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Autore: Chichiri    10/01/2012    1 recensioni
"La sfera in mano a Naraku, durante lo scontro finale, è stata di nuovo ridotta in pezzi, e Naraku pare abbia assunto un nuovo aspetto e nuovi obiettivi.
Una storia "nuova" incentrata da parte di Bankotsu e nuovi personaggi..."
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bankotsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***Prologo***
 
Bankotsu era riuscito a scappare poco prima di essere ucciso da Inuyasha. Quella non poteva essere la fine, no..
Era tornato in vita è vero, ma sentiva che non sarebbe dovuta finire così, aveva ripensato alle parole di quella sacerdotessa; 
La donna non morta che era finita sul suo cammino tempo fa. Aveva la sua Banryu, di nuovo accanto a se, voleva vivere...per il bene 
dei suoi compagni, e ora aveva anche un obiettivo che lo eccitava e lo faceva infuriare allo stesso modo: Eliminare Naraku.
Nel suo braccio erano rimasti due frammenti della sfera, senza essi..sarebbe tornato di terra e ossa, e i suoi obiettivi sarebbero
morti con essa. Doveva ottenerne di più.
Strinse un pugno, guardandosi indietro.
"Naraku.." sogghignò il ragazzo socchiudendo gli occhi, quasi felini. "verrà sicuramente a riprenderseli..quel maledetto" guardò in basso
come se non avesse poi molte speranze, ma subito dopo si riprese guardando la montagna che stava crollando.
"Devo..recuperarle." mormorò appena, e senza dubbi corse verso i piedi della montagna, circondata da effluvi velenosi che avevano preso a farlo tossire violentemente.
"Che essere schifoso." tossì di nuovo e nel giro di pochi secondi la montagna crollò del tutto. Fece appena in tempo a balzare qualche metro indietro per non farsi colpire dai massi, mentre senza parole osservava
la montagna che crollava lì, davanti i suoi occhi blu oltremare.
Crollò quasi in ginocchio, colpendo il terreno con un pugno più volte.
"Maledizione! Maledizione! Maledizione!" ...continuò finchè il pugno non si graffiò fino a sanguinare.
Bankotsu strinse i denti e gli occhi, ricolmo di rabbia e odio, anche verso se stesso.
"Perdonami...Jakotsu...fratello mio"  disse in fin di voce, socchiudendo gli occhi.
Rimase così per qualche minuto, prima di alzarsi e guardare la montagna che crollava, combattivo.
"...ordunque non devo avere più dubbi ormai." disse asciugandosi due improbabili lacrime che gli avevano appena rigato il viso.
Estrasse la sua Banryu dal terreno e se la mise in spalla, camminando convinto verso ovest, una nuova avventura stava per iniziare. Aveva bisogno di nuovi compagni, e di una forza inaudita, voleva uccidere Naraku..e voleva ottenere il tanto anelato....potere demoniaco.
 
 
 
***La ragazza del futuro***
 
Erano le 7 del mattino, e come al solito Ress se ne stava in panciolle a rotolare nel suo lettone caldo, sarebbe stato bello, se dopo 2 minuti una furia non entrò nella sua stanza a sbraitare come una matta.
"Ress, non sai che ore sono?! farai tardi a scuola maledizione!"
Disse la madre, togliendole le coperte facendola rannicchiare su se stessa, che gradualmente si stava incavolando come non mai.
"MAMMA! accidenti, ma che maniere sono! ...sei proprio un demone fatto a persona!"
Disse la ragazza sbraitando a destra e sinistra, rotolando infantile sul suo letto, facendo volteggiare i suoi lunghi capelli castani.
Dopo lo sguardo assassino della madre, la ragazza decise di alzarsi svogliatamente vestendosi e preparandosi con la grinta di un bradipo morto.
Scese le scale moribonda, facendo colazione però con vigore.
"Ah!! cereali al cioccolato, solo voi mi capite"
Disse abbracciando quasi il tavolo, facendo brillare gli occhioni azzurri.
"...quando ti deciderai a crescere? ..se continui con questo atteggiamento non troverai mai un ragazzo sorellona!"
Disse spavaldo il fratello maggiore, Ren, ridacchiando fra se e se mentre mangiava la sua ciambella.
"Ha parlato il grande playboy che ancora dorme con le coperte dei pokèmon"
Disse schietta portando le mani ai fianchi.
"Ma brutt...ecco, tanto con il tuo caratteraccio morirai zitella!"
Rispose, infantile guardandola strafottente.
"Sai che me ne faccio di un uomo, sto tanto bene così, a leggere libri fantasy, su epoche sconosciute, demoni, grandi guerrieri...."
Ribattè, illuminata dai suoi pensieri sgambettando di felicità.
Il fratello la guardò indignato, per poi riprendere a bere il suo caffè.
"Voi due invece di perdervi in chiacchiere correte a scuola o vi sculaccerò come due bambini delle elementari"
Protestò la madre, acida, facendo alzare di scatto i ragazzi.
Ress sbuffò uscendo di casa, perdendosi nelle sue fantasie su demoni, grandi guerrieri e epoche sconosciute.
Quella mattina a Roma splendeva il sole, quasi da spaccare le pietre, i suoi occhi in quelle giornate diventavano quasi del colore del ghiaccio e non pote fare a meno di chiuderli un po addolorata per via della sensibilità arrecata da quei raggi troppo potenti.
Camminando per la via di casa le parve di vedere un qualcosa muoversi verso un bosco. 
"Eh? che cos'è stato?!" esclamò a voce alta, stringendo la borsa che portava sulla spalla, curiosa.
Nel bosco nascosto fra due edifici vi era un lago, e una strana scultura in mezzo alla piazzetta, che era come deserta.
Non fece più di tanto caso alla scultura, che pareva essere un enorme alabarda con tanto di didascalia, ma al lago.
Si sporse appena, con un sorriso da fanatica cercando a desta e sinistra.
"E se fosse stato un kappa?! ...oddio, devo assolutamente vederlo!"
Urlò, eccitata. I kappa erano degli esserini che nel libro che aveva letto almeno un centinaio di volte avevano suscitato il suo interesse, nonostante fosse impossibile che ci fosse un kappa in quell'epoca, non volle abbandonarsi alla realtà e prese a ridacchiare, convinta che quel rumore fosse causato proprio da un kappa!
Si girò ad osservare la scultura dell'enorme alabarda. Era almeno due metri e mezzo, chissà che razza di uomo gigante poteva portarla con se. 
Pensò ridacchiando, mentre toccava al centro dell'arma, quasi affascinata.
"Uh? ...qui c'è anche una didascalia"
disse spolverando una medaglietta riposta sul masso ove si erigeva l'enorme arma.
"Banryu...e cosa vuol dire? ..che una lama possa avere un nome?"
Ammise, interrogativa ridendo spensierata.
"Che bel bosco, non l'avevo mai visto prima d'ora..e dire che ci passo sempre fra quei due edifici."
Si picchiettò la testa, pensosa, quando ad un centro punto il suo pensare fu interrotto da un insolito sbrilluccichio, che vi si trovava all'interno del graffio che l'alabarda portava al centro della lama.
"Ma cosa diavolo...?"
Si alzò sul masso che sorreggeva la scultura per poter toccare con mano quell'insolito brillare roseo.
Infilò la mano nella spaccatura, e ne estrasse una scheggia. Era rosa, e brillava quasi di luce propria.
"Sembrerebbe...un frammento...di quarzo"
Quando scese dal masso lo studiò al sole chiudendo prontamente un occhio.
"Chissà come ci è finito lì...uh?"
Si girò verso il lago, che aveva preso a muoversi in modo strano, come se ci fossero delle onde violente o peggio, un mulinello al centro del lago.
".....Ma che..cos.."
Neanche il tempo di proferire chissà quale parola, che un mostro vi fuoriuscì, emettendo un enorme rantolo.
"...non...non..no..n è possibile.."
Sgranò gli occhi, e mentre le gambe si erano immobilizzate, la bocca prese a tremare. No, non era possibile, quello...era veramente.....un demone? Forse stava viaggiando troppo con la fantasia, forse nei cereali c'era una droga di quelle potenti!
"....Enhansā-sama...finalmente"
Proferì il demone, con una voce scura e grezza. Aveva il volto di un dinosauro e le zampe tisiche e affilate, era altissimo e odorava di fiume e carcassa.
"En...hansa"
Ripetè, intontita, stringendo il frammento che aveva appena trovato.
"Ti porterò via con me e diventerò il demone più potente di tutti!!!"
Proclamò il demone, ridendo, gettandosi verso la ragazza per poterla afferrare.
"Gh, a----aiuto, qualcuno mi aiuti!!"
Gridò in preda al panico con le lacrime agli occhi, mentre il demone corse e si gettò di nuovo nel lago, con lei compresa.
"d-dove---" provò a chiedere a se stessa dove quel demone avesse intenzione di portarla, ma di sicuro, se l'avesse trattenuta un altro minuto sotto l'acqua, sarebbe morta annegata; guardò la superficie, arresa, mentre gli occhi avevano preso a spegnersi, il frammento di quarzo che aveva trovato brillò illuminando tutto il lago, finendo nel suo corpo attraverso la mano.
In quel preciso istante il lago divenne blu, circondato da luci bianche e psichedeliche, facendola atterrare in un terreno di campagna, spoglio, quasi deserto, in fin di vita.
"........" si tenette la gola, respirando profondamente.
"...cos'è successo? ...perchè quella scheggia..."
Non fece neanche in tempo a porsi delle domande che il demone fece di nuovo presa verso il suo collo bloccandole un gemito.
"Ti renderò mia schiava, e mi darai tutta la forza che voglio...enhansha..sama"
Ress strinse gli occhi, perchè stavano succedendo tutte quelle cose assurde? Erano davvero così i demoni? Che sogno assurdo...voleva assolutamente risvegliarsi.Quando stava per abbandonarsi alla sua sorte, un colpo violento le fece aprire gli occhi di scatto cadendo a terra.
Il demone, era stato tagliato in due e di conseguenza era caduta sbattendo la schiena per via del peso del demone.
"Mi intralci il cammino, demone."
Disse, in tono ironico un ragazzo che proseguì verso la sua strada ...sembrava un guerriero. Aveva un kimono bianco e una strana armatura..e una lunghissima treccia nera..ma quello che di più la sorprese fu l'enorme alabarda che aveva appena riposto sulla sua spalla, la stessa...della scultura di poco fa.
Mentre i pensieri le correvano veloci nella testa, si accorse che il braccio del demone morto la stava ancora stringendo, anche se debolmente.
Non potè fare a meno di urlare con tutta la sua forza.
Sperava con tutta se stessa che quello fosse solo un sogno, un orribile...sogno.
Chiuse gli occhi dopo aver urlato come un ossessa, quasi a farsi male alla gola, quando si vide quell'enorme alabarda puntata sul viso, a due centrimetri di distanza.
"Donna. ....eri forse la preda di quel demone?."
disse sogghignando, con aria quasi malvagia, quegli occhi così blu erano profondissimi, così profondi che non riusciva a distogliere lo sguardo da lui.
...forse, questo non era solo un sogno.
Fine cap 1! A presto con il secondo
  
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