.-

Nell’udire quelle parole Kurt alzò di scatto gli occhi, per incatenarli con quelli di Blaine. Quel ragazzo aveva appena detto una frase che l’aveva lasciato sconvolto: fino a quel momento non gli era mai capitato d’incontrare qualcuno ad di fuori della sua famiglia e dei membri del glee che esprimesse un simile concetto contro i pregiudizi. Che tale idea derivasse dal fatto che a causa dei suoi problemi si fosse trovato spesso discriminato?

- Ora è meglio che vada. Buona fortuna ragazzi, ve la meritate. – concluse senza distogliere la sua attenzione da Kurt, quasi come se volesse infondergli coraggio attraverso il solo contatto visivo.

- Grazie, anche a te.- risposero simultaneamente Rachel e Kurt, prima di salutarlo calorosamente, colpiti da quella personalità che erano riusciti ad intravvedere nei pochi minuti che avevano speso a chiacchierarci insieme.

Blaine era decisamente un ragazzo interessante, soprattutto agli occhi del castano.

Mentre Rachel e Kurt riprendevano il loro cammino verso il Lima Bean, Kurt si chiese se l’avrebbe mai rivisto e sperò con tutto il cuore che questo avvenisse, ma soprattutto che succedesse il prima possibile, perché ormai era consapevole che non sarebbe riuscito a dimenticare facilmente quegli occhi, gli stessi che erano riusciti a stregarlo con così tanta semplicità.

 

 

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Buondì, gente! ^^

Eccomi tornata con una nuova long, scritta dopo aver cestinato quella precedentemente iniziata- “a crazy holiday” – per vari motivi, ma soprattutto perché all’inizio non era stata pensata in quel modo e non mi convinceva più.

Per quanto riguarda questa vi posso assicurare che ho intenzione di portarla a termine finché c’è anche un solo lettore e inoltre ho già scritto altri cinque capitoli (anche se il secondo e il terzo sono da sistemare parecchio), indi i prossimi aggiornamenti dovrebbero essere abbastanza regolari, soprattutto se voi mi incoraggerete con le vostre recensioni! <3

L’idea di questa storia è nata da un episodio realmente accaduto a me e al mio migliore amico all’inizio di novembre, tant’è che questo primo capitolo è praticamente autobiografico, tranne per il fatto che io non sono Lea, il mio migliore amico non è Chris e non ci siamo trovati davanti a Darren, bensì ad una ragazza. Tuttavia dal prossimo capitolo in avanti sarà completamente inventata da me.

Vi informo inoltre che in questa storia Kurt, Rachel e co. sono all’ultimo anno e saranno presenti alcuni avvenimenti che si verificano nel corso della terza stagione. =)

Come sanno quelli che mi conoscono sono molto insicura, per cui prima di pubblicare questo capitolo ho passato secoli a tormentarmi perché non mi ritengo soddisfatta del mio lavoro, per cui una vostra recensione significherebbe moltissimo per me, anche quelle negative, per potermi aiutare a migliorare. =)

Inoltre se qualcuno volesse aggiungermi tra gli amici di facebook il mio account è: http://www.facebook.com/profile.php?id=100002497004742 Mi farebbe molto piacere fare due chiacchiere con voi! =)

Ah, ovviamente tutti i personaggi citati non mi appartengo, purtroppo, ma sono proprietà degli aventi diritto!

Al prossimo capitolo! ^^

- Rose

   
 
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