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Autore: AndreaMesso45    05/01/2012    0 recensioni
Un breve testo buttato giù in pochi minuti (scritto a gennaio 2010) in un momento di tristezza e rabbia.
Il testo parla appunto di un momento in cui una persona si trova davanti a se stessa, davanti alla sua personalità, in un momento di solitudine, e si dice che così non si può andare avanti, che sarebbe meglio vivere in un modo diverso.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche se fuori piove,
anche se fuori c’è il sole…
Mi viene, inesorabilmente, da piangere.

Saranno le situazioni …
Saranno le mie emozioni …
Sarà … che non mi rimane più niente da vivere …

Anche la notte urla,
anche la notte parla.
Anche la notte a volte ha bisogno di fingere …

Saranno la pioggia e il vento,
saranno … per il mio tormento.
Sarà … che non mi rimane più niente per ridere …

E no!
Io non ci sto …
Vincere non mi ha reso, sai,
quello che sono ormai.
Ma, tu che ne sai?

Dovresti saper parlare,
dovresti saper ascoltare,
dovresti aver fiducia negli altri più spesso.

Nell’aria c’è la noia,
e pure il profumo dell’odio,
e davanti allo specchio c’è ancora l’aspetto di me stesso.

E no!
Io non ci sto …
Vincere non mi ha reso, sai,
quello che sono ormai.
Ma tu che ne sai?
   
 
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