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Autore: iltuogelataio    10/01/2012    1 recensioni
Yergan Yavuz decide di cambiare vita.
Mi scuso per eventuali errori di ortografia/altro. Non ho voglia di correggere la mia storia. Penso che, nel finale, ci sia un brandello di OOC.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ezio Auditore
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Stanchezza

Colonna Sonora: Heaven or Hell – Gamma Ray (2001)





Diario di Yergan Yavuz



La prima volta che vidi quel tizio mi fece una buonissima impressione. Sono uno dei suoi ultimi discepoli, uno dei più recenti.

Mi ha raccattato per strada mentre alcune guardie stavano per farmi la pelle... La solita storia. Ho rubato del pane (perchè ho fame) e quei bastardi devono far rispettare la legge, da bravi cagnolini. Me la cavavo (molto alla buona...) con la spada e riuscii a tener testa a loro per un bel po' di tempo. Poi arrivò quel tizio. E tutto cambiò.

Sembrava una specie di mendicante: tutto sporco, barba incolta, aveva un cappuccio. Quel tizio arrivò dall'altro uccidendo una guardia con la lama celata (ora ne ho una anche io e confermo la loro utilità) e tirò fuori una specie di Kijil dalla forma molto strana. Mi chiedo dove l'abbia tirata fuori, mai vista da queste parti.

Tempo un paio di secondi e tutto finirono a terra, sanguinanti. Mi tese la mano e divenni uno di loro.

Non l'avessi mai fatto.

Sempre in giro per l'europa a uccidere gente. Dovevo aspettarmelo in fondo... Con un nome così mica potevo aspettarmi che mi mandassero a cogliere margheritine ma così è troppo. Quando non sono in missione lui mi chiama a uccidere qualcuno, così che lui possa passare un posto di blocco senza sporcarsi le mani. E certo...

Con neve, grandine, pioggia, tifoni e dio sa cos'altro. Sempre in prima linea. Sono uno di quegli assassini che maneggiano armi pesanti. Uno spadone in mano e tutti sono felici... Siamo gli unici ad esporsi così tanto. L'altra volta quelle merde avevano attaccato il covo di Costantino Nord, in quell'occasione ho rischiato la pelle almeno una ventina di volte, salvato all'improvviso dal generoso Mentore o da un tribolo fortuito. Comincio ad essere stanco.

Mi giro intorno e vedo persone entusiaste. Credono in quello che fanno. Solo io ho difficoltà. Sono solo io che, nei pochissimo momenti liberi, mi chiudo in biblioteca a leggere l'Odissea, o l'Iliade, La Storia Segreta dei Mongoli. Tutti gli altri pronto per la guerra a lucidare armi o armature. Nessuno che si fa domande. Obbedire al credo. Nessuna domanda, nessun ripensamento.

Li combattiamo assumendo i loro comportamenti... E poi mi parlano di “nulla è reale, tutto è lecito” o altre belle parole.

Sono anche l'unico che, quando il Mentore si degna di entrare nel covo, non lo saluta. Tutti a leccargli le palle e lui nemmeno risponde. Prende una spada, indossa un'armatura, fabbrica qualche bomba e se ne va. Siamo meno che cartacce per lui. Siamo mezzi, non persone. Ecco quello che penso. Vorrei tanto discuterci, ma avrei tutti contro.

Eppure sono stanco...

Stanco di vivere nell'incertezza, con la morte sempre ad alitarmi la faccia. Prima non si andava oltre uno o due cazzotti in faccia. Sempre con la tensione, passo le notti in bianco, nella solitudine. Vorrei tanto un po' di contatto umano. Del tipo che non preveda lame o altri bei giocattoli lucenti. Magari usando solo le mani.

Quando cammino per strada, mi unisco alla folla, sento conversazioni, qualche risata. Gente che vive. La gente che, in teoria, noi proteggiamo. In realtà ho come l'impressione che siamo solo strumenti di sterminio. Sembra che il Mentore voglia massacrare i templari e, secondariamente, tenere la gente al sicuro.

Sono invidioso di loro.

Perchè loro vivono senza scopo, senza aspettative. Alla giornata. Senza troppi pensieri. Una vita semplice... Certo nessuno li ricorderà nelle cronache. Non diventeranno mai famosi, nessuno li ricorderà. Ma vivranno, almeno in una certa misura, felici. Io vedo solo morte e sono stanco.

Non voglio più vivere avventure. Voglio una vita noiosa. Senza angoscia. Magari potrei sposarmi o avere dei figli, aprire un negozietto e vendere cazzate.

Tutto ciò mi ha portato a scegliere di lasciare la confraternita. Mi hanno mandato a Genova. Non tornerò mai più; esplorerò la terra del Mentore. Dicono sia magnifica, molto meglio di quella fogna di Costantinopoli... Dovrò nascondermi, sicuramente non saranno d'accordo. Per un po'... Solo per un po'.



**



<< Mentore, abbiamo trovato questo foglio di carta nel camino. E' l'unica parte ancora intatta di quello che sembra un diario. Che facciamo? >>

<< Lui è scomparso? >>

<< Esattamente come è scritto qui. Non lo vediamo da mesi. >>

<< Bene, mandate due confratelli. Che sia indolore. >>

  
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