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Autore: White Innocence    05/01/2012    1 recensioni
« A volte nella vita, si può anche non vedere una via d'uscita... Allora quella via bisogna crearsela, sopportando anche dolori inimmaginabili, fatti di ricordi strazianti che finiscono per lacerare il cuore. »
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« A volte nella vita, si può anche non vedere una via d'uscita... Allora quella via bisogna crearsela, sopportando anche dolori inimmaginabili, fatti di ricordi strazianti che finiscono per lacerare il cuore. » White Innocence

 

Introduzione


Era passato un anno da quando Sophie aveva perso la memoria, in un incidente stradale.
Da allora la sua vita cambiò, in modo radicale, sentiva che aveva scordato una cosa importante, momenti che fino ad un istante prima dell’incidente le avevano cambiato la vita.
In una giornata di pioggia, sentì il suo cuore fare un tonfo fortissimo, e vide una immagine nelle sua mente, si sforzò di ricordare chi fosse quella persona, più si sforzava e più dolore sentiva dentro di se.
Corse sotto la pioggia, le lacrime che le scendevano dal viso, e si fondevano con le gocce di pioggia…
Si fermò sul promontorio, dal quale adorava contemplare il tramonto…  Cadde a terra ed urlò tutto il suo dolore.
 

5 anni prima

Sophie stava passeggiando lungo un viale alberato con sua madre… Era autunno e le foglie stavano appassendo, lei con occhi pieni di vita guardava le foglie cadere, poi svolse il suo sguardo alla madre…

Sophie: “Mamma perché devo trasferirmi, proprio adesso in questa scuola?! Così perdo tutte le mie amicizie, no non voglio, sono anche all’ultimo anno…”
Mamma: “Lo sai il motivo… tuo papà ha ricevuto un’ottima offerta lavorativa, per lui questa è l’occasione che aspetta da una vita. Capisco che può sembrare una richiesta egoistica da parte sua, ma devi capire che non cambierà solo la tua vita, ma anche la nostra. Perderemo anche noi le nostre amicizie…”

Con le lacrime che irrigavano il viso la madre, le disse: “Mi dispiace Sophie.”
Sophie: “Mamma non piangere, dai su ne farò di nuove.”

Lo disse solo per non far dispiacere di più la madre, ma dentro di lei continuava a pensare, a tutti i bellissimi momenti passati con i suoi amici a scuola, e a tutti quei momenti che non potrà più passare con loro.
Disse a bassa voce, mentre ritornava in macchina verso la casa; “ Mamma dopo mi fermo un po’ al promontorio per l’ultima volta.”
Madre: ”Va bene, non fare tardi però”.
Appena arrivati a casa Sophie, si incamminò verso il sentiero che portava al promontorio… Arrivata contemplò il paesaggio.
 Il mare al tramonto è incantevole, Il cielo è di diversi colori, dal blu fino al rosso, sfumando nell’arancione, gli ultimi raggi del sole scaldano il viso. Il sole va a dormire lasciando la sua sposa Luna a proteggere i loro figli.
I suoni iniziano ad attenuarsi… Contemplando questo tramonto, ti porta in un stato di malinconia, che ti stringe il cuore, che ti fa ricordare il passato, sono istanti d’emozione profonda.
Un’ ultimo grido di gabbiano, prima di riposare…
Le lacrime scendono dal suo volto…
L'aria che ti sfiora il viso ti ricorda che tutto è solo un attimo, e che il tempo scorre via come l’acqua di un ruscello.
“Addio amici miei, grazie per i bellissimi momenti passati insieme, non mi scorderò mai di voi.”
 

La nuova casa e scuola

 
Mamma: “Questa è la nuova casa, stupenda vero?!”
Sophie: “È-È meravigliosa, e gigantesca!”
Mamma: “È solo l’impressione, prima vivevamo in una casa piccola. Non sei curiosa di entrare?”
Sophie: “Sì sì sì… Papà quando tornerà dal viaggio di lavoro?”
Mamma: “Eccoti le chiavi, papà tornerà tra una settimana!”
Sophie: “Che bello, non vedo l’ora che mi porti il regalo.”
 
La madre vedendo sorridere Sophie, sentì un sollievo dentro di sè, temeva che per quel trasferimento, iniziasse a odiarli.
Perché lei, essendo cresciuta con gli amici della scuola, aveva instaurato un legame molto forte con loro.
 
Sophie corse di corsa all’interno della casa, appena entrare si guardò intorno ed esclamò:
“Wow, è stupenda… dove sarà la mia stanza?!”
 
Salì di corsa al secondo piano, ed aprì la prima porta a caso.
 
Sophie: “Oh è questa! È identica a quella della vecchia casa.”
 
Si gettò sul letto, ed in quel momento arrivò sua madre.
Mamma: “Vuoi che ti porti a vedere la tua nuova scuola?”
Sophie: “Va bene.”
 
La madre notò che quando aveva nominato la parola scuola, un velo di tristezza calò sul volto di Sophie.
 
Mamma: “Se sei stanca possiamo a fare a meno.”
Sophie: “No no mamma tranquilla andiamo.”
 
Salite in macchina, si avviarono verso la scuola, mentre percorrevano la strada che portava all’istituto, alla radio trasmisero una canzone che poteva definire passato e futuro di Sophie.
 
« Non guardare mai indietro, sono solo ricordi dolorosi
Non piangere
Un nuovo amore ti sta aspettando
Sei come un delicato fiore della primavera
Questa melodia è per te
Corri verso il futuro
Il sole illumina la tua strada
Dimentica il dolore, grida tutta la tua rabbia
Piangi per poi sorridere
Sei come il vento, che non deve mai fermarsi
Oh piccola fanciulla, non devi disperare io ti penserò per sempre
Un nuovo amore ti sta aspettando
Dal sapore dolce amaro perché è questo il sapore dell’amore…
Sappi solo una cosa, il mio amore per te non potrà mai cambiare
Lunga la strada è per sentirsi come a casa
Ma se uniamo i nostri cuori inizieranno a battere all’unisono
Ti amo
Anche se non lo sai io ti amerò per sempre
Sta iniziando a piovere
Sono lacrime di dolore e di felicità
Questo è il sentimento chiamato amore»
 
Arrivati scesero dalla vettura, rimasero stupite entrambe dalla grandezza di quel posto.
L’istituto comprendeva elementari, medie, superiori e università.
 
Sophie: “Ma è grandissima, mi perderò sicuramente, come è possibile che esista un posto cosi grande.”

Mamma: “Dimenticavo questa è un istituto solo per ragazze.”
Sophie: “Eeeh che cosa? È uno scherzo vero?! Ci ero quasi cascata.”
Mamma: “No no non sto scherzando”
Sophie: “Quindi vorrebbe dire che in questa città non ci sono ragazzi? Ed è una cosa impossibile.”
Mamma: “Ci sono i ragazzi in città ma vanno in un’altra scuola, tipo questa ma che è solo per ragazzi.”
Sophie: “Ma dove siamo qui in un altro pianeta, è un incubo… Niente più la classifica del più bello della scuola… spiarli mentre fanno sport… noooo.”
Mamma: “Su su non  disperare, l’ha frequentata pure la tua bisnonna, e mi ha raccontato che ha passato momenti indimenticabili qui.”
 
Sophie guardò sua madre con uno sguardo compiaciuto…
Mamma: “Vai a visitare la scuola, io devo parlare con la direttrice. Tieni l’opuscolo della scuola, all’interno c’è pure la cartina della scuola.”
 
Così Sophie iniziò a visitare la scuola.
 
L’istituto St. Loren fu fondato nel 1350, ed è un grandissimo complesso architettonico, un istituto molto prestigioso e costoso, la frequentano per la maggior parte figlie di ricchi imprenditori o aristocratici.
Sophie, rimase stupita dalla bellezza del posto, l’istituto era immerso nella vegetazione, curata fin nel minimo dettaglio, l’aria era fresca e profumata.
Le foglie e fiori emanavano una fragranza inebriante, le sembrava di essere in un posto dove l’uomo non aveva mai messo piede fin in quell’istante, si accorse che più avanti scorreva un ruscello, immerse le mani per raccogliere l’acqua per rinfrescarsi… ma si accorse di essere osservata.
La osservava una bellissima ragazza dal fisico slanciato, capelli neri, occhi verdi smeraldo e candida pelle, era seduta su una grande roccia vicino alla piccola cascata.
A Sophie le sembrava di vedere una Dea, una Dea lunare… Rimase ammaliata da questa ragazza…

Ragazza: “Sei una nuova studentessa?”
Sentendo solo quelle parole riuscì a uscire da quello stato e rispose.
Sophie : “Si mi sono appena trasferita.”
Ragazza: “Posso sapere il tuo nome?”
Sophie: “Oh scusa, non mi sono presentata.”
La ragazza vedendo l’ espressione di imbarazzo che era un po’ buffa scoppio in una piccola risatina.
Sophie: “Mi chiamo Sophie Leroy.”
Ragazza: “Piacere di conoscerti Sophie, io sono Mary Kate Evans. Sei al primo anno di università?”
Quando tocco la sua mano, sentì che la sua pelle era liscia e calda, il suo cuore iniziò a battere all’impazzata, in quel momento stava provando una emozione mai provata prima.
Sophie: “No sono all’ultimo anno delle superiori.”
Kate: “Come mai trasferirsi proprio all’ultimo anno?”
Sophie: “Per via del lavoro di mio padre.”
Kate: “Capisco, anche per me è stato così, è brutto cambiare posto e vita tutto ad un tratto. Però tutto sommato non è male come posto questo, ti abituerai presto vedrai. Uff devo andare mi staranno cercando, ci vediamo… ciao.”
Sophie: “Ciao.”

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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