Miley respirò profondamente. Ora ne era certa. Aveva fatto quattro test quella mattina ed erano tutti positivi. Quelle doppie linee erano indelebili e non se ne andavano.
Istintivamente la ragazza poggiò una mano sul suo ventre. Allora era tutto vero.
Per circa una tre settimane aveva cercato di ignorare i sintomi: il ritardo, le nausee. Ma ora non poteva più fare finta di niente. Era tutto vero, e stava accadendo a lei.
- Tesoro va tutto bene? Sei chiusa in bagno da un’ora!-. Tipico. Sua madre era sempre in giro a ficcanasare. Era diventata più apprensiva nei confronti dei figli, dopo il divorzio dal marito.
-Si tutto bene mamma. Stai tranquilla-. Bugiarda. Miley sapeva che non andava tutto bene. Prima il divorzio, poi questo. Essere incinta a diciannove anni è un gran casino.
Per di più, la ragazza era ha conoscenza di un imbarazzante particolare: il bambino non era di Liam.
 
Pioveva, ma doveva dirglielo. Sentiva che doveva dirglielo.
Miley si mise sotto il portico di casa, infagottata in una felpa troppo larga, ad osservare la pioggia e ad aspettare il suo arrivo.
La ford mustang, parcheggiò nel vialetto di fronte e Miley sentì che era giunto il momento.
Nick scese dall’auto con il cappuccio in testa, e la chitarra in spalla.
Miley gli corse incontro.
Prima ancora che potesse fare qualcosa, Nick se la ritrovò di fronte: bagnata, ansimante, ma comunque sempre bellissima.
-Sono incinta-.
Le sue parole lo trafissero in pieno petto. Tutti i suoi sforzi, tutte le sue lacrime, tutte le sue canzoni d’amore, tutto. Tutto era stata sprecato in una sola notte. In una fottutissima notte.
 
“Scappa idiota!”, questa era l’unica cosa che gli suggeriva di fare il cervello, ma, per qualche strana ragione, Nick rimase immobile sotto la pioggia. Era come le sue gambe si rifiutassero di fare quello che gli ordinava il cervello.
E, in quel momento, Nick fece l’unica cosa che sentiva di dover fare: l’abbracciò. Abbracciò Miley. Non lo faceva da quasi quattro anni ormai.
-Mi spiace- le sussurrò all’orecchio. Nick non sapeva se era una goccia di pioggia o altro, ma credette di sentire distintamente una lacrima di Miley, scorrerle sul viso.
Miley era scossa dai gemiti. Quella era la tipica reazione di Nick, lui  non dava mai i numeri. Non gridava, non scalpitava.
Le sembrava di essere ritornata una tredicenne innamorata, quando Nick le cantava “My Girl” dei Temptations, cambiando le parole.
Ma ora era tutto diverso. Niente sarebbe stato più come prima.

Ok rieccomi, dopo una assenza natalizia. Questa volta ho cambiato genere e mi sono cimentata su una ff sui Jonas Brothers, miei idoli musicali dal 2007. E' la mia prima storia sui JB (di solito scrivo su Harry Potter), vi prego non tagliatemi le gambe se non amate Niley.
Io adoro quei due. In realtà questa storia mi è in testa da parecchio tempo, ma mi sono decisa solo ora a scriverla. Sperando che vi piaccia.
Francesca