Hello Sweeties!
Questa storia, ancora in pieno corso d'opera, è una traduzione autorizzata, potete trovare l'originale a questo link: http://www.fanfiction.net/s/6968491/1/Not_bOne_b_For_The_bDiary_b
è una raccolta di One-shot, una più bella dell'altra, incentrate sulla coppia River/11, i momenti condivisi ma mai scritti nel famoso diario tardis blu.
Ci saranno risate, gioia, dolori e qualche lacrima qua e la.

Sarà una bella sfida per me, e per voi. 
 

a  Jillien,  collaboratrice e amica speciale. 

Thurdays – Giovedì
 

River fece scivolare le braccia attorno al Dottore, schiacciandoglisi addosso, mentre lui smanettava impaziente con i comandi del TARDIS.
Era annoiato e cercava disperatamente qualcosa da fare, qualche altra avventura impossibile in cui lanciarsi a capofitto.
“Dolcezza…” sussurrò seduttivamente mentre, alzandosi sulle punte dei piedi, gli baciava lentamente l’incavo del collo.
Lo sentì sussultare, e, dopo aver scosso la testa, il Dottore si schiarì leggermente la gola, fingendo che la vicinanza di lei non gli facesse alcun effetto.

Così questa è una novità per lui, pensò River, ci sarà da divertirsi allora.

“Si, River?” esordì il Dottore con una sottile vena di fastidio nella voce. Perchè non riusciva a capire che era occupato in qualcosa di importantissimo e sopratutto intelligente?

Mentre le sue mani strisciavano lungo il suo petto, mormorò “Credo di sapere che cosa potremmo fare oggi, sai?”.
River si stava decisamente godendo i piccoli sospiri che lui emetteva ogni qual volta la pelle di lei sfiorava la sua attraverso le fessure della camicia.

 “Non c’è niente da fare oggi. Oggi è giovedì e lo sai cosa penso dei giovedì. Stavo appunto cercando un posto dove ci sia qualcosa di divertente da fare, dove stai accadendo qualcosa proprio adesso....qualcosa di...di veramente....n-non giovedi-oso.” finì a stento la frase.
Anche se con scarsi risultati, si stava impegnando davvero molto nel cercare di mantenere un filo logico nei suoi pensieri, mentre River faceva combaciare i loro corpi. Continuava a baciarlo e a sfiorarlo così lievemente da far correre entrambi i suoi cuori, più velocemente di quanto avesse mai pensato fosse umanamente possibile. Aveva su di lui un effetto dirompente e detestava il fatto che lei lo conoscesse così bene, lui ed i suoi punti deboli.

“Scommetto che posso farti dimenticare che giorno è oggi...” gli promise con una piccola risata.

“Ma...uhm....ci sono persone là fuori che hanno bisogno di me River, non abbiamo tempo di....”

“Macchina del tempo.” ribatte semplicemente, mettendogli una mano sulla spalla e facendolo girare verso di lei, in modo che si potessero guardare negli occhi. Lui deglutì, perdendosi poi nella contemplazione di ogni dettaglio della donna di fronte a lui.
Il vestito che indossava era eccezionalmente corto e lui, ormai da qualche minuto, stava morendo dalla voglia di esplorare quelle piccole porzioni di pelle, che esso mostrava.

“Ed in più...” sussurrò lei, mentre, con un dito, spostava il viso di lui dalla sua scollatura, indirizzandolo verso i suoi occhi.
“Anche io ho bisogno di te.”

Gli rivolse un piccolo sorriso, e lui vide la vide brillare. Al di là del gioco di Flirt e seduzione, al di là del suo provocarlo, lui vide l’amore incondizionato. Quell’amore che lei da sempre nutriva nei suoi confronti, così grande che  lui stesso, ogni volta che la guardava, non poteva far altro che domandarsi:
che cosa ho fatto per meritarlo.

Quello sguardo ruppe ogni sua resistenza.

“Va bene, va bene....mi arrendo, fai di me tutto ciò che vuoi, Dottoressa Song.” Sorrise mentre lei si appoggiava completamente a lui, passandogli le mani tra i capelli e ponendo un piccolo bacio sulle sue labbra.

“Lo vorrai sempre, e sempre lo vorrò.” Disse lei alzando le sopracciglia, in un gesto pieno di sottointesi,

“per questo ti ho sposato.”

“La mia vecchia, romantica River.”

Lei esplose in quella risata, che era sempre stato il suo marchio di fabbrica, mentre afferrandolo e spingendolo verso di lei, cadevano entrambi sul pavimento ridendo e baciandosi, incuranti del resto dell’universo, al di là di quella porta blu.