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Autore: Lenni    06/01/2012    2 recensioni
"Buongiorno Mondo, sono le 12 e 03 pm e siamo ancora insieme, io e voi, su FM Radio Soul. E' Louis a cominciare la giornata con "What a wonderful world", mentre la Bambolina Polverosa si ritira nel suo cantuccio. Tranquilli, non sentirete la mia mancanza: arriverà un'altra notte e allora ci sarò anch'io, pronta a giocare con voi. Solo una cosa vi chiedo in mia assensa, Fratellini: ricordate sempre le parole del mio amico Willy Shakespeare. Amate tutti, credete a pochi e non fate del male a nessuno. Capito belli, a NESSUNO, d'accordo? Sono le 12 e 05 e Louis scalpita. La Bambolina Polverosa se ne va, ma Radio Soul resta ... "
[ATTENZiONE: l'AU è dato solo dal fatto che al giorno d'oggi le Radio Libere sono illegali, mentre nella mia Fic ancora regnano sovrane ;) ]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- FM RADIO SOUL.
 


La Musica, ragazzi.
La Musica è potente. La Musica è vita.
La Musica era la ragione per la quale, giorno dopo giorno, alzavo il mio vecchio culo flaccido dalla sedia e o trascinavo in radio.
Era la ragione per la quale un ragazzino sbarbato era diventato un uomo senza per forza ammazzarsi ai bordi di una strada piantandosi centinaia di volte una siringa nel braccio.
-A che pensi, Conte*?-
-Niente Sputo, fisso la strada-
Sgrollai la cenere della sigaretta fuori dal finestrino, tenendo solo una mano sul volante della mia inseparabile Perla. Sputo aveva abbandonato entrambi gli occhi sul finestrino, concentrato com'era a veder fondersi in un'unica macchia la campagna o presunta tale che ci sfilava davanti. Con la coda dell'occhio sfiorai il profilo del ragazzino seduto accanto a me, che da vero professionista, smuoveva la testa convulsamente solo quando incontravamo un dosso più grande degli altri.
L'avevo incontrato per caso. Sua mamma invece volontariamente.
Che tipa che era ... anche suo figlio non era male. Come li chiamano adesso i pischelli, "flirt"? Ecco, io e la signora ne avevamo avuti un paio, prima che mettesse la testa a posto e diventasse pediatra. Suo figlio invece ... va be', quella era tutta un'altra storia.
-Ci siamo, Sputo!- dichiarai, frenando bruscamente -Ecco il mio regno ragazzo, devi sentirti onorato a poterci mettere piede!-
Dopo aver sbatacchiato un po' la testa, Sputo si voltò a guardarmi con un sorriso. -Fico- disse.
-Ci puoi giurare-
Scendemmo e gettai il mozzicone lontano. L'insegna scheggiata dal tempo e dalle intemperie esibiva ancora, sfrontata e menfreghista, la scritta "FM Radio Soul".
Sputo si fermò a guardarla e io guardai lui.
Aveva abbandonato le braccia lunghe sui fianchi, volgendo i grandi occhi azzurri verso la scritta. Il vento gli scompigliava il folto ciuffo di capelli castani, sferzandogli la pelle ma senza smuoverlo di un millimetro. Respirava lentamente, come se lo facesse per la prima volta, assorbendo con un unico sguardo tutto quello che poteva catturare.
Mi faceva tenerezza, in un certo senso. Non mi sarei stupito se quella fosse stata davvero la prima volta che il sangue gli scorreva impazzito per le vene.
-Ehi, ragazzo!- il suono delle chiavi e della mia voce lo riscosse -Fagli una foto a quel cartello, così te lo porti a casa, che dici?-
Lui rise piano, increspando le labbra come col timore di far troppo rumore, avvicinandosi all'ingresso.
-La porta è aperta, Conte- mi fece notare, lievemente interdetto.
-Figli di puttana- sbottai, geloso com'ero del mio regno -Se sono tornati a propormi quei mixer del cazzo per dj morti di figa giuro che gli spezzo le gambe ... -
Spalancai la porta ma niente era cambiato. I cd e i vinili si spargevano confusamente sulle assi di legno del pavimento, facendo compagnia ai chili di polvere tutt'intorno. Alle pareti scrostate i poster ancora mi guardavano benevoli, esibendo bassi elettrici e microfoni. Mi baciai le dita e sfiorai la chitarra di Jimi**. Sputo rise di quel piccolo cerimoniale, ma io non ci feci caso.
-Zitto- sbottai -Ascolta-
Sputo tese obbediente le orecchie, prestando attenzione alla vocetta sottile che si levava nell'aria.

"So ... so you think you can tell. Heaven from hell, blue skies from pain. Can you tell a green field with a cold steel rail? A smile from a veil? Do you think you can tell...

Ci avvicinammo alla stanzaa dei vinili, seguendo la voce sempre più forte.
Se non altro, l'intruso aveva buoni gusti musicali.

"And did they get you trade your heroes for ghosts? Hot ashes for trees? Hot air for a cool breeze? Cold comfort for change? And did you exchangea walk on part in the war for a lead role in a cage?" ***

Spalancai la porta, facendo trasalire il grillo canterino dei miei stivali. Impugnando lo straccio e il detersivo spray come un'arma letale mi guardò a muso duro, per niente impaurita, probabilmente più scocciato dal fatto che l'avevamo interrotto proprio prima del ritornello.
-E tu chi saresti, Bambolina?-
La Bambolina incrociò le braccia sotto al petto, inclinando la testa strafottente.
-La donna delle pulizie-
-Donna? Potrei essere tuo padre, ragazzina!-
-Cosa ti devo dire, o io sono troppo giovane o tu sei troppo vecchio-
Schioccò la lingua soddisfatta, tornando a pulire.
-Hai capito la Bambolina ... - sorrisi sotto i baffi, guardando i suoi jeans scoloriti e la maglietta nera soprastati da un camicione polveroso e macchiato di detersivo.
Aveva i capelli lunghi e neri, appuntati alla meno peggio sulla nuca. Il collo era lungo, senza gioielli, gli zigomi alti e le guance arrossate.
-Come hai fatto a entrare?- 
La Bamolina si voltò a guardare Sputo con due vispi occhietti neri, sorridendo sorniona -Queste- disse semplicemente, facendo roteare intorno all'indice un paio di chiavi che conoscevo fin troppo bene.
-Credevo che solo tu avessi le chiavi ... - ammise Sputo, stavolta rivolto verso di me.
-Ricorda amico- si intromise Bambolina con una risata roca -Dietro ogni piccolo uomo c'è una grande donna!-
-Tua moglie?-
-Mia sorella- guardai con durezza la ragazzina -Quanto ti ha dato quella vecchia megera?-
-50 sacchi- rispose lei sgrollando le spalle -Ma considerando la polvere che ho spalato fino ad ora, sarebbe da considerare solo un'anticipo!-
Scoppiai a ridere e così fece Bambolina. Dopo un po', anche Sputo si unì.
Vidi come la fissava, mentre puliva i vetri e spazzava il pavimento. Era un qualcosa di totalmente nuovo per lui.

-Ma che fai?!-
Sputo sobbalzò, colto in flagrante.Bambolina lo fissava con i pugni piantati sui fianchi.
-Che ... che c'è che con va?-
-C'è che non puoi fare un'ora di trasmissione con solo quei due dischi!-
Rise e glieli strapppò di mani senza troppe cerimonie.
-Mmh ... - mugugnò esaminandoli -Bob Dylan e i Beatles non sono male come inizio, specialmente per un principiante .. -
Bambolina gli sorrise con docezza. Sputo non potè fare a meno di sorridere.
-Ma sono sicura che con questi andrà anche meglio!- annunciò trionfante dopo aver frugato per qualche minuto nella collezione di Radio Soul.
-Rolling Stones, Pink Floyd e Frank Sinatra, Bambolina?- gli chiesi, spuntando alle loro spalle dopo aver messo su un po' di musica -Per essere cresciuta a pane e Justin Bieber hai buone conoscenza, tesoro-
-Prego?-
La Bambolina si era fatta glaciale.
-Justin, piccola- replicai, stuzzicandola.
-Te lo do io Justin, Conte dei mei stivali!- sbottò irritata, spalancando la porta della saletta di trasmissione e chiudendosi dentro con una bracciata di vinili sotto l'ascella.
Esattamente quello che volevo.


La puntina si mosse magicamente sul vinile, spandendo le note di "Satisfaction" dei Rolling Stones lungo tutta la stanza. La Bambolina ci sorrise, attraverso i vetri. Afferrò il microfono e si calò sulle orecchie le cuffie.
-Passaggio di testimone tra me e il Conte, qui a Radio Soul ... - le sue labbra accarezzarono il microfono con maestria -Ed è sulle note di  "Satisfaction" che mi presento. Alcuni mi chiamano Bambolina, ma credetemi, a forza di non giocare più con nessuno, sono diventata anche molto polverosa. Per questo adesso parlo con voi, ma attenti, è un segreto! Giochiamo un po', forza, almeno fino alla fine della canzone ... ! -
Ci sapeva fare. Aveva classe. Ed anche Sputo era d'accordo.
La lasciammo giocare a suo piacemento, la Bambolina Polverosa, consci che quello era solo l'inizio.

-Chi è che è venuta su a pane e Justin Bieber, Conte?- esclamò soddisfatta, dopo un'oretta buona di diletto.
-Ritiro tutto piccola- sorrisi sornione, tirando una boccata alla sigaretta.
Sputo la guardò ammirato. -Sei in gamba-
Bambolina arrossì prima di sorridergli.
-Ho una proposta, ragazzina!- la Bambolina si voltò a guardarmi, stringendo forte fra le dita lo spazzolone -Ti va di entrare a far parte della cerchia delle donne di Radio Soul, insieme a Janice****, Patti***** e Sputo?--Ehi!-
-E c'è da chiederlo?- rise forte e mi gettò le braccia al collo felice -Sono dei vostri Conte, ci può giurare!-

Fu così che la Bambolina Polverosa entrò nelle nostre vite, portando risate, rock e scompiglio. Ne successero tante, ma quella è tutta un'altra storia.
Del resto, era solo l'inizio.



 Note:
* = Il Conte è ispirato all'omonimo personaggio di "I love Radio Rock", per il resto, tutta farina del mio sacco!
** = Jimi Hendrix
*** = "Wish you were here" dei Pink Floyd
**** = Janis Joplin
***** = Patti Smirh

  
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