Wedding Peach ( 愛天使伝説ウェディング・ピーチ Ai Tenshi Densetsu Wedingu Pīchi ) è un manga ed anime di genere maho shojo, pubblicato in Giappone nel 1994 dalla Shogakukan e creato da Tomita Sukehiro e Nao Yazawa. Il manga è composto da 6 Tankōbon. Dalla versione cartacea è stata tratta una serie animata di 51 episodi.
In Italia l'anime è stato trasmesso per la prima volta in collocazione notturna nell'estate del 2000 da Mediaset su Italia 1 col titolo "I tanti segreti di un cuore innamorato". Il manga è stato pubblicato dalla Star Comics solo nel 2004. Nel 1996, sono stati prodotti anche una serie di 4 OAV, sotto il titolo "Wedding Peach DX", arrivati anche in Italia in VHS per opera della Dynit nel 1999.
Ascolta la sigla italiana su:
https://www.youtube.com/watch?v=iT6G2zlDUSk
Ciao, ranocchietta!
Momoko uscì fuori di casa come una matta, con la fetta di pane tostato della colazione ancora in bocca. In ritardo com'era, non poteva permettersi di perdere altro tempo e si lanciò di corsa in direzione della scuola.
- Pistaaa!
- Ehi, ragazzina - urlò un signore, rischiando quasi di essere travolto.
- Dico, guarda dove vai - fece eco il portalettere, frenando di colpo la bicicletta per non investirla.
- Largo, largo - strillò Momoko disperatamente, sollevando una nuvola di polvere da sotto le scarpe.
Purtroppo, non appena girò l'ultimo angolo che la separava dai cancelli della scuola... PATATRAC !!! Lo scontro violento la fece cadere all'indietro come un sacco di patate, neanche avesse cozzato contro un muro di cemento.
- Ahiomamma, che botta - si lamentò lei, massaggiandosi dolorosamente il fondoschiena.
- Di' un po', il cervello lo hai dimenticato uscendo di casa?
- Ma... Ma come ti permetti di... Eh?
Non appena alzò gli occhi e riconobbe chiaramente chi aveva davanti, a Momoko mancò quasi il fiato per lo stupore.
- Guarda chi si vede - esclamò il giovane ragazzo davanti a lei. - Ciao, ranocchietta!
- CO... COME HAI DETTO ?!?
Il tempo di riprendersi dallo shock di quel nomignolo, Momoko passò rapidamente dallo stupore a una rabbia indescrivibile. Come si permetteva quell'odioso di Yosuke Fuma ad apostrofarla così ? Anche se era il portiere titolare, nella squadra di calcio della scuola, ciò non gli dava ugualmente il diritto di offenderla. In men che non si dica, Momoko strinse i pugni e lo guardò minacciosamente.
- Razza di maleducato che non sei altro - esclamò lei, sollevando lo sguardo verso quel suo sorrisetto insopportabile. - Chiedimi subito scusa, altrimenti io ti...
- E perché mi dovrei scusare, di grazia? - domandò l'altro, facendo finta di non saperlo.
- Non ti azzardare a prendermi in giro, screanzato!
Yosuke se la rideva allegramente. Era troppo facile farla arrabbiare, era il suo divertimento preferito.
- Su su, sta buona - fece il giovane, con evidente sarcasmo. - Non te la prendere, se non mi dici il tuo nome, non puoi pretendere che sia in grado di indovinare, giusto?
- Grrr, brutta sottospecie di... - mormorò lei a bassa voce, digrignando i denti. - Mi chiamo Momoko, Momoko... Vedi di ricordartelo, testa di rapa che non sei altro!
- D'accordo, d'accordo, ho capito... Non ti scaldare tanto, ranocchietta!
- Ma allora sei sordo - sbraitò l'altra furibonda. - Ti ho appena detto che mi chiamo...
Non appena l'altro si chinò per baciarle leggermente la fronte, Momoko tacque di colpo e diventò rossa come un pomodoro.
- Cerca di stare più attenta, la prossima volta - disse Yosuke, con un'espressione molto più addolcita. - Non vorrei che ti facessi male, sarebbe un peccato, ciao!
Così dicendo, il giovane si allontanò in direzione del campo da football mentre Momoko rimase immobile, con gli occhi sbarrati e l'espressione assente. Chi l'avrebbe detto che quell'antipatico di Yosuke sapesse anche mostrarsi gentile e premuroso? Stava ancora cercando di capacitarsene quando, col suo rintoccare squillante, il suono della campanella la riportò bruscamente alla realtà.
- Oh no, accidenti... La scuola!
FINE