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Autore: SoulSEARCHER    06/01/2012    7 recensioni
Santana fissò la ragazza sbattendo un paio di volte le lunghe ciglia. Non credeva esistesse qualcuno di così strano, inquietante e adorabile allo stesso tempo.
[AU. Brittana.]
Genere: Angst, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: AUOOC | Avvertimenti: nessuno
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 “Tu!” la apostrofò la moretta aprendo la porta per trovarci dietro una Santana infreddolita che sorrideva beffarda sotto lo sguardo furente dell'altra.

Proprio io, Berry” confermò la latina annuendo con vigore e sventolandole sotto il naso una busta che recava sul davanti il logo del ristorante giapponese preferito di Rachel.

Sei scorretta. Non ti puoi presentare con una busta di Haru” mormorò tra l'irritato e il soddisfatto.

Oh, avanti Rach. So che muori dalla voglia di ingozzarti di sushi.”

Va bene, entra. Ma sono ancora arrabbiata con te, sia chiaro” si arrese poi spostandosi di lato e lasciando passare la Lopez che, sorridendo vittoriosa, le appoggiò un veloce bacio sulla guancia, cosa che lasciò interdetta ma piacevolmente sorpresa la Berry.

Sei fredda” disse poi arricciando il naso mentre Santana rideva piano.

Quello che sorprese la latina più di tutto non fu tanto il fatto entrambe si comportavano come se non fossero state a letto insieme non meno di dodici ore prima ma piuttosto la stupì quell'aria di familiarità che erano riuscire a creare nel poco tempo che avevano passato insieme, durante la metà del quale erano entrambe ubriache.

Non erano mai state grandi amiche, loro due. Si erano sempre limitate a quelle sporadiche uscite serali tra colleghi, che servivano per lo più a ricordare loro che aspetto avessero le persone con cui passavano tre quarti della loro giornata senza il camice bianco e quell'orrenda divisa azzurra.
Si conoscevano da otto anni, da quando avevano iniziato a frequentare la facoltà di medicina alla NYU insieme solo, non avevano mai sentito il bisogno di avvicinarsi l'una all'altra.
Rachel, infatti, era quella che se ne stava sempre in prima fila e sorrideva senza ritegno al professore che ricambiava lusingato mentre Santana era quella che, scarabocchiando un blocco per gli appunti nell'ultima fila, si chiedeva come fosse possibile che a quella nana isterica non fosse ancora venuta una paresi facciale.
Ed ora se ne stavano lì, mangiucchiando dell'ottimo sushi e ridacchiando come se fosse la cosa più naturale del mondo.


Il cellulare di Santana che squillava nella borsa la fece riemergere rapidamente dalle sue elucubrazioni mentali. Lo afferrò e accettò la chiamata senza nemmeno controllare chi la stesse cercando, cosa di cui si pentì amaramente quando una voce cristallina raggiunse i suoi padiglioni auricolari.

Ciao, Brittany!” squittì Santana.

Rachel la osservò accigliata mentre l'altra arrossiva ed annuiva velocemente un paio di volte ma fu quando una risatina imbarazzata scivolò dalle labbra perfette della latina che non ebbe più dubbi. Spalancò gli occhi incredula e lottò contro se stessa per non scoppiare a ridere. Nel momento in cui, subito dopo aver chiuso la telefonata, Santana notò lo sguardo indagatore della Berry seppe di aver segnato la propria condanna.

 

Allora.. Brittany, eh?” cominciò la padrona di casa con un sorrisino.

E' una mia amica. Buono questo sushi, eh?”

Oh, non ci provare neanche, Santana. Siamo state a letto insieme, me lo devi” asserì la mora sotto lo sguardo shockato della latina che si domandava come potesse parlarne con una tale leggerezza mentre lei sprofondava nell'imbarazzo ogni momento che passava.

E' solo un'amica, davvero, Berry. Piuttosto, non pensi che dovremmo.. Non so.. Parlare di quello che è successo ieri sera?”

Oh. Già.. E' stato bello, eh?” annuì sorniona la più piccola mentre l'ispanica rischiò il soffocamento con un pezzo di gambero che si era comodamente conficcato nella sua gola. Mentre l'altra rideva divertita, Santana le scoccò uno sguardo torvo e sorseggiò lentamente un bicchiere d'acqua chiedendosi che fine avesse fatto quell'ebrea noiosa e logorroica incredibilmente somigliante alla ragazza fin troppo intraprendente che aveva di fronte.

 

Senti, mi dispiace se-” iniziò Rachel con ritrovata serietà ma fu immediatamente interrotta da Santana che scosse la testa con vigore.

No, non è che non lo volessi anche io. E' solo che.. Dio, non so più nemmeno cosa voglio davvero” mormorò esasperata, passandosi una mano nei capelli.

Oh, si che lo sai. Vuoi quella Brittany e, dal momento che non la puoi avere, stai semplicemente cercando qualcuno che sia lì per te e che ti faccia sentire meglio..” spiegò Rachel scrollando le spalle ed addentando un altro pezzo di sushi.

Già. E desumo dal contesto che tu voglia la stessa cosa visto che non hai intenzione di dire a Puckerman che sei irrimediabilmente innamorata di lui. Non sei l'unica che nota queste cose, sai?” concluse Santana rispondendo allo sguardo interrogativo dell'altra.

Rachel abbassò lo sguardo sul pavimento e annuì impercettibilmente. Poi lo alzò nuovamente puntandolo negli occhi della Lopez.

E va bene sì, sono innamorata di quell'idiota. Ma non penso proprio sia disposto a smettere di inseguire ogni paio di tette che incontra quindi no, non ho intenzione di dirglielo” concluse infilandosi in bocca un uramaki e chiudendo definitivamente il discorso.

 

 

 

 

Finito il pranzo Santana si sedette sul divano e sorrise quando Rachel, dopo aver infilato un DVD nel lettore, la raggiunse e poggiò la testa sulle sue gambe, rannicchiandosi al suo fianco.

A metà del film Santana sbadigliò decisamente annoiata, allungò braccia e gambe e osservò la ragazza appoggiata su di sè.

La trovò adorabile mentre tirava su con il naso cercando di nascondere la commozione. Rachel dal canto suo, sentendo lo sguardo dell'altra sui propri capelli si voltò a guardarla, poi si tirò a sedere senza smettere quel velo di malizia che balenava nel suo sguardo. Si fissarono intensamente per l'arco di un minuto e nel giro di un pochi secondi le magliette di entrambe giacevano disordinatamente sul pavimento del salotto, mentre la lingua di Santana esplorava senza troppi complimenti la bocca della Berry.

Dovremmo.. Dovremmo smetterla” riuscì a mormorare Santana tra un bacio e l'altro, chiedendosi come fosse finita di nuovo in quella situazione senza averne la più pallida idea.

Se devo fermarmi dillo adesso” ribattè la più piccola infilando le mani fredde sotto la maglia della latina, a diretto contatto con la sua pelle bollente.

E tutto ciò che uscì dalle labbra della latina fu un lungo gemito, nel momento in cui le dita di Rachel si infilarono agilmente sotto il bordo del reggiseno.

 

 

 

Santana si ritrovò tre ore dopo a fissare lo stesso soffitto di quella mattina, solo senza mal di testa e con uno strano senso di inadeguatezza che però spari con la stessa velocità con cui era arrivato quando Rachel mugugnò qualcosa di incomprensibile e allacciò un braccio attorno alla sua vita, facendola sorridere di rimando.

La latina allungò pigramente una mano verso il comodino e afferrò il cellulare, si passò nervosamente una mano sulla faccia quando notò che Quinn l'aveva chiamata una decina di volte e le aveva perfino mandato due sms. Scrisse un veloce messaggio di scuse e le diede appuntamento a quella sera, dal momento che entrambe avevano il turno di notte.

Santaaaaana” borbottò Rachel con ancora gli occhi chiusi.

Dimmi Berry”

Che ore sono?”

Le sei, Rach. E fra un paio d'ore dobbiamo essere in ospedale, quindi ora vado a farmi una doccia, tu intanto vedi di riprenderti e fai un po' di caffè”

Non possiamo farla insieme?” chiese sorridendo ingenuamente la più piccola.

Santana scosse la testa ridacchiando e si diresse in bagno, premurandosi di chiudere la porta a chiave.

 

 

Berry!” urlò Santana uscendo come una furia dal bagno con i capelli fradici e un asciugamano malamente avvolto intorno al corpo tonico ed altrettanto bagnato.

Cosa diamine è questo?” continuò indicando una macchia violacea e piuttosto grossa che adornava il suo collo. Rachel scoppiò a ridere e si diresse in cucina, alla ricerca di un po' di caffè mentre la latina tornava in bagno lanciando di tanto in tanto improperi in spagnolo.

 

 

 

 

 

 

Alle 19.57 Rachel e Santana fecero il loro ingresso negli spogliatoi dell'ospedale nei quali trovarono raccolti tutti gli specializzandi di turno, che si lanciarono occhiate disorientate quando le videro entrare insieme. Le due iniziarono velocemente a cambiarsi e fu quando la latina si tolse la maglia che Kurt, il cui sguardo cadde casualmente sul collo della ragazza, scorse l'enorme succhiotto e spalancò incredulo occhi e bocca.

 

Si avvicinò circospetto a Mercedes che lo guardò stranita mentre muoveva impercettibilmente il capo in direzione della latina. Quando la ragazza afferrò e riuscì a scorgere la macchia scura che nemmeno un'ingente quantità di fondotinta era riuscita a coprire, le sue sopracciglia scattarono teatralmente verso l'attaccatura dei capelli

Dio, è gigante!” sussurrò poi il ragazzo con sguardo eloquente.

Santo cielo!” confermò l'altra “Mi chiedo quale bocca possa fare una cosa del genere.. Puck, avevi detto che era successo una sola volta!” continuò la ragazza rivolgendosi al ragazzo con la cresta.

Di che state parlando?” chiese confuso Noah mentre si allacciava una scarpa.

Vi sento, cretini!” tuonò Santana facendo sobbalzare Kurt e Mercedes e attirando su di sé l'attenzione degli altri.

E no, non è stato Puck” aggiunse imbarazzata infilandosi il camice bianco.

Allora chi-”

Andiamo? Schuester ci starà aspettando!” sbottò Rachel catapultandosi piuttosto rapidamente fuori dallo stanzino e guadagnandosi occhiate sospettose dai colleghi.

 

 

 

Una volta radunati al cospetto del primario di medicina generale ad ognuno dei ragazzi vennero assegnate le mansioni per quella sera e Santana ringraziò il cielo quando fu mandata al Pronto Soccorso insieme a Quinn.

Normalmente la notte lì trascorreva tranquilla salvo casi eccezionali, tant'è che spesso riusciva anche a schiacciare un pisolino sui lettini destinati ai pazienti e inoltre le due ragazze avevano assoluto bisogno di parlare.

Mentre Santana camminava torturandosi nel tentativo di capire come iniziare a implorare il perdono di Quinn, riusciva a sentire lo sguardo dell'amica bionda che le perforava la schiena.

Allora, vuoi ignorarmi ancora per molto?” iniziò Quinn fermandosi dietro al bancone del del Pronto Soccorso.

No, è che.. Io.. Ehm” rispose confusa Santana sfogliando una cartella clinica senza sapere cosa dire.

Inventati una scusa credibile perchè stavolta non mi convincerai facilmente. Ti sei volatilizzata per una giornata intera, Santana!” continuò poi l'altra voltandosi verso la mora tentando di mantenere la calma per non attirare l'attenzione su di sé nonostante il reparto fosse vuoto, eccezion fatta per un paio di infermiere che apparentemente stavano per morire di noia.

Io.. Ho avuto un po' da fare e-”

Hai visto Brittany?” domandò curiosa la bionda.

Anche.. Solo che è successa un'altra cosa” confessò deglutendo a fatica sotto lo sguardo sottile e pungente dell'altra dottoressa.

Io.. Insomma, ieri sera ero ubriaca e potrei, forse aver combinato un casino. Non so nemmeno-”

Lopez. Cosa diavolo è successo?”

Sono stata a letto con la Berry” snocciolò tutto d'un fiato mentre osservava gli occhi di Quinn spalancarsi all'inverosimile o le labbra perfette modellarsi in una 'O' di stupore.

Oh buon dio.. Tu e Rachel? Ma sei sicura?”

Che significa? Certo che sono sicura”

Ma eri ubriaca, voglio dire..”

Potrebbe e dico potrebbe essere successo anche questo pomeriggio. E no, non ero ubriaca”

ammise con un sospiro sconfitto la mora mentre un'espressione terrorizzata si faceva spazio sul volto dell'altra.

Santana cosa caz-” Quinn fu interrotta dal telefono del Pronto Soccorso al quale rispose immediatamente.

Arriva un'ambulanza. Chiama Schuester, muoviti!” esclamò la bionda dirigendosi fuori dall'Ospedale mentre Santana si affrettava a chiamare il suo superiore. Quando la barella con il paziente spalancò le porte dell'ospedale tutto quello che Santana riuscì a sentire fu il paramedico che parlava con Quinn.

Femmina, 26 anni, insufficienza respiratoria. Affetta da carcinoma polm-”

Sì, lo so” intervenne la bionda lanciando uno sguardo veloce e terrorizzato verso l'amica.

Poi Santana capì.

 

 

Brittany!”




Note:

Nope, stavolta non ho scuse. E sì, il capitolo fa anche schifo, quindi torno nel mio angolino buio e boh, niente..
Ringrazio tutti quelli che, due mesi fa (ç___ç) hanno recensito. Grazie a chi lo farà, a chi mette tra le preferite, seguite e ricordate. Stavolta torno presto, eh. 
Ah lo so che c'è tanto Pezberry ma non temete, il Brittana arriva presto.

  
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