Caro Feliciano.
Si lo so, è banale, scontato e monotono, ma non so fare di meglio.
Come tu ben sai non sono molto bravo con le parole e non sono dotato di un animo profondo come il tuo, quindi perdonami se sono ripetitivo e poco esauriente.
Non preoccuparti non mi dilagherò troppo, o lo sto già facendo?
Insomma, quello che ti voglio dire è che ti voglio bene. Ecco l'ho detto, non a voce, ma l'ho detto.
Sai quanto sforzo mi ci vuole per farlo, no?
So anche che siamo estremamente diversi: tu il giorno e io la notte, tu la luce e io il buio.
Ma è vero anche che insieme formiamo l'Italia; io da solo non valgo niente e viceversa.
Siamo un paese un po' speciale; è difficile parlare di popolazione italiana riassumendola in poche parole, siamo troppo diversi l'uno dall'altro. Il mondo è bello perché vario? Io dico che l'Italia è bella perché varia.
Anche se la parola diversi a me non piace. Antonio mi diceva, quando ero solo una sua colonia, che io e te non avremmo mai potuto convivere perché troppo diversi. Storia diversa, mentalità diversa, tutto diverso.
Ed io ho odiato questa fottutissima parola perché quel bastardo di uno spagnolo la pronunciava con così tanto disprezzo. Io so che lui voleva che ti odiassi, ma io non l'ho fatto fratellino.
A me non importa se siamo diversi, se ancora, dopo un secolo e mezzo, continuiamo a litigare come bambini.
Non mi importa se ci sono alcune persone che ci vogliono dividere ed altre che le appoggiano.
Non mi importa che delle volte ci sembra ci parlare lingue diverse, di pensare in modo diverso e di vedere le cose in modo diverso.
Non mi importa se spesso ci insultiamo a vicenda ferendoci con parole troppo taglienti.
A me tutto questo non mi importa perché ti voglio bene. Ecco l'ho ridetto, mi sento troppo sentimentale Feli. E tu che lo sei per davvero starai sicuramente frignando con una feminuccia.
Sappi che ti sento visto che sei nella camera affianco, quindi non farlo. E non mi chiedere nemmeno perché non te le ho dette a voce queste cose, perché la risposta già la conosci. Sono un codardo, e pure timido se lo vuoi sapere.
Quindi per favore stupido di un fratello non osare piangere perché io ti prometto che, nonostante le differenze che ci permettono ancora oggi di fare la differenza Nord-Sud, io ti starò per sempre vicino. Però lo devi promettere anche tu, croce sul cuore!
E sappi pure che non ci sarà nulla che mi impedirà di volerti bene e di farci rimanere per sempre uniti.

Saluti, baci e quello che cavolo vuoi tu,
 Tuo fratello Lovino.

Ok, non lo so. Non ho mai scritto nulla sui due fratellini Vargas e sono stata tentata.
Non ne sono capace eppure ci ho provato lo stesso, nonostante i risultati non mi sono parsi dei migliori.
Io, se devo proprio essere sincera, non ho visto TUTTE le puntate di Hetalia, ma ho studiato per bene i due protagonisti individuandone i tratti caratteristici. Ecco perché vi dico che questa one-shot è assolutamente OOC, penso.
Cioè Lovino dice troppe poche parolacce, o non le dice proprio? No, non le dice! D:
Va bene, torniamo al significato della fic.
Non so bene se abbia un reale significato, ma quello che volevo far capire al lettore ( io che NON sono una scrittrice per il semplice fatto che non ne sono capace) è che, nonostante l'Italia sia diversa, resta pur sempre l'Italia. Ed io amo l'Italia perché sono un tipo molto patriottico! Non mi sono spiegata, ma va bè! L'Italia è bella perché varia! Questa frase ci sta tutta, secondo me!
Comunque a voi i commenti. Anche se fa schifo, non è che potreste lasciarmi una recensione anche piccina picciò? Grazie a tutti coloro che lo faranno ^.^

Ps. Non vi so dire il motivo preciso per cui ho scritto la lettera (se così si può chiamare) dal punto di vista di Lovino! Sarà perché sono Napoletana e mi sono sentita ispirata da lui D:
Un grande bacione a tutti e BUON ANNO, anche se in ritardo !