Il Libanese scivola in giù più che può [...], e si ritrova premuto sul fianco del Freddo, nascosto nell’ombra manco fosse uno sbirro, un becchino. S’illumina, il Libanese, ancora più felice; gli butta un braccio attorno alle spalle e se lo strattona contro, senza curarsi della ragazza che gli si sta arrampicando in grembo, o della sigaretta del Freddo.