Film > La Bella e la Bestia
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Autore: DarkAeris    07/01/2012    3 recensioni
Belle, camminando per il castello, trova un diario appartenuto ad un misterioso Adam...
[3° posto al contest Nomi, cose e città]
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Adam, Belle | Coppie: Adam/Belle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nda:
Prompt:
Cuscino, chiesa, musicista, susanne, colomba.
Ho ambientato la storia nella prima settimana di prigionia di Belle, in uno dei suoi momenti di solitudine, prima che venga salvata dai lupi dalla Bestia.




Belle si aggirava per le sale del castello, con la testa china e l'aria triste.

Ogni angolo di quel cupo territorio le incuteva malinconia, come se la felicità fosse un sentimento che quel luogo aveva conosciuto, ma che aveva perso nel tempo.

Si era chiesta varie volte se la Bestia fosse sempre stata così arida e terrificante.

In alcune occasioni le era sembrata più umana di quanto lei stessa volesse ammettere.

Era un pomeriggio piovoso e Belle non sapeva come passare il tempo.
Di solito dimorava nella sua stanza, parlando con il suo armadio e sognando ad occhi aperti di fuggire via, ma quel giorno sentiva di dover uscire dal suo nascondiglio.

Lumiere le aveva sconsigliato di avventurarsi per il castello da sola, ma lei era una temeraria e non lo ascoltò.

I corridoi erano lunghi e freddi e sembravano portare al tutto, ma anche al niente.

Si prese coraggio ed entrò dentro una stanza dal mobilio cupo e sterile, dove però al centro troneggiava un letto scuro ben rifinito e una scrivania antica.

Da sempre attratta dai libri, Belle si avvicinò alla scrivania, sperando di trovarvi vecchi fogli o tracce di una vita epistolare vissuta tempo prima.

La sua curiosità non venne delusa.

Sul fondo di un cassetto trovò un vecchio diario, che recava tre semplici parole: proprietà di Adam.

Si chiese chi potesse essere quell'Adam e, vinta dalle domande interiori che la affollavano, aprì il piccolo libro e si immerse nella lettura.

Da quanto riuscì a comprendere, il narratore doveva essere il vecchio padrone del castello, perché da ciò che scriveva sembrava trattarsi di un principe che abitava presso quel luogo.

Era un giovanotto dalle romantiche attitudini, un uomo che avrebbe potuto conquistare Belle con abili e semplici parole.

Ma, nella lettura, il suo romanticismo si faceva sempre più rado e la ragazza si impuntò di capire che cosa l'avesse reso così amaro e freddo dentro.

Così, prese il volume e se lo portò in camera, decisa fermamente a leggerlo con ogni attenzione.


Esimio diario,

al castello oggi è stata introdotto un angelo del creato.

Ella ha un genere di classe che non ho mai incontrato in altra fanciulla, né mai troverò in alcuna.

E' una musicista, suona la chitarra classica magnificamente e il suo sguardo è talmente serio quando tocca le corde, come se volesse stringere un rapporto d'amore con esse.

Ho chiesto a mio padre di presentarmela, rapito totalmente da lei ed ora conosco il suo nome: Susanne.



Oggi sono riuscito a parlarle.

E' timida e non sembra volersi confidare con me, ma ho visto i suoi occhi azzurri brillare quando si sono incontrati con i miei.

E' bella oltre ogni dire e non riesco che pensare a lei.

Ha il viso pallido e la sua carnagione si conface in tutto e per tutto a quella di una nobildonna, seppure ella non lo sia.

Forse è solo per la sua posizione che dimostra titubanza nel cercarmi e la capisco, anche se vorrei che le nostre mani si sfiorassero, in un lieto incontro di amore.



Vedendo una colomba, non ho potuto che pensare alla mia Susanne.

Il suo colorito cereo, le sue ali eleganti.

Ella mi toglie la ragione, mi rende del tutto succube.

Ho accarezzato l'animale, pensando alla mia amata e non ho potuto fare a meno di scriverle una lettera. Spero che la leggerà.
Le ho detto dei miei sentimenti e le ho specificato che l'aspetterò in una chiesa poco distante da questo castello, per sposarla e fuggire con lei.
Sono certo che verrà, i suoi sguardi non possono che voler dire questo.


Belle era del tutto soggiogata dalla lettura dei ricordi di questo Adam così passionale e si chiedeva come si fosse sviluppata la storia.

Posò la testa sopra un cuscino di raso, sospirando, accarezzandolo lievemente, come se le servisse un supporto morbido per riflettere su quanto le mancassero i suoi sogni.

Da quando era stata costretta a rimanere in quel luogo, sembrava aver perso tutte le sue fantasie, le speranze di avventure in luoghi straordinari che le avevano riempito la vita prima.

Riprese il diario e si accinse a leggere un nuovo capitolo.


Ella non è venuta.

La attendevo in una chiesa che per me d'ora in poi sarà oggetto di odio e dolore.

Il mio cuore si è spezzato per sempre. Non credo più in sentimenti sciocchi quale l'amore e la felicità, poiché essi non esistono.

Ho spento l'umanità in me e non mi interessa più che di me stesso.

L'insofferenza si è tramutata in scortesia e il mio personale, i miei familiari, gli sconosciuti sono tutti esseri senza importanza.

Non mi importa più di nulla.


La notte è gelida, come il mio cuore.

Ho appena sgridato la mia cameriera per non essere arrivata al mio richiamo e questo mi ha reso quieto, come se la scortesia mi calmasse i nervi.

Sento battere alla porta, anche se la notte è tarda.

Lancio un'occhiata alla finestra, è un'anziana signora.

Cosa vorrà?

Non ho voglia di parlarle, ma sono troppo curioso per non rispondere.

Riprenderò a scrivere più tardi.


Belle notò che la scrittura finiva in quel punto e si addolorò, presa da una curiosità impellente.

Chi era quella donna e cosa voleva dal principe Adam?

In quel momento udì la porta vibrare.

Le avevo detto di scendere per la cena!”

Non ho fame!”

   
 
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