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Autore: neonTiger    06/01/2012    2 recensioni
"Sentivo il suo respiro caldo su di me; mi voltai, incontrando le sue labbra che cercavano avidamente le mie."
One shot ispirata da una canzone.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Goodbye Kiss

Le lancette dell’orologio rompevano il silenzio, continuando a scandire il tempo ignare. Quella decisione presa aleggiava nella mia mente. 
I suoi occhi azzurri, vitrei, erano su di me. 
Mi avvicinai, fino a lambire le sue labbra.
“Devo prenderlo come un bacio d’addio?” sussurrò, tenendomi stretta.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi.
“Per ora, forse, si … “ risposi, con un filo di voce.
“Come vuoi …” disse, allontanandosi.
Era iniziato tutto all‘improvviso e così stava per finire.
La vita da rockstar, seppur tanto agognata, non faceva per me.
Avevo abbandonato la vecchia, tediosa vita per sceglierne una nuova, appagante, insieme a colui che pensavo di amare più di ogni altra cosa.
L’amavo così tanto da averlo lasciato con la scusa più penosa al mondo.
Ho bisogno di stabilità, gli avevo detto.
Viaggiare così tanto mi aveva portato ad estraniarmi completamente dalla vita reale. Tutto mi sembrò diverso, quando tornai a casa. Le strade, la gente in tv, persino gli amici. Freddi, distaccati.
In quei due anni ero stata così lontana dai miei affetti che la delusione traspariva dai loro occhi.
La voglia di cambiamento radicale si era tramutata in nostalgia di vecchie abitudini che sembravano lontanissime.
 
A month later
Non avevo notizie di Tom da diverse settimane, ma speravo sempre che stesse meglio di me.
Quelle giornate trascorrevano lentamente, nell’attesa di chissà cosa, monotone come non mai.
Incontrai le mie amiche nel bar in cui usavamo passare le serate libere. Mancava un solo giorno alla fine dell’anno.
“Brenda, Anne, eccomi!”.
Ecco arrivare Nina, come sempre in notevole ritardo. 
“Perdonatemi” disse affannata.
“Non ti preoccupare, ci siamo abituate” scherzai.
Poggiò sul tavolo il Q magazine che aveva tra le mani; la copertina attirò inevitabilmente la mia attenzione.
Presi il giornale per dare un’occhiata. Lo sfogliai velocemente, alla ricerca dell’articolo che mi interessava.
Tom parlava di un brano del nuovo album intitolato Goodbye Kiss, scritto per ultimo.
Feci finta di niente, non avevo intenzione di annoiare ancora le mie amiche parlando dei miei sensi di colpa.
“Brenda, hai da fare domani sera?” mi domandò Anne.
“Uhm, direi di no, solo una noiosa ultima sera dell’anno in famiglia”.
“Perfetto, allora vieni con noi” intervenne Nina.
“Dove?” domandai perplessa.
“Niente di speciale … una cena con dei vecchi amici. Meglio di stare a casa, no?” rispose Anne.
“Oh, beh si”.
La proposta non mi entusiasmò per nulla, ma ci sarei andata comunque.
 
Per tutta la notte non ebbi in mente altro che il titolo di quella canzone, ma sapevo che ascoltare la sua voce non avrebbe fatto altro che peggiorare le cose.
 
Finalmente il campanello suonò, Anne e Nina erano venute a prendermi.
“Wow, era da un po’ che non ti vedevo così elegante” osservò Nina.
“Hai ragione, ultimamente non ho prestato molta attenzione agli abiti” ammisi.
Non avevo idea di dove mi stessero portando, ma decisi di fidarmi di loro.
Quando notai che ci dirigevamo verso il Friday’s, pensai che quello fosse davvero l’ultimo posto adatto per una cena di fine anno con degli amici.
“Gli altri non ci sono, hanno preferito fare altro” disse Anne, scambiando una veloce occhiata con Nina.
“Pensandoci, non saprei nemmeno quali potrebbero essere, questi vecchi amici” ironizzai.
Non riuscivo a spiegarmi perché avessero scelto di trascorrere il Capodanno con me piuttosto che con la loro famiglia, immaginai che volessero solo tirarmi su il morale.
Dopo l’abituale brindisi allo scoccare della mezzanotte, risalimmo in auto.
L’anno nuovo era iniziato, ma puntualmente, aldilà delle stupide credenze e dei proverbi, non era cambiato nulla.
Eravamo vicine alla O2 Arena, dove ero già stata diverse volte insieme alla band.
Ogni cosa di Londra era ineluttabilmente legata a lui.
“Perché ti fermi qui? Deve esserci un concerto, è pieno di automobili” dissi ad Anne, confusa.
“Cos’è, non ti piacciono i concerti?” rispose.
La bolgia era l’ultima cosa che avrei voluto affrontare a quell‘ora, ma non era il momento di fare storie. Scesi e sperai che almeno si trattasse di musica decente.
“Ma non è già iniziato?“ chiesi scettica.
“Beh, si, ma non importa” rispose Nina.
“Potevate dirmelo subito che avevate intenzione di portarmi ad un concerto, non è mica la fine del mondo”.
“Dai, era solo per mantenere un po’ di suspense” concluse Anne.
Entrammo nell’arena, inaspettatamente dal retro.
“Perché entriamo da qui? Sto iniziando a preoccuparmi” dissi, guardandomi attorno.
Quell’atmosfera, quei luoghi, quei rumori, mi riportavano a qualcosa che conoscevo davvero bene.
“Ehilà Brenda! Non ti si vedeva da un po‘!” urlò John, il tecnico del suono.
“Cosa ci fai qui?!” sorrisi meravigliata.
“Mi occupo del microfono del tuo ragazzo, no?” rispose, ridendo sonoramente.
Quella speranza recondita sembrava stesse prendendo le sembianze di qualcosa di reale.
Continuai a camminare a passo sostenuto, rinvigorita da un’energia inaspettata.
Iniziai a tremare appena riconobbi la sua voce.
Abbandonai il cappotto tra le mani di Nina ed Anne e regalai loro il sorriso più sincero che avessi mai sfoggiato.
Mi fu detto di mantenermi all’entrata del palco, affinché potessi vedere ciò che stava per avvenire.
“This song is for the broken-hearted” annunciò.
La melodia dolce, allo stesso tempo malinconica, iniziò a diffondersi nell’enorme sala.
Maybe the days we had are gone, living in silence for too long,
open your eyes and what do you see?
No more laughs, no more photographs.
Turning slowly, looking back, see
no words can save this, you're broken and I'm pissed.
Rock and Roll sent us insane, I hope someday that we will meet again. 
 
Mi chiesi quanto inspiegabile fosse stata la mia decisione. Non aveva procurato altro che inutile sofferenza per entrambi.
Tom si voltò verso di me, sorridendo timidamente. Riuscii a scorgere la luce nei suoi occhi.
Salutò il pubblico, poi si diresse dietro le quinte.
Quando fummo uno di fronte all’altra non riuscimmo a proferire parola.
Realizzai che ciò che mi permise di sopravvivere in quel mese senza di lui fu proprio la voglia di rivederlo.
Mi lasciai stringere, pressando il volto contro il suo petto.
“Se pensi che ciò che ho fatto sia stato insensato o qualcosa di simile, dimmelo pure, lo merito” dissi, con il viso ancora nascosto.
“Hai solo avuto paura di perdere tutto, è lecito, sai” sussurrò.
“Anne e Nina erano con te, non è vero? Quel giornale ha iniziato a farmi sospettare qualcosa, per non parlare delle loro occhiate” dissi, sorridente.
“Non volevo che tutti lo sapessero, ma era l’unico modo che avevo per farti tornare da me” disse, accarezzandomi il viso.
“Sarei tornata comunque, Tom”.
Sentivo il suo respiro caldo su di me; mi voltai, incontrando le sue labbra che cercavano avidamente le mie.
“This is not a fucking Goodbye Kiss” scherzò.
Sorrisi, poi mi abbandonai ai suoi baci, panacea per il mio corpo e il mio cuore, desiderosi di nient’altro che lui.

Torn
o con una breve FF, spero sia di vostro gradimento! Ringrazio coloro che nei mesi scorsi hanno lasciato recensioni positive alle mie precedenti storie, mi avete resa felicissima!
La canzone che ha ispirato la scrittura di questa one shot è Goodbye Kiss dei Kasabian.
  
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