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Autore: Alexys_Tenshi    08/01/2012    1 recensioni
L’ho sempre visto.
Stretto attorno al mio mignolo sinistro, c’è sempre stato un filo. Un filo rosso.
È un filo sottile e lungo, lunghissimo direi, che non si spezza mai.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni persona quando nasce porta un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra.

Seguendo questo filo,  si potrà trovare la persona che ne porta l'altra estremità legata al proprio mignolo: essa è la persona cui siamo destinati, il nostro unico e vero amore, la nostra anima gemella.

Le due persone così unite, prima o poi, nel corso della loro vita, saranno destinate ad incontrarsi, e non importa il tempo che dovrà trascorrere prima che ciò avvenga, o la distanza che le separa, perché quel filo che le unisce non si spezzerà mai, e nessun evento o azione potrà impedire loro di ritrovarsi, conoscersi, innamorarsi.

 
________ The Red Thread ODestiny. ________
Il filo rosso del Destino.
 

{ A Pako,  
perché lui mi ha fatto tornare a scrivere.

{ All' altra estremità del mio filo rosso,
che spero sia già insieme a me. <3

Prologo


L’ho sempre visto.
Stretto attorno al m
io mignolo sinistro, c’è sempre stato un filo. Un filo rosso.
È un filo sottile e lungo, lunghissimo direi, che non si spezza mai.
Ogni secondo della mia vita, è legato stretto al mio dito. Ho provato a vedere dove mi conduce, ma ogni volta ho lasciato perdere…… troppo lungo e mi porta via troppo tempo.
Da quel che ho capito, solo io posso vederlo. La gente non si accorge di questo filo che porto. Come se fosse invisibile all’occhio di tutti.

Ed ora mi trovo nella mia stanza, sdraiata sul mio letto, mentre fisso questo filo che non si sa dove porti.
<< Rey! Scendi, è pronto il The. >> mia nonna urla dal piano terra.
Mi alzo dal letto e corro giù in cucina. Trovo mia nonna seduta al tavolo con una tazza fumante tra le mani. Beve un lungo sorso e mi guarda.
<< Quando ti farai crescere quei bei capelli rossi? Sai che le donne devono avere i capelli lunghi. >>
<< Nonna, sai che a me piacciono corti. E poi chi lo dice che noi donne dobbiamo avere per forza i capelli lunghi? >> le dico mentre mi siedo accanto a lei e le do un bacio sulla guancia.
<< La tradizione lo vuole. >> risponde con aria saggia, mentre mi mostra la sua lunga coda di capelli ormai grigi.
Lei non ha mai sopportato i miei capelli corti, dice che sono come un maschio.
Ora mi guarda con aria seria. Chissà cosa le passa per la testa.
I suoi occhi grigi si incatenano nei miei, azzurri come il ghiaccio. Ora che ha attirato la mia attenzione dovrà mettermi a corrente dei suoi pensieri.
<< C’è ancora quel filo legato alla tua mano? >> mi chiede semplicemente.
Mi guardo il mignolo. << Si, sempre. >>
Lei è l’unica che sa del filo. Fin da quando ero piccola le ho raccontato cosa vedevo, e lei è stata l’unica che mi ha creduto. Tutti gli altri pensavano che avevo delle visioni, oppure una fervida immaginazione.
<< Forse quel filo rosso è… >>

Dlin Dlon.

Il campanello della porta interrompe mia nonna. Ci guardiamo per due secondi sperando che continui a parlare, poi però, vado ad aprire.
Ed ecco che alla porta mi ritrovo Takkun.


N.d.A: Ciao a voi che siete arrivati fin quì. Dopo la mia drastica decisione di non scrivere più, convinta poi da Pako, mi sono immersa in questa nuova e tremenda avventura chiamata Long-fic.
La parte in corsivo è la leggenda del filo rosso, nella versione giapponese.
Spero che il prologo vi sia piaciuto.
Saluti, Killuale
   
 
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