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Autore: carlikiller    06/01/2012    0 recensioni
Sono passati un po' di anni dalla fine del liceo Kurt decide di far cambiare rotta alla sua vita perchè così non riesce ad andare avanti. Cambiando vita conosce molte persone nuove. Questo lo aiuterà a ricominciare? Si pentirà del combiamento?
DAL 1° CAPITOLO
Sono partito perché la NYADA stava uccidendo la mia personalità e mi sentivo il terzo incomodo in casa mia. Anche se devo ammettere di essermene andato soprattutto per dare a noi due la speranza di tornare a vivere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Kurt Hummel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che cosa sono 8 anni?!
Trasferimento
Kurt ha 22 anni e non sa cosa fare della sua vita. La NYADA è fantastica ma più passa il tempo più si accorge che non fa per lui, non la aiuta a emergere come vorrebbe. La storia con Blaine è finita da tempo lui era straordinario e più migliorava più si allontanava da Kurt così si sono lasciati ma essendo nella stessa scuola si vedono spesso e questo non aiuta nessuno dei due a ricominciare. Vive con Rachel e Finn che naturalmente stanno ancora insieme, e troppo spesso si sente il terzo incomodo, loro vorrebbero stare di più da soli anche se non avranno mai il coraggio di dirglielo.
Sono questi i principali motivi per cui ha deciso di trasferirsi, ha trovato lavoro come segretario, presso uno studio di due psicologi, dall’altra parte di New York. Uno dei due gli aveva anche affittato un appartamentino, molto ino, vicino allo studio. Fino ad ora aveva conosciuto solo uno dei due psicologi per cui avrebbe lavorato, quello che si era disturbato a cercargli un posto dove alloggiare. Si era presentato come Gale Wayne, gli era sembrato subito molto gentile forse anche perché lo aveva rassicurato dicendogli che per ogni cosa poteva rivolgersi a lui. Gale era un uomo sulla trentina, di bell’aspetto, castano, alto, piuttosto muscoloso e quasi certamente etero e sposato. Quell’unica volta in cui si erano incontrati era anche ben vestito, elegante ma non troppo formale, sperava vestisse sempre così perché quel look gli donava molto.
Fare le valigie lo aveva depresso. Abbandonare i problemi non è da lui ma non saprebbe come altro uscirne. Quando è arrivato il momento della partenza, Rachel piangeva a dirotto, Finn lo aveva abbracciato talmente forte da romperlo, Blaine gli aveva augurato buona fortuna prima di andare via senza nemmeno aspettare che lui partisse. Gli sarebbero mancati ma se rimaneva con loro ancora un po’ sarebbe impazzito, Rachel era ancora più fissata del liceo, Finn e Blaine si guardavano in cagnesco; non sapeva come altro preservare la salvezza dei suoi neuroni. Ora è in macchina, sta seguendo il camioncino che ha noleggiato per il trasloco, non che abbia molte cose ma la sua macchina non è così capiente da trasportare i mobili.
Sono arrivati e mentre gli operai scaricano mobili e scatoloni lui esplora. Il nuovo appartamento non è un granché, è piuttosto piccolo: una camera, dove a malapena ci sta un letto a una piazza e mezza quello a due non ci stava; un bagno, con la doccia anche perché non c’era posto per la vasca; e una sala con angolo cottura, dove avrebbe messo il suo armadio con tutte le sue cose, naturalmente tale armadio non sarebbe mai nemmeno riuscito a entrare incamera. Quella sala era l’unica cosa che si salvava, era abbastanza ampia, con una scrivania per il computer, un divano, vari mobili: uno grande per la cristalleria, uno più basso per la televisione, un tavolo da pranzo e alcuni pensili per le pentole e il cibo conservabile fuori dal frigo. Anche questo ultimo era rispettabile, grande con una parte solo per i surgelati e soprattutto faceva il ghiaccio, Finn lo avrebbe adorato. Sapeva che proprio il fratello sarebbe stato quello a mancargli di più erano ormai sei anni che vivevano insieme, ormai si erano entrambi abituati, avevano la loro routine. Dopo aver esplorato la casa, si cambia per non sporcarsi e comincia a sistemare le sue cose per ambientarsi. Mentre sta cercando di organizzare gli scatoloni che gli hanno scaricato in casa e pensando a come spostare il suo gigantesco armadio da solo, suonano alla porta. Prima di aprire Kurt pensa a chi possa essere nessuno sa del suo trasferimento tranne Gale, che siano i nuovi vicini che vogliono dargli il benvenuto. Apre la porta e si trova di fronte Gale un ragazzo biondo tipo norvegese e due bimbetti con i capelli color miele.
- Ciao Kurt siamo qui per aiutarti! Tanto lo studio la domenica è chiuso! - Dice Gale sorridendo pieno di entusiasmo ed entrando.
- Tanto lo studio la domenica è chiuso - gli fa il verso l’altro - Io avrei avuto altro da fare tipo godermi mia moglie, solo perché tu sei solo la domenica questo non vuol dire che tutti lo siano! -
- Zitto Mash! Kurt lui è il mio socio Mark Shane, anche se tutti lo chiamano Mash, la moglie di cui parlava prima è Ann la mia migliore amica, è il motivo per cui abbiamo messo in piedi lo studio assieme pur odiandoci! Kurt scoppia a ridere convinto che Gale lo stia prendendo in giro.
- No, no è la verità, l’unico motivo per cui abbiamo deciso di lavorare assieme è che la mia “adorabile” mogliettina ci ha obbligati adducendo la scusa << siete due psicologi, siete amici, diventate soci >> il problema è che non siamo mai stati amici; prima di lavorare insieme riuscivamo a malapena a stare nella stessa stanza senza azzannarci! - Kurt guarda Gale allibito.
- Purtroppo Mash non mente. Anzi la situazione è anche peggiorata, perché prima io e Ann eravamo amici ma frequentavamo gruppi diversi ora da quando ho divorziato esco con lei e il suo gruppo che lui non sopporta e con cui è costretto a uscire! - Kurt sorride osservandoli sembrano due bimbi. A proposito chi sono i due bimbi? E soprattutto dove sono? È convinto di aver visto anche due bambini sulla porta.
- Ehm, Gale, e i piccoli chi sono? - chiede poi guardandosi intorno.
- Oh, scusa non te li ho presentati. Le piccole pesti che erano vicino alle mie gambe dieci minuti fa e che ora ti stanno saccheggiando il frigo … - Kurt si gira, ecco dove sono, beh non troveranno un granché deve ancora fare la spesa - … sono i miei figli: Melanie 7 anni e Noel 3.
- Oh … hai dei figli - dice Kurt un po’ deluso sperava fossero di Mash, era sposato potevano essere suoi, beh anche Gale era stato sposato altrimenti non poteva aver divorziato - e tu Mash hai dei figli?-
- Che dio ce ne scampi, NO! - Kurt rimane molto stupito dalla reazione, così Gale è costretto ancora una volta a spiegare.
- Mash ha un caratteraccio e Ann è il diavolo in gonnella, se avessero un figlio probabilmente distruggerebbe il mondo! - scoppiano tutti a ridere, Gale recupera le sue pesti poi chiede - Allora hai bisogno di una mano! -
- In realtà sì, non so come spostare questo affare - dice Kurt indicando l’immenso armadio, per fortuna vuoto, alle sue spalle.
- Ci pensiamo noi - rispondo in coro i suoi nuovi amici. Mentre loro spostano l’armadio lui apre gli scatoloni e li svuota con l’aiuto dei piccoli.
- Ma quanti vestiti hai, qui dentro potrebbe entrarci un elefante! - Kurt ride alla battuta di Mash. Quel ragazzo è strano, i tratti forti da nordico e il viso affilato, come poi la lingua, lo fanno sembrare cattivo, le battute al vetriolo e il tono ribelle non aiutano di certo però in fondo, molto in fondo, sembra simpatico. Gale, invece, è dolce e simpatico, subito senza scavare; con i suoi figli poi è fantastico li coccola e se li porta dietro, è un padre modello, forse anche perché li vede poco e se li vuole godere. Sui piccoli non sa cosa pensare di certo non sono timidi visto che si muovono come se fossero a casa loro, ma hanno parlato poco quindi non li conosce ancora. Una volta sistemato tutto lo strano quartetto va via e lui cerca il cellulare per ordinare qualcosa per cena. Non avendo fatto la spesa non ha niente da mangiare. Dopo vari minuti di estenuante ricerca ritrova il cellulare sepolto fra le cose da poco sistemate. Vede che qualcuno gli ha mandato un messaggio
“ Mi dispiace essermene andato così, ma avevo paura di scoppiare a piangere davanti a tutti nel vederti partire. So che te ne sei andato solo a causa mia, mi dispiace. Mi mancherai, Blaine.”
Kurt sorride e risponde all’amico
“ Sono partito perché la NYADA stava uccidendo la mia personalità e mi sentivo il terzo incomodo in casa mia. Anche se devo ammettere di essermene andato soprattutto per dare a noi due la speranza di tornare a vivere. Mi mancherai anche tu, Kurt.
Ps. Vivo dall’altra parte di New York non in Burundi, puoi venirmi a trovare quando vuoi!”
Ordina cibo cinese e mentre aspetta la consegna Blaine risponde
“ Ti prendo in parola”
Mentre è li da solo che cena nella sua nuova casa gli scende una lacrima. Avrà fatto la cosa giusta ad andarsene?
   
 
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