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Autore: LivingTheDream    08/01/2012    6 recensioni
"Era arrivato il momento dello show.
«Ehi! Ehi, voi, lasciatemi! Lasciatemi, non potete-»
«Ha il diritto di restare in silenzio. Tutto quello che dirà, se rinuncia a questo diritto, potrà essere usato contro di lei in un'aula di giustizia»"
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Jim Moriarty , Lestrade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era arrivato il momento dello show.

«Ehi! Ehi, voi, lasciatemi! Lasciatemi, non potete-»

«Ha il diritto di restare in silenzio. Tutto quello che dirà, se rinuncia a questo diritto, potrà essere usato contro di lei in un'aula di giustizia» le manette scattarono, implacabili.

«Ditemi cosa ho fatto, almeno! E fate piano!» gridò l'uomo, dimenandosi e posizionandosi di faccia all'ispettore.

«Che cosa ha- salga in auto, per favore».

«Parlate! Ho diritto a saperlo!» protestò, piantandogli un paio di occhi azzurri e glaciali in faccia. L'ispettore resse lo sguardo e, senza alzare un dito per trattenerlo, prese a spiegare quasi con disgusto.

«Lei è accusato di associazione a delinquere, e precisamente il suo nome è stato collegato a quello di James Moriarty, come suo complice e vicino collaboratore. A Scotland Yard abbiamo un armadietto nell'archivio solo per lei, per non parlare del suo amico. Salga in auto, per favore».

«Col cazzo che ci salgo, in auto, voglio il mio avvocato!»

«Facendo così peggiora solo le cose!»

«Oh, certo, peggio di così...» mormorò l'accusato, infilandosi nella volante con un malcelato ghigno che non prometteva nulla di buono.

L'ispettore si passò una mano tra i capelli brizzolati, sospirando, per poi gettare un'ultima occhiata all'albergo color cemento in cui risiedeva quell'assassino e nel quale lo avevano rintracciato abbastanza facilmente.

Troppo facilmente, a dirla tutta.

«New Scotland Yard, qui ispettore Lestrade, lo abbiamo preso. Torniamo in centrale per fare rapporto – passo e chiudo».

 

Jim Moriarty, dall'ultimo balcone di quell'anonimo edificio, osservava la scena svolgersi sotto gli occhi spaventati e curiosi di automobilisti e passanti – la schiena dritta, il mento leggermente alzato, la bocca sigillata e spietata, una mano poggiata sull'avambraccio e l'altra poggiata sulle labbra. Gli occhi neri e densi, immobili, le pupille dilatate.

Nascosto nell'ombra di un pilastro, teneva lo sguardo incollato sull'uomo che veniva portato via in malo modo.

Era parte del piano. Era sempre stato parte del piano.

Fu un istante – gli occhi azzurri di quel ragazzo si fiondarono dritti su di lui, il gesto dissimulato da uno scatto del collo.

Fu un istante, ed un'espressione di fiducia lo trapassò da parte a parte.

Fiducia. Si fidava. Che sensazione strana, non aveva mai ispirato fiducia a nessuno, prima di quel momento, almeno quando non recitava. Pochi lo avevano visto per com'era davvero, solo uno era rimasto dopo averlo scoperto.

Jim si dileguò, tornando in camera e chiudendosi la finestra alle spalle, sprofondando nel letto alto senza nemmeno togliersi le scarpe costose. Voltò lo sguardo al muro alla sua destra, cosparso di articoli di giornale, rapporti, e-mail, mappe, decorate da una serie di croci rosso sangue e qualche foro di proiettile qua e là. E poi tante, tantissime foto – eppure una era diversa dalle altre. Una importava qualcosa. Una non era solo uno stupido gioco.

Ce n'era una – piccola, colorata, nell'angolo in basso a destra – da cui Moriarty non riusciva a staccare gli occhi.

Sebastian Moran.

Il suo protetto, il suo soldato, il suo cecchino, il suo uomo. Il suo Sebastian.

Affondò le mani nei capelli, mordendosi un labbro e sussurrando più al vuoto che a sé stesso.

«Tornerò a prenderti».

Era parte del piano. Era solo una parte del piano. E non poteva mandare tutto a puttane per qualcosa di così noioso e banale come un sentimento.



Nda: questa storia è stata scritta per il prompt n°81 della maritombola.
EDIT: link al sequel, "Perdono".

   
 
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