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Autore: Kya    07/01/2012    0 recensioni
Scrissi questa ff per un concorso. Il personaggio del demone Atemu non è una mia creazione ma di Slifertheskydragon. Per avere maggiori info in merito guardate la sua gallery su Deviantart
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atemu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NA: Questa ff l'ho scritta per un concorso. Il personaggio del demone Atemu non è una mia invezione ma di Slifertheskydragon. Il mio consiglio è quello di guardare la sua pagina su Deviantart prima di leggere la ff per potera capire appieno.

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Empty happiness

Il sole stava lentamente scomparendo dietro le dune del deserto e una fresca brezza stava cominciando a salire. Accucciato dietro alcune rocce, Atemu stava piangendo. Era scappato da non ricordava più dove perché provava un fortissimo senso di colpa che non capiva. Sapeva di aver compiuto qualcosa di terribile, ma non riusciva a ricordare precisamente cosa. Aveva sete, tantissima sete, e aveva le braccia e i vestiti sporchi di sangue. Ma sapeva che non era il suo sangue. Cosa era successo? Che cosa aveva fatto? Perché sentiva quel terribile senso di angoscia e quel peso soffocante sul petto?

“Io posso donarti un mondo eternamente felice. Un modo dove non esiste il dolore e la sofferenza. Un modo tutto per te”

Al suono di quella voce, Atemu alzò di scatto la testa cercando da dove provenisse, ma non vide nulla. Intorno a lui era tutto immobile e a parte le rocce su sui stava seduto, non c’era nient’altro. Rimase sconcertato per alcuni secondi riflettendo sulle parole che aveva udito. Ma le aveva poi sentite davvero? Alla fine chiese:

“Puoi davvero farlo?” Chiese tra i singhiozzi e gli spasmi di dolore mentre il suo corpo cambiava nuovamente aspetto.

“Certo ma.. tutto ha un prezzo”

Due occhi dal colore del sangue si fissarono sulla figura celata nell’ombra. Quella voce era così effimera, come un sussurro nel vento.

“Purtroppo mi è consentito portare in quel luogo solo coloro la cui anima è stata straziata da un profondo dolore.”

A quelle parole la collera si impadronì di lui e con voce roca urlò: “Quest’anima è già stata abbastanza straziata dal dolore! Ho ucciso persone innocenti e le ho divorate! Adesso sono un essere mostruoso che non fa parete di questo mondo! Che altro dovrei fare?”

“Dovrai privarti della cosa che ti sta più a cuore”

Queste ultime parole si persero nella brezza notturna e per un momento il demone Atemu pensò di aver capito male ma poiché la presenza non continuava si rese conto del prezzo che avrebbe dovuto pagare per essere libero da quel terribile tormento.

“Cosa devo fare?” Ripetè debolmente pur sapendo già la risposta. Aveva già ucciso in precedenza, ne era conscio anche se il tutto era come un sogno sbiadito per lui. Quando il demone prendeva il sopravvento lui non aveva volontà e si militava a guardare il tutto come in uno stato di dormiveglia. All’inizio pensava fossero solo sogni, ma con l’andare del tempo aveva capito che era tutto vero. Ora gli si presentava la possibilità di porre fine a tutto questo, ma il prezzo da pagare era …

“Privati della cosa che ti sta più a cuore e io potrò aprirti i cancelli e portarti con me. Ma sei tu che devi decidere.”

…..

La luna era ormai alta nel cielo e colorava d’argento la fine sabbia del deserto. Sullo sfondo, oltre alle due, svettava la sagoma mostruosa di un essere demoniaco, la cui coda batteva impaziente il terreno sabbioso e le ali spiegate, brillavano debolmente alla pallida luce.

…..

Seth venne svegliato bruscamente da un terribile suono raschiante. Sembrava come se qualcuno stesse furiosamente grattando la pietra con qualcosa di molto affilato e duro. Poi una terrificante sensazione lo colse e quando, in preda all’ansia si girò di scatto per scendere dal letto, si trovò di fronte la creatura. Ma c’era qualcosa di strano in lui. Dall’aspetto poteva essere solo Atemu, eppure … lo sguardo … quegli occhi pieni di ferocia animalesca che bramavano morte erano stranamente tristi. Seth non capiva ma non riusciva a muoversi o a pensare al da farsi. La postura del demone era quella di un predatore pronto a saltare addosso alla preda eppure stava in mobile, come in attesa. Le rosse pupille non si staccavano dal suo viso.

“Mio faraone…” , provò a dire per spezzare quella strana, per quanto inquietante, situazione.

Non arrivò nessuna risposta, ma nemmeno Seth riuscì a terminare la frase perché il sangue che gli stava sgorgando dalla bocca gli aveva impedito di continuare. Cercò di muoversi per capire cosa fosse successo, ma un inteso dolore glielo impedì. Riuscì solo ad alzare una mano e portarla all’altezza del petto. Il gesto gli costò molta fatica e alla fine le sue dita tremanti incontrarono il braccio del demone Atemu. Il demone gli aveva conficcato le sue affilate unghie nella carne. Annaspando in cerca di aria, sentendo che le forze lo stavano lentamente abbandonando, alzò il volto fino ad incontrare quello dell’altro. Non si era mosso da dove era, notò Seth con una strana lucidità, e i suoi occhi continuavano a fissarlo. Solo lacrime scarlatte avevano mutato l’immagine di pochissimi secondi prima. Quel volto così grottesco eppure così stranamente triste … il suo adorato Atemu. Furono questi i suoi ultimi pensieri mentre si accasciava sul letto con lo sguardo fisso negli occhi dell’altro.

Il demone Atemu rimase li immobile. Era la prima volta che Atemu si sentiva così lucido nonostante il demone avesse preso possesso di lui. Il suo Seth … il suo sangue caldo che gli bagnava le mani, caldo come quello che gli stava rigando le guance. Perché lo aveva fatto? Tutto il dolore che aveva provato non era nulla paragonato a questo. Un roco lamento, simile al mostruoso ululato di un’enorme bestia, gli uscì dalle labbra, rimbombando per la stanza e i corridoi del palazzo.

Nel momento in cui il cuore dell’altro cessò di battere, riapparve la misteriosa voce:
“Vieni, vieni con me anima triste. Ora ti porterò in un luogo dove dimenticherai tutto questo, un luogo in cui non sentirai più nulla e finalmente sarai felice”

Il demone Atemu guardò per l’ultima volta il viso di Seth, poi ,quasi spinto da una misteriosa forza, allungò una mano nella direzione in cui proveniva la voce e nel momento in cui le loro dita si toccarono, Atemu non sentì più nulla. Ora si trovava in un mondo accogliente, caldo e pieno di luce, dove c’era Seth che gli sorrideva e gli tendeva le braccia pronto ad accoglierlo. Non sentiva più quel dolore al cuore, non percepiva più la presenza di quella oscura entità dentro di lui. Era felice. Era a casa.

Il corpo di Atem riprese il suo vero aspetto e cadde in avanti, come se si fosse addormentato. Nessuno degli abitanti del palazzo capì cosa fosse successo quella notte e quando Shada andò a svegliare Seth, si trovò davanti uno spettacolo terribile: l’intera stanza era intatta, ma il letto era completamente diventato rosso e su di esso, giacevano Seth e Atem come addormentanti.
  
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